Incontri particolari: Sigourney Weaver a FF13

Incontri particolari: Sigourney Weaver a FF13

FESTA del CINEMA – Più che Incontri Ravvicinati parlerei di Incontri particolari… Non potevo perdermi l’incontro con la donna più aliena e fantascientifica che c’è: Sigourney Weaver. La tredicesima edizione della Festa del Cinema ci sta regalando degli incontri con le più grandi personalità del mondo della cultura, e noi ne approfittiamo per non perdercene una!

Sigourney Weaver ci ha fatto attendere ma poi è arrivata sul Red Carpet con un abito omaggio all’antica Roma. Si è fermata a parlare con i fan, si è fatta fotografare e ha scattato selfie,  ha concesso interviste a ogni TV presente in fila sul tappeto rosso a da ore e ore solo per immortalare la grande attrice.

Vi dirò, forse la Weaver è stata troppo generosa e disponibile, il suo percorso sul tappeto rosso è stato lento  e la smania di sentirla parlare stava dilaniando tutti noi. Altro che Martin Scorsese! Il regista a differenza dell’attrice, ha attraversato il Red Carpet quasi correndo non concedendo neanche l’accenno di un saluto. Attonite e deluse erano rimaste tutte le persone che l’avevano atteso per ore e ore per un sorriso, una foto, un gesto che testimoniasse che fosse così vicino a ognuno di noi. Colui che l’ha adorato e omaggiato, e aspettava quest’attimo di condivisione con uno dei più grandi registi del 900, ha accusato il colpo.

I RUOLI

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Comunque torniamo a lei. Nessun ombra di esibizionismo hollywoodiano, nessun clamore. La sua sicurezza, mostrata con estrema naturalezza senza alcun piglio di divismo, ha reso fluida anche la conversazione con Monda.

Lui, da padrone di casa eccezionale, galante e gentile quanto basta, senza orpelli e glorificazioni, nel suo inglese fluido l’ha presentata man mano che scorrevano  i suoi film. Una carriera lunga quella di Sigourney Weaver, per un attrice dalla versatilità rara. Ruoli sexy e divertenti, che rivederli ora insieme a lei fa sorridere e provare un senso di nostalgia. Come quando, in “Una Donna in carriera”, costretta a letto con la gamba ingessata, prova a riconquistare il “suo” amante, Harrison Ford, oramai troppo coinvolto con Tess McGill, alias Melanie Griffith oppure in “Ghostbusters” dove interpreta il ruolo di indemoniata nel mitico film con Bill Murray. E ancora “Tempesta di Ghiaccio” con Kevin Kline o “La Morte e la Fanciulla” con Ben Kingsley e gli infiniti ruoli nello straordinario mondo della commedia americana.

Sigourney Weaver ricorda tutto e si sofferma sui rapporti con i suoi colleghi e i suoi registi più importanti. Ad esempio, tornando a “Una donna in carriera” sottolinea il suo feeling col regista Mike Nichols (Il Laureato): “Da lui ho imparato tantissimo. Il modo in cui dirigeva e gestiva le scene era diretto ed efficace. Era un uomo di poche parole, sempre esatte e lucide. Dava due indicazioni e poi That’s all! Ti faceva costruire il carattere del personaggio attraverso la tua personalità, dava molto spazio agli attori in questo senso”.

Belle parole anche per Harrison Ford: “Ho amato lavorare con lui. Harrison ha un energia incredibile e in quel ruolo è stato molto divertente. Anche con la Griffith si  stabilì un buon feeling, eravamo un bel trio e ci divertimmo molto a girare quel film”. 

Per la Weaver un grande attore di cinema non può non aver subito nel corso della sua carriera una contaminazione dal teatro. E così quando Monda le chiede se cambi lavorare con attori con esperienza teatrale, lei Conferma l’importanza della professionalità: “Essere un attore di teatro è il miglior allenamento per essere un ottimo attore! L’attore teatrale è molto più professionale nello studiare il copione, è più rapido e attento e, una volta terminata l’esperienza sul palcoscenico, si sentirà molto più completo rispetto a un attore che ha vissuto di solo cinema”.

SIGOURNEY WEAVER E LA FANTASCIENZA

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Capitolo fantascienza, non potevamo non parlarne. La Weaver ha appena finito di girare i nuovi 2 capitoli di Alien, una saga che sente sulla pelle e che non poteva abbandonare. Monda a quel punto incalza: “ti sei chiesta perché ti hanno fatto interpretare prevalentemente donne dure o di fantascienza?”

Forse per il mio essere, sia estetico che professionale. A livello attoriale sono nata nel 78′ con il primo Alien e dopo un successo simile era difficile ribaltare la carriera. Ma non credo di aver interpretato personaggi sempre con le stesse caratteristiche. Poi ci sono così tanti aspetti in comune nell’interpretare contemporaneamente l’essere umano e quello fantastico allo stesso tempo, oltre ad Alien prendo l’esempio di Avatar… si è sempre bello lavorare con James Cameron!”

“E per Avatar – chiede Monda – ti aspettavi un successo del genere?”

“No, non me lo aspettavo, ma era tutto studiato alla perfezione, partendo dalla struttura commerciale fino ad arrivare alla storia d’amore e alle incredibili tecnologie. Il lavoro di Cameron è durato più di 10 anni”.

IL FILM E I REGISTI PREFERITI DELLA WEAVER

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Fantascienza sì ma anche tanti film d’autore e collaborazioni con grandi registi. Ad esempio Roman Polanski, di cui la Weaver ricorda un aneddoto tutto romano: “Con lui avevo un ottimo feeling, è un regista estremamente fedele alla sceneggiatura ed è riuscito ad esaltare le mie qualità in “La Morte e la Fanciulla”. Ricordo che una volta facemmo una lunga passeggiata proprio qui a Roma e fummo fotografati dai paparazzi. Tutti i principali giornali scandalistici del mondo malignarono riguardo a una nostra storia ma non fu così”. 

Sul suo film preferito, la Weaver non ha dubbi: “Amo I Segreti di Brokeback Mountain. Mi ha emozionato come nessun altro film. La storia d’amore tra Jake Gyllenhaal e Heath Ledger è originale, particolare, intima e diversa dalle altre e ogni volta che lo vedo mi commuovo pensando a Heath (scomparso nel 2008 per overdose di antidolorifici n.d.r), mi viene da piangere anche adesso”. 

E se chiedete a Sigourney Weaver con quale regista avrebbe voluto lavorare, i dubbi sono pochi: “Mi piace molto Luca Guadagnino e mi sarebbe piaciuto fare un film con Scorsese”. 

Monda a questo punto chiude con una battuta: “Beh, Martin è qui nella sala accanto, se vuoi posso metterci una buona parola…”

La Weaver ha concluso alla grande come sempre, ma prima di andarsene viene accolta da mille richieste di autografi e con grazia, ne concede a bizzeffe.

Photo by Regina F©   per MyWhere 2018

Sigourney Weaver Festa di Roma

Fabiola Cinque

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