Perché tutti parlano di Goliarda Sapienza

Perché tutti parlano di Goliarda Sapienza

ACCADE OGGI – Il 30 agosto di  ventotto anni fa moriva nel disinteresse generale Goliarda Sapienza. Eccentrica, anticonformista, ribelle. Oggi il suo nome è sulla bocca di tutti.  L’arte della gioia,  il suo libro postumo, è considerato un capolavoro. Valeria Golino ne ha tratto una serie prodotta da Sky Original che è uscita ora nelle sale cinematografiche. Un modo adeguato anche per celebrare il centenario dalla nascita.

Il 30 agosto 1996 Goliarda Sapienza muore inaspettatamente e la sua morte sarà scoperta solo dopo tre giorni. Anni dopo il suo libro sarà finalmente pubblicato   diventando  un successo editoriale senza precedenti.

E’ un libro memorabile

Scrive così  Domenico Scarpa nella postfazione, intitolata Senza alterare niente, all’edizione Einaudi del volume L’Arte della Gioia. E aggiunge

Un libro memorabile è semplicemente un libro che lascia il segno

Di certo ha lasciato un segno nella vita della sua autrice che  alla sua stesura ha dedicato tutto il suo tempo dal 1967 al 1976 giungendo ad impoverirsi per questo. E’ noto a tutti, poi,  che due anni dopo  aver completato il libro rifiutato malamente da diversi editori, Goliarda Sapienza è protagonista di un episodio che pare anch’esso fuoriuscito dalla penna di un qualche scrittore. Per motivi solo superficialmente riconducibili alle sue misere condizioni economiche, ruba i gioielli di un’amica ricca. Nel rivenderli lascia di proposito tracce così evidenti che facilmente risalgono a lei e infatti finisce in prigione.

Una rinascita

L’ esperienza del carcere segna la sua rinascita. E’ lei stessa a dirlo in un’intervista dichiarando scherzosamente C’è chi sciacqua i panni nell’Arno ( con riferimento al Manzoni)  e chi a Rebibbia.  Da questa esperienza ne nasce un romanzo L’Università di Rebibbia in cui ammette senza pudore quanto sia stata formativa la permanenza in prigione.  A Goliarda Sapienza è intitolato oggi anche  un premio letterario dedicato ai detenuti che si cimentano con la scrittura.

I gran rifiuti

Terminata la stesura del libro Goliarda lo propone a varie case editrici che lo respingono con suggestive motivazioni. Dacia Maraini a questo proposito sostiene che benché gli editori fossero aperti a pubblicare le autrici esisteva ancora una certa prevenzione per letteratura femminile specialmente

Nel momento in cui si stabiliscono i valori e i modelli per le prossime generazioni, lì la discriminazione ricompare, si vede, è chiara

Su questi rifiuti si esprime anche Elena Gianini Belotti che sottolinea come Goliarda Sapienza fosse in anticipo sui tempi.

Penso che non sia stata riconosciuta perché era faticoso prendere in considerazione libri di questo genere

Per questo Angelo Pellegrino, marito di Goliarda pubblica dopo la scomparsa  alcune copie del romanzo a sue spese. A questo punto viene notato all’estero. Suscita l’interesse di Waltraude Schwarze editor di una casa editrice tedesca  e successivamente della collega francese Viviane Hamy. Grazie a questo passaparola tra donne il libro diventa il libro memorabile che è oggi. Stampe, ristampe, traduzioni e  anche una serie tv Sky Original per la regia di Valeria Golino.

La prima volta che ho letto il libro è stato qualcosa di emotivo, mi ha turbato… Reagivo a tutta una serie di fatti e informazioni incredibili, fantasmagorici, persi lì, l’eros, anche a tratti morboso, la sua scabrosità. Tutti i personaggi femminili sono molto interessanti, complicati, fuori dagli archetipi. Modesta è un unicum nella letteratura italiana, è oltre la modernità, lei è più avanti di noi, e così mi piaceva una donna così poco edificante, poter raccontare questo femminile con tutti i grandi difetti che di solito si danno agli uomini, che sono sempre antieroi, nei ricordi, e lei ce li ha. Solo che è donna e di solito non se ne parla

Valeria Golino e Jasmine Trinca al Festival di Cannes foto IG

Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 77esima  edizione del Festival di Cannes. E’ uscito nelle sale italiane distribuita da Vision in due parti. Protagonista è Tecla Insolia interprete di  Modesta mentre Jasmine Trinca è Leonora la madre superiora e Valeria Bruni Tedeschi è la principessa Gaia. Un’occasione per leggere o rileggere il libro e per rendere omaggio a questa donna incredibile, attrice, scrittrice, sceneggiatrice, insegnante di recitazione nel centenario della sua nascita.

 

Anna Maria Di Francesco
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