Milano Fashion week 2015

MilanoModaDonna: reportage della settimana della moda milanese.

Il 23 settembre ha avuto inizio MilanoModaDonna, la fashion week di Milano, uno degli eventi più importanti a livello mondiale per l’industria della moda: e noi eravamo in pole position!

Il treno da Roma Termini parte alle 7.40 ed armata della valigia più grande che ho salgo su Italo che, per iniziare bene la giornata, porta venti minuti di ritardo. Non mi scoraggio e quindi appena arrivata in stazione corro in hotel per una doccia veloce. Il receptionist mi comunica che (ore 11.30) la stanza non è pronta, io sgrano gli occhi e chiedo dove dovrei cambiarmi, lui senza battere ciglio mi indica il bagno al piano terra dell’albergo… si quello comune. Continuo a tenere duro, certo non mi faccio fermare dal truccarmi e farmi i capelli in un bagno che, posso garantire, non profuma di fiori di campo appena raccolti.

Finalmente riesco ad essere presentabile per l’evento di Hogan. In ritardissimo mi precipito in via Savona dove è stata allestita un’immensa sala per la collezione primaverile 2016. Se fuori ci sono 20 gradi ed il sole delle 13.00 illumina Milano, dentro l’atmosfera porta avanti l’orologio di 12 ore: siamo in seconda serata, in un club con luci colorate che ipnotizzano ad intermittenza. Innegabilmente comincio ad avere dolore ai piedi a causa dei miei tacchi a cui non potevo di certo rinunciare, bevo qualcosa ma non riesco a distrarmi, poi comincio a guardare il volto di qualche modella, le ragazze sono posizionate su grandi piattaforma circolari, illuminate dal soffitto e dal pavimento, nell’insieme l’arredamento ricorda un mega flipper, la temperatura si alza e sicuramente le indossatrici non sembrano avere una bella cera, ora mi sono rincuorata, c’è chi sta peggio di me.

Posso iniziare ad osservare le nuove proposte: colori sgargianti per trench di vernice e calzature con suole rialzate dalla punta al tallone, esagerate non solo nelle altezze ma anche nello stile, come il modello con i brillantini silver. I costumi da bagno sono abbinati a magliette a maniche corte per un’improbabile festa in piscina nel mese di aprile. La Chiabotto passeggia nella sala e non ha il suo solito sorriso a 368 denti, un po’ moggia ma bellissima nonostante indossi le Hogan della nuova stagione, un modello sportivo con platform enorme bianco e nero, non sembra siano scarpe semplici da portare, in verità non sono semplici neanche da guardare

Bene è ora di andare a vedere qualcosa di diverso, vicino abbiamo la possibilità di dare un’occhiata alla capsule collection di Fiammetta Pancaldi ispirata alla morbidezza, ad un senso di libertà che si coglie nei corpetti non troppo rigidi nonostante le linee dei pezzi siano abbastanza rigide.

Dopo una lunga passeggiata io e la mia collega arriviamo allo showroom di Giulia Marani, figlia d’arte di Angelo Marani, dove finalmente posso sedermi, qui continuano ad offrirci da bere e di questo passo non arriveremo in piedi al cocktail party di Red Valentino alle 19.00. Mi riprometto di bere un sorso e fare un giro ma poi il buffet mi distrae. Torno in me e mi ricompongo dopo poco, osservo i capi della stilista che fonde arte e moda creando “Sunrisecon la pittrice Ester Grossi: è una collezione dagli accostamenti cromatici incisivi e dalle trasparenze ricercate, così come la finezza dei trafori ed i pantaloni plissettati ampi; le gonne e le camicette sono portabili, niente che non potrebbe indossare qualunque donna per trasmettere vivacità e spensieratezza.

Per il fashion show di Daniela Gregis ci spostiamo nella zona di Piazza Sant’Ambrogio. L’Oratorio della Passione non è una location casuale per la sfilata della Gregis che presenta una sequenza senza fine di abiti per contadini e non è un modo di dire: zoccoli, cappelli di paglia, quadri e quadretti sono i fondamenti per un look dismesso. Le zanzare fanno da cornice ad un ambiente da piantagione di pomodori, un massacro per le mie povere gambe, molto probabilmente però il mio sangue è stato apprezzato dagli insietti più di quanto io abbia gradito la sfilata.

Per riprenderci dalla situazione arriviamo a Corso Como, nel temporary store di Red Valentino allestito in modo sorprendente, soprattutto per un sistema che mantiene legati al soffitto i nuovi capi della linea i quali agganciati ad una specie di rotaia penzolano sinuosamente sulle nostre teste. Espadrillas in gomma bianca con stampe colorate e felpe, gonne rosse e azzurre, t-shirt bianche e giubottini con cerniera sembrano essere pensati per uno street style chic e molto young.

Il secondo giorno nella capitale italiana della moda ha inizio con un viaggio, si parte da Positano, si passa poi da Ibiza e Rio per arrivare a Tokyo e finire a New York. Questa la sequenza dei diversi mood per la presentazione di Hanita, brand italiano che si è posizionate nel mercato internazionale in qualità di azienda che propone abiti indossabili per un target di donna molto ampio, direi dai 18 ai 50 anni, accostando pezzi con un gusto eccellente al fine di costruire una figura femminile dinamica ed allegra.

Rimaniamo in Via Manzoni per Atos Lombardini che in vista della primavera crea capi leggeri e talvolta trasparenti, purtroppo risulta ridondante la stampa con farfalle variopinte, Miranda Priestley de “Il Diavolo veste Prada” direbbe: per la primavera? Avanguardia pura!

Sono invece rimasta affascinata dalla capsule collection di Evening Dress, sempre firmata Atos Lombardini, fatta di lunghi abiti impalpabili dai colori tenui come il grigio chiaro, l’albicocca ed il bianco, impreziositi da ricami ed applicazioni floreali ton sur ton.

Rimanendo in zona, tra un’Anna dello Russo seduta sul tettuccio di una macchina ed un google maps che dà i numeri, decidiamo di andare a vedere le calzature di Sergio Rossi che, come mi aspettavo, non deludono. La nuova proposta è composta da un’ampia scelta: sandali con tacco o zeppa, ma anche flat e scarpe maschili particolarizzate da tele disegnate. Le avrei prese e portate tutte a casa.

Per continuare la saga de “I mille posti dove posso sedermi alla settimana della moda” arriviamo allo showroom di La Perla. La sfilata è stata a Parigi lo scorso febbraio ed i colori che hanno fatto da portavoce a body, sottovesti, abiti, costumi da bagno e accessori sono stati il nero, il bianco, il nude, il turchese, il rosso e l’arancio. I materiali utilizzati, pizzo, seta, raso ed organza, impreziosiscono la collezione e la rendono a tratti raffinata ed a tratti molto sensuale.

A fine giornata ci rechiamo da Coinonia dove troviamo un’atmosfera da cocktail di pre-serata e modelle ancora una volta a soffrire su basi circolari, in piedi per ore, è chiaro che questo sistema va di moda. Ad ognuno il suo! Tornando a noi, sono rimasta ipnotizzata dai mini abiti presentati, bellissime le macro applicazioni lavorate a mano e poste sul petto e/o sul dorso dei capi, come a voler costruire nuove silhouette sul corpo femminile. Acconciature cool, create da semplici trecce che si incastrano in modo alternativo nelle lunghezze ed uno smoky eyes per un make up da party.

Domenica, dopo il pranzo, Tod’s ci invita a dare un’occhiata ai capi spring/summer 2016: mocassini, mocassini ovunque, in pelle sui toni del giallo pallido e rosa cipria, beige, blue e nero, insomma colori classici arricchiti da quelli estivi. Anche gli abiti riprendono queste nuance, rimanendo su linee semplici ed eleganti, gonne longuette e giacche strutturate, bellissimo il chiodo in pelle bianco con cerniera laterale ed intarsi marroni, neri e rosa cipria.

A chiusura della nostra settimana della moda, lunedì 28 assistiamo alla sfilata di Angelo Marani, uno show breve ma intenso, musica moderna arrangiata diversamente per un sottofondo che arricchisce con delicatezza l’atmosfera. Gli abiti sono contemporanei nelle linee ed innovativi nelle fantasie, la palette di colori va dal bianco al nero, passando per il lilla, il rosso, il turchese, l’arancio. Le calzature sono meravigliose: sandali bassi, nude e azzurri e zeppe non troppo alte, nere e beige.

La mia prima settimana della moda a Milano volge al termine ed io sono distrutta ma entusiasta, adesso devo tornare a casa e la valigia pesa più dell’andata, ma com’è possibile? Prendo il treno Milano Centrale-Roma Termini delle 16.25, nessun ritardo stavolta ma il braccio che ha trascinato disperatamente il mio bagaglio è K.O.

di Giulia Mulonia

Milano Fashion week 2015

 

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