Giubileo a Roma, viaggio nella città eterna tra cinema e storia

Giubileo a Roma, viaggio nella città eterna tra cinema e storia

Il 2016 è l’anno del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Indetto da Papa Francesco per celebrare i cinquant’anni dalla fine del Concilio Vaticano II e per affrontare il tema della misericordia, il Giubileo, con l’apertura delle Porte Sante, non rappresenta solo un momento di raccoglimento e di vicinanza fra i fedeli di tutto il mondo – in un periodo di grandi tensioni e tumulti internazionali – è anche l’occasione di vivere e conoscere meglio la Roma papale, la sua “straordinaria bellezza”, quei luoghi cioè che hanno reso intramontabile il mito della città eterna. In questo viaggio religioso dai molti significati, noi di MyWhere tenteremo di orientarvi, di darvi dei suggerimenti per comprendere meglio la città, attraverso le sue antiche porte di accesso, le strade, i palazzi delle grandi famiglie che espressero tanti papi e le piazze storiche, i suoi ponti e ovviamente le sue basiliche e i siti dell’archeologia classica  e cristiana, un vero e proprio cammino straordinario verso la Salvezza, con i necessari riferimenti alle contraddizioni di questa città, alle sue tante questioni rimaste insolute.

Non è superfluo ricordare che il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica. Per segnalare l’inizio del Giubileo si era soliti suonare un corno di ariete, in ebraico Jobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo.

La tradizione cristiana del Giubileo va invece ricondotta a Bonifacio VIII (famiglia Caetani) che nel 1300 perfeziona e rende sistematico (ogni 100 anni) l’istituto dell’indulgenza plenaria imponendo al pellegrino, per la remissione dei suoi peccati, di visitare le “Chiese di Roma”, cioè le Basiliche che dalle due iniziali diventeranno nei secoli successivi 7: San Pietro, San Paolo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme, San Sebastiano fuori le mura, San Lorenzo fuori le mura, di Giovanni in Laterano e la Basilica di Santa Maria Maggiore, e di salire in ginocchio i gradini della Scala Santa, dove la tradizione vuole che siano conservati resti della scala salita da Gesù nell’occasione dell’interrogatorio di Ponzio Pilato.

Per il Giubileo Straordinario della Misericordia, oltre alla visita delle 7 Chiese (di cui parleremo fra poco), sono stati scelti 3 principali itinerari di pellegrinaggio – da percorrere ovviamente a piedi –  all’interno della città: il Cammino della Via Papale (5,8 km), il Cammino del Pellegrino (5,9 km) e il Cammino Mariano (5,1 km).

La lettura di MyTravel è collegata anche al ricordo dei luoghi della Roma papalina immortalati dal cinema (rivedete, se potete “Nell’anno del Signore” di Luigi Magni e “Habemus Papam” di Nanni Moretti ad esempio) e agli interessanti cimeli esposti nella mostra già visitabile al Vittoriano “Roma tra mappe e medaglie. Memorie degli Anni Santi”, che, ripercorre la storia dei Giubilei, attraverso le medaglie coniate nel corso dei secoli e le mappe di Roma disegnate ad uso dei pellegrini. Questa mostra è importante perché consente di comprendere un altro ruolo del Giubileo, che nella storia è stato anche un fattore di riordino urbanistico della città e al tempo stesso un’occasione di mantenere in vita il mito di Roma attraverso le descrizioni dei pellegrini provenienti da tutto il mondo e la documentazione cartografica che veniva realizzata in vista del loro arrivo.

Il primo racconto del Giubileo, quello del 1300, è addirittura offerto da Dante nella Divina Commedia in cui il poeta riferisce che l’afflusso dei pellegrini a Roma fu tale che divenne necessario regolamentare il senso di marcia dei pedoni sul ponte di fronte a Castel Sant’Angelo:

« come i Roman per l’essercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,

che da l’un lato tutti hanno la fronte
verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro,
da l’altra sponda vanno verso ‘l monte. »

(Inferno XVIII, 28-33)

Ma procediamo con ordine  iniziando dal “Cammino della Via Papale” (la Via Major) che prevede un percorso a piedi che dalla Basilica di S. Giovanni passa per il Colosseo, i Fori Imperiali, il Campidoglio, Piazza Navona, Castel Sant Angelo e raggiunge Piazza S. Pietro. Si tratta del percorso storico che per secoli i papi effettuavano nella città dalla loro residenza in Laterano. Esso consente di comprendere i principali aspetti del rapporto tra il Cristianesimo e la civiltà Romana. Durante la vostra passeggiata noterete infatti le colonne romane di Traiano (inaugurata nel 113) e di Marco Aurelio (176-192 d.C.) consacrate alla fine del ‘500 proprio da Sisto V che vi fa porre porre in cima le due statue di San Pietro e di San Paolo. Vi riverranno certamente in mente durante il percorso alcune scene del nostro immaginario cinematografico passato e recente: “Vacanze Romane” con l’incontro tra la principessa Anna e il giornalista Joe al Foro Romano; il Colosseo del Gladiatore di Ridley Scott, o il più recente  “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino nella scena in cui Tony Servillo si siede su una panchina marmorea, dando le spalle al colossale Marforio sulla piazza del Campidoglio progettata da Michelangelo. Il pellegrinaggio attraversa il Rione Parione, con il suo gioiello principale, Piazza Navona, ma non mancherete di rimanere rapiti dai suoi vicoli “meno noti”, Via del Governo Vecchio, via dei Banchi Nuovi  e dai loro unici e irripetibili scorci.

“Il Cammino del Pellegrino” che fino al Campidoglio coincide con il precedente seguendo invece, dopo Piazza Venezia, un percorso più accostato al Tevere nel Rione Regola, il più esposto storicamente alle piene del fiume di cui il quartiere porta ogni pochi passi un ricordo (la sua via Arenula deve il nome alla soffice rena che il biondo fiume depositava in quest’area). Qui c’è proprio via del Pellegrino e il maestoso Palazzo Farnese, sì quello della famiglia di Paolo III, il papa ritratto da Tiziano nel 1543. Quando vi avvicinerete a Castel S. Angelo non dimenticate di dare uno sguardo al medievale ospedale S. Spirito. Se farete questo vi calerete in un altro elemento legato ai lunghi pellegrinaggi medievali, e cioè l’assistenza e la cura degli infermi. L’edificio medievale si trova accanto all’ospedale moderno e contiene una delle migliori biblioteche di storia della medicina.

Da ultimo, il bellissimo Cammino Mariano che partendo dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, dopo aver attraversato anch’esso i Fori Imperiali e raggiunto il Campidoglio, si dirige verso Piazza Argentina e il Pantheon.

Santa Maria Maggiore sul colle Esquilino vi sorprenderà. Qui ritroverete concentrati tutti i momenti più salienti dell’architettura cristiana: dai meravigliosi mosaici paleocristiani (la basilica risale al V secolo), al transetto del XII secolo, dai rifacimenti rinascimentali voluti da Sisto V (che volle qui essere sepolto) al successivo bellissimo portico barocco che ne caratterizza la facciata.

Nell’avvicinamento a San Pietro attraverserete il Rione Pigna con il suo monumento più importante il Pantheon. Pensate, il tempio era nato per celebrare le divinità passate, presenti e future e si presenta oggi nella risistemazione realizzata da Agrippa nel 120-124 d.C. L’edificio fu convertito a basilica cristiana nel VI secolo. La sua cupola è il prototipo delle cupole di ogni tempo e al Suo interno potrete dedicare minuti di raccoglimento alla sepoltura di Raffaello Sanzio la cui arte immensa ritroverete ai Musei Vaticani.

Vi ricordo ancora di visitare la mostra delle medaglie e delle piante di Roma a Piazza Venezia. Lungo i percorsi giubilari non potrete non notare gli irrisolti problemi di circolazione che bloccano la città, respirerete un’aria satura di polveri sottili, costaterete la carente manutenzione e pulizia della città e il difficile rapporto con il fiume, tra rivalorizzazione e perdurante degrado con persone che dormono ancora sotto i suoi ponti.

Ma Roma è anche questo.

Paolo Riggio

One Response to "Giubileo a Roma, viaggio nella città eterna tra cinema e storia"

  1. Marco Vives   27 Aprile 2016 at 15:14

    Articolo utile e dettagliato e foto bellissime. Pensiamo di conoscere Roma a memoria ma in realtà c’è tanto da scoprire!

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