Backstage AltaRoma: uno sguardo dietro le quinte

Backstage AltaRoma: uno sguardo dietro le quinte

Racconto dal backstage dell’edizione estiva della settimana capitolina dedicata all’alta moda

Le luci si sono appena spente sull’ex dogana di San Lorenzo, sede dell’annuale fashion week capitolina AltaRoma. Innumerevoli sfilate ed eventi in questa 4 giorni e qui sulle pagine MyWhere proporrò il mio racconto, quello del dietro le quinte dove IED Roma mi ha permesso di essere nei panni di vestierista.

Venerdì 8 ore 9.00

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Claudia Salutari in Mihatami

La sfilata a cui partecipo come vestierista è la prima della giornata e si tratta dei designers di Who’s on next? 2016, i nuovi talentuosi vincitori del concorso indetto da AltaRoma e Vogue Talents Italia. La mia modella oggi è Claudia Salutari, i suoi cambi sono due e sono gli abiti di Miahatami e Parden’s.
Il primo dallo stile decisamente ricercato è un marchio di origini iraniane, che porta con sé e in sé l’heritage di una cultura antichissima, preziosa e incredibilmente raffinata: quella persiana. Abiti che ricordano gli antichi disegni, i fiori sui vestiti e negli accessori per la prossima P/E fanno assaporare uno stile naturale e semplice, le coroncine dorate indossate da alcune modelle sembrano ricordare quelle delle dee fatte di foglie; in questo design è da apprezzare il tocco di multiculturalità e la particolare attenzione sartoriale che fa di ogni suo capo una sorta di progetto.

Parden's
Parden’s

Parden’s, brand di cui designer è Daniele Giorgio, crea impatto visivo con abigi dal taglio moderno e pulito. Attraverso l’essenzialità, qui  viene raccontata la sartorialità italiana senza eccessi. Il designer  comunica così il suo senso di eleganza in perfetta armonia fra passato e futuro. In passerella con Parden’s sfilano modelle con foulard fra i capelli, alcune invece indossando calzini con decolté oppure semplici ballerine raso terra, tutto ciò per far passare il suo unico messaggio: quello in cui la donna possa esprimersi liberamente attraverso il linguaggio dell’abbigliamento.

Sabato 9 ore 9.00

Oggi si inizia in sala 3 con il designer libanese Hussein Bazaza, la collezione s’intitola Sophia The Goddness ed effettivamente appena varco la soglia del backstage mi ritrovo ad osservare abiti particolarissimi, quasi da dee. Il vincitore di Who’s on next? Dubai 2015 propone una serie di abiti che raccontano uno stile da Mille e una notte, con inserti d’oro, paillettes e lustrini. Una collezione che sembra dare vita a quel mondo delle fiabe, dove l’unicorno bianco era il nostro credo.

Sabato ore 12,00

Sono alla seconda sfilata della mia esperienza nel backstage, questa volta sono tre i designer di Portugal Fashion: Daniela Barros, Pé de Chumbo e Susana Bettencourt. Portugal Fashion rappresenta uno strumento per informare e supportare i giovani sulle opportunità offerte dal settore tessile. Istituito nel 1995, il progetto è divenuto uno dei maggiori eventi della penisola iberica negli ultimi 20 anni, sinonimo di cultura, modernismo e focus sulla promozione dell’immagine nazionale, che si erge a referenza creativa e sofisticazione estetica del Portogallo nel mondo.

Claudia Salutari
Claudia Salutari

Daniela Barros con i suoi abiti multicolor ricorda tipicamente lo stile portoghese, abiti asimmetrici, spesso componibili, che ci davano un gran da fare nel backstage….Non esaltano le forme, piuttosto ricordano dei maglioni ricamati a mano. La designer Susana Bettencourt invece propone abiti con materiali più ricercati, molti sono creati di nero con un motivo che sembra ricordare una ragnatela, ma che indossati donano effetti ottici fantastici; altri invece sono sui toni del rosso e de nero, abbinati a boots di cavallino grigi, tutto molto alternativo.

Domenica ore 9,00

Questa domenica sono nel backstage della sala 1 in cui sarà la designer Sara Lanzi a presentare per prima la sua collezione. La vincitrice di Who Is On Next? 2007 presenta Talking to Sarita, progetto nato dall’idea di voler lasciare qualcosa di visibile ma al contempo una gamma di possibilità ancora aperte. Il bianco è il must have della collezione e lo si percepisce subito, il contrasto avviene con il nero, il blu ed il delicato rosa corallo. Molti sono gli abiti con orli non cuciti a dispetto di ogni regola imposta dalla couture, così nel backstage molti sono i pizzi tagliati prima della sfilata, per dare ancor di più un tocco di spontaneità.IMG_5427

Una collezione in fieri con uno studio dei dettagli immenso, linee morbide grazie al plissé capaci di generare sensualità fluttuando in passerella, i pizzi sono il centro della collezione. Li troviamo sui bordi oppure su colli e maniche dei top. I volumi delle gonne e degli abiti donano grande femminilità senza essere eccessivi e sembrano riportare agli anni ’20 con lunghezze sopra la caviglia.

Domenica ore 12,30

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Atelier Greta Boldini

L’ultimo backstage è arrivato e per quanto io possa essere stanca sono dispiaciuta di essere quasi al termine di quest’esperienza. Greta Boldini è il brand nato dalla creazione di Alexander Flagella e Michela Musco, finalista di Who Is On Next? 2013. La collezione è intitolata Nativa e racconta il viaggio onirico e concreto al tempo stesso con stampe floreali e macro, intervallate da  geometrismi b&w decisi. Poi inizia il capitolo dedicato alla palette colori con eleganti coralli, delicati verde menta, intervalli di bianchi assoluti e poi ancora marroni e oliva che percorrono la passerella insieme ai blu cobalto. I leggeri bordeaux lasciano il passo, elegantemente, ai rosa chiari alternati a piume e lustrini alternati a pizzi neri. Gli accessori fanno  invece da cornice perfetta della collezione grazie alle borse dal manico intrecciato “cactus” ed alle eleganti pochette, che ben accompagnano la parte degli occhiali, dei guanti in tulle e, infine, dei gioielli firmati Voodoo Jewels.

Insomma della mia esperienza di questi giorni nel backstage Altaroma, mi rimarranno luci, colori e melodie fantastiche. Dolci canzoni che hanno accompagnato queste sfilate, e che mi hanno fatta sognare, rimarranno colonna sonora del ricordo di questo backstage. Essere nei retro scena può essere considerato meno attraente perché erroneamente si pensa che si possa gustare lo show fino in fondo, ma invece è il modo più diretto per entrare nel vivo dell’evento. Seguire dal backstage ti da’ la carica giusta per fare bene il tuo lavoro ed  osservare una realtà che non trapela agli spettatori. Una realtà che era anche a me sconosciuta: quella delle ansie, dei timori, delle corse per far sì che tutto fosse perfetto… perché è vero che dietro le quinte  c’è la parte più grossa del lavoro.

Della mia esperienza nel backstage non dimenticherò mai l’emozione del maneggiare gli abiti della sfilata di Hussein Bazaza, a mio dire, il migliore. La sua collezione è stata capace di emozionarci, toccando tutte le corde emozionali. Per questo voto, come assoluto preferito Bazaza, e la sua  Sophia The Goddnes !

altaroma backstage

Claudia Polo

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