Siamo giunti alla sedicesima rappresentazione di Aida di Giuseppe Verdi che questa sera, all’Arena di Verona, conclude l’Opera Festival 2016, un’opera maestosa che trova proprio qui una scenografia unica
Il 10 agosto 1913, in occasione della fine dei restauri dell’Arena e alla sua consacrazione in teatro d’opera, grazie al lavoro congiunto tra il tenore Giovanni Zenatello e l’impresario teatrale Ottone Rovato, viene inaugura l’Arena con Aida celebrando così il centenario della nascita del suo autore, Giuseppe Verdi. Ettore Fagiuoli ne crea l’allestimento, l’architetto studia meticolosamente il lavoro dell’egittologo Auguste Mariette che aveva collaborato già con Verdi per scene e costumi in occasione della “prima” di Aida al Cairo nel 1871, un paio di anni dopo l’apertura del Canale di Suez.
La regia di Gianfranco de Bosio riprende la prima edizione di questo capolavoro ovviando alcune difficoltà della messa in scena originaria di Ettore Fagiuoli. Negli anni Novanta fu grazie alla collaborazione tra il regista e Rinaldo Olivieri che venne elaborato quell’imponente velario a caratterizzare il quarto atto, dove domina la scena finale coprendo suggestivamente la tomba di Aida e Radamès. Si compie così, a distanza di un secolo la piena realizzazione scenografica, completando con questo dettaglio quanto già compariva nei bozzetti originali di inizio Novecento. Inoltre per completare la messa in scena, il regista ha incaricato la coreografa Susanna Egri dell’arduo compito di ricreare le parti coreografiche previste dalla partitura ma di cui non resta alcuna nota storica. La coreografa che segue le edizioni di Aida in Arena sin dal 1982 ha impiegato un intero anno di studi e di ricerche, per portare in scena un lavoro minuzioso, evocativo del gusto ottocentesco coevo quindi alla data di composizione dell’opera, parallelamente però Egri ben sapendo come la danza e il balletto si fossero evoluti in quegli stessi anni, media tra le due posizioni per restituire una coreografia di un sicuro impatto estetico, messa in risalto dalle dimensioni davvero importanti del palcoscenico dell’Arena, il più grande al mondo.
Per questa rappresentazione conclusiva del titolo verdiano sul podio il M°Andrea Battistoni; Maria José Siri nel ruolo di Aida, mentre la rivale Amneris sarà interpretata da Anastasia Boldyreva; Walter Fraccaro sarà Radames e Sebastian Catana sarà Amonasro. Nel ruolo di Ramfis si conferma Sergey Artamonov e in quello de Il Re Gianluca Breda. A completamento del cast, Un messaggero di Paolo Antognetti e la Sacerdotessa di Elena Serra.
La Prima Ballerina Amaya Ugarteche danzerà nel ruolo della Schiava accompagnata dai primi ballerini Evgenij Kurtsev e Antonio Russo; la Sacerdotessa invece sarà interpretata da Alessia Gelmetti.
Impegnati Orchestra, Coro, Corpo di ballo coordinato dal M° Gaetano Petrosino e Tecnici dell’Arena di Verona, insieme alle numerose comparse che compongono gli eserciti egiziani ed etiopi in guerra.
INFO
AIDA musiche di Giuseppe Verdi
Libretto di Antonio Ghislanzoni
Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
Call center (+39) 045 800.51.51 – fax (+39) 045 801.3287
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket
Da smartphone e tablet con l’App dell’Arena di Verona per Android e Apple iOS
Prezzi da € 19,00 a € 189,00
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Bellissima opera, bellissima musica e hai proprio ragione: nessun altro luogo potrebbe prestarsi meglio che l’Arena di Verona. Io l’ho vista tanti anni fa lì (forse nel 1991) e rimasi veramente impressionata! la scenografia e i costumi allora erano già belli e sfarzosi, ma queste di ora, almeno dalle foto, sembrano ancora più belle e suggestive.
Vista domenica, cantanti bravi, musica bellissima, spettacolo che ti prende il cuore. Aida è sempre una magia per gli occhi. Evviva Verdi!