I 50 anni di carriera di Fernando Botero al Vittoriano

I 50 anni di carriera di Fernando Botero al Vittoriano

ROMA – Per ricordare il pittore colombiano scomparso oggi ripubblichiamo l’articolo sulla più completa retrospettiva della fantastica carriera di Fernando Botero. Al Complesso del Vittoriano dal 5 maggio al 27 agosto 2017.

Il ritorno di Botero a Roma è di quelli che fanno sempre notizia. E l’interesse non può che aumentare se si scopre che la rassegna presente fino al 27 agosto al Complesso del Vittoriano, ripercorre i 50 anni di carriera del grande artista colombiano. Noi di MyWhere abbiamo avuto l’opportunità di vederla in anteprima, e come immaginavamo, la mostra non ci ha certo deluso.

Alla sua arte, nel suo ottantacinquesimo genetliaco, gli rende omaggio con un’esposizione fatta di 50 capolavori, molti dei quali in prestito da tutto il mondo. Una volta entrati all’interno della retrospettiva verrete travolti da una dimensione onirica, fantastica e fiabesca dove si percepisce forte l’eco della nostalgia e di un mondo che non c’è più.

Uomini, animali, vegetazione i cui tratti e colori brillanti riportano immediatamente alla memoria l’America Latina dove tutto è più vero del vero, dove non c’è posto per la sfumatura e che anzi favorisce l’esuberanza di forme e racconto.
Questa è la cifra stilistica di Fernando Botero, origini colombiane, famoso e popolare in tutto il mondo per il suo inconfondibile linguaggio pittorico, immediatamente riconoscibile.

Secondo il pittore, il dipingere deve essere inteso come una necessità interiore, un bisogno che porta ad un’esplorazione ininterrotta verso il quadro ideale. Il colore nelle sue opere, rimane tenue, mai esaltato, mai febbrile, generalmente steso in campiture piatte e uniformi, senza contorni.

Caratteristica della sua pittura espressionista (che possiamo notare chiaramente anche in questa rassegna romana) è il cosiddetto “sguardo deformante”, ossia l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, tondeggianti e rigonfie. Un passaggio necessario a detta di Botero, evocativo e funzionale a far ben comprendere la necessità di colore nelle sue opere.

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L’artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi infatti, sono sempre come svuotati, sembra quasi che osservino senza vedere.

Ad accogliere il pubblico fuori dalla mostra, visibile anche a tutti i passanti, la gigantesca scultura in bronzo Cavallo con briglie – di oltre una tonnellata e mezzo di peso e alta più di tre metri – che occupa con tutta la sua maestosa imponenza lo spazio antistante il Museo.

«Credo molto nel volume, in questa sensualità che nella pittura suscita piacere allo sguardo. Un quadro è un ritmo di volumi colorati dove l’immagine assume il ruolo di pretesto».

Da questa dichiarazione del Maestro si capisce immediatamente che la sua arte rivela un universo più complesso di quanto può apparire a una prima e immediata visione delle sue opere che sono invece la risultanza di un delicato equilibrio tra maestria esecutiva e valori espressivi. E così nei suoi ritratti austeri, nei nudi privati di ogni malizia, nelle nature morte, dove è fortissimo il concetto di abbondanza, si percepisce altrettanto fortemente la dolcezza delle forme, così come nelle sue corride, nei suoi giocolieri è altrettanto percepibile un senso di nostalgia e smarrimento che cattura il cuore di chi le osserva.

Botero ha anticipato di diversi decenni l’attuale visione globale di un’arte senza più steccati, né confini: lo si può leggere e apprezzare in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, se ne apprezza il continuo richiamo alla classicità in una visione assolutamente contemporanea che include nella riflessione la politica e la società.

La sua pittura non sta dentro un genere, pur esprimendosi attraverso la figurazione, ma inventa un genere proprio e autonomo attorno al quale il pittore colombiano ha sviluppato la propria poetica in oltre mezzo secolo di carriera.

E allora cos’altro aggiungere? La retrospettiva più completa di sempre su Fernando Botero è qui e non vederla sarebbe davvero un delitto!

INFO

Titolo mostra: Botero

Periodo: dal 5 maggio al 27 agosto

Sito Ufficiale

Fabiola Cinque

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