MONDO – L’intelligenza aumentata raggiunge ogni giorno nuove frontiere, in cosa ci supporterà oggi?
La cosa che mi colpisce ogni giorno di più è come l’information technology ormai permei ogni aspetto della nostra vita. L’intelligenza aumentata sta portando in campo, quasi quotidianamente, nuovi, rivoluzionari scenari.
Fino a qualche tempo fa, il programmatore era il nerd che faceva magie nascosto in un qualche sottoscala mischiando zeri ed uni. Ma queste magie erano visibili a pochi, vivevano all’interno dei datacenter e difficilmente i comuni mortali potevano goderne i benefici o comprenderne le applicazioni. Togliendomi il cappello della persona competente nel settore ed indossando quello del comune consumatore della tecnologia, racconterei cosi’ l’evoluzione dell’informatica.
Tutto è iniziato con l’era dei PC: i bit uscivano dai nastri delle schede perforate e delle valvole enormi per entrare in oggetti che molti potevano avere sotto o sopra la propria scrivania. Non tutti capivano i segreti ultimi di queste scatole, ma avevano accesso a strumenti che permettevano di scrivere agilmente lettere, fare calcoli anche complessi che aiutassero magari a gestire il bilancio familiare. E poi? E poi internet: abbiamo scoperto amici in ogni parte del mondo, abbiamo distrutto barriere geografiche e culturali prima invalicabili. E dopo?
La potenza di calcolo e la rapidità di esecuzione dei computer sono diventati il braccio destro dell’uomo su nuove frontiere un tempo fantascientifiche: nessun medico, per quanto bravo, potrà mai essere aggiornato su tutte le nuove cure e sperimentazioni che ogni giorno vengono annunciate in tutto il mondo; nessun avvocato, seppur brillante riuscirà a stare al passo delle nuove leggi e norme che quotidianamente vengono emanate in ambito nazionale ed internazionale, tanto per farvi un paio di esempi lampanti.
Si parla ormai di intelligenza aumentata ovvero usare i calcolatori per ottenere accesso sintetico, rapido e ragionato a mole di dati improcessabili in tempi ragionevoli dalla mente umana.
Un paio di scenari mi hanno particolarmente colpito e ci tengo a condividerli con voi, poiché danno il senso di come i computer possano aiutarci a rendere il mondo migliore.
Il primo l’ho trovato estremamente affascinante: usare blockchain per combattere il traffico illegale di diamanti. Come funziona: qualsiasi transazione riguardante diamanti viene tracciata in blockchain in maniera sicura, scalabile e distribuita. Per chi non è familiare con la tecnologia blockchain la puo’ pensare come un libro mastro condiviso a tutti coloro che sono coinvolti in transazioni riguardanti uno specifico bene o servizio.
Quindi la storia di ciascun diamante è tracciata ed accessibile in maniera sicura. Questo, insieme alla possibilità di immettere in un motore di intelligenza aumentata le varie legislazioni nazionali ed internazionali inerenti al traffico dei diamanti (pensate ad esempio al Kimberly Process), rende efficace ed affidabile il recupero del pedigree delle pietre: se il diamante non è presente su blockchain o è quello della bisnonna o potrebbe provenire da una della nazioni da cui ne è vietato l’acquisto.
Se volete saperne di piu’, date un’occhiata qui
Secondo scenario: deduzioni fiscali. Prima che saltiate dalla sedia dalla gioia, vi dico che è un progetto statunitense, non si applica in Italia… Come funziona: il software viene costantemente istruito con tutte le informazioni riguardanti le norme fiscali correnti a livello federale e statale. Al momento di compilare la dichiarazione dei redditi, il cittadino, insieme al consulente fiscale dialogano, in linguaggio naturale, con l’applicazione che, in base all’input ricevuto propone investigazioni ed analisi piu’ approfondite su alcuni aspetti che potrebbero portare a deduzioni/detrazioni fiscali.
Eh si’, non c’è un errore di stampa, funziona proprio cosi’: insieme al consulente fiscale ed al cliente c’è una macchina che ascolta la conversazione e cerca di capire se ci sia qualche spunto interessante per ottenere una detrazione fiscale. Immaginate ad esempio che state raccontando che avete appena comprato casa e che avete fatto un mutuo con una banca e che la casa pero’ ha bisogno di lavori di ristrutturazione: il programma di intelligenza aumentata potrebbe suggerirvi che nello stato in cui risiedete ci siano degli sgravi fiscali per la prima casa e che se i lavori di ristrutturazione comportano una riduzione dei consumi energetici perché state migliorando l’isolamento termico o lo smaltimento dei rifiuti potete accedere ad altre deduzioni… Non male, no?
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