Ipotesi Metaverso, un viaggio con i pionieri dell’arte digitale

Ipotesi Metaverso, un viaggio con i pionieri dell’arte digitale

ROMA – A Palazzo Cipolla fino al 23 luglio 2023, la mostra evento che fa incontrare grandi artisti del passato con i pionieri dell’arte digitale. Ho provato ad immergermi  nella mente dei creatori di mondi dal Barocco a oggi. Vi racconto qui la mia esperienza, e perché vi consiglio di andarla a vedere.

La mia passione per l’arte contemporanea, spinta anche da un’irrefrenabile curiosità verso le nuove tecnologie, mi ha portato a visitare la mostra Ipotesi Metaverso. Come nella mostra Il creatore di mondi Matteo Basilé in cui ero rimasta abbagliata dalla sua tecnica di sperimentazione che spazia tra NFT, arte, fotografia e digitale, anche qui l’immateriale si fa materiale nell’ibridazione contemporanea di nuovi linguaggi. E anche di questa mostra l’artefice è il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale. Qui il Professore dichiara:

Ipotesi Metaverso, permette di coniugare, attraverso il dialogo tra 32 artisti storici e contemporanei provenienti da tutto il mondo, la tradizione, che rimane un punto di riferimento imprescindibile, con il nuovo che avanza, con il mondo digitale, mediante l’apporto delle nuove tecnologie, le quali costituiscono una rivoluzione anche nella maniera di manifestare il sentimento che è da sempre alla base di ogni opera d’arte, in qualsiasi epoca.

Fabiola Cinque Ipotesi Metaverso 1 foto mywhere

Ma cos’è il Metaverso?

Non a caso ho scelto questa frase di Steven Spielberg che lo definisce a perfezione, proprio come lo percepiamo noi oggi:

il Metaverso è il luogo dove puoi fare qualsiasi cosa, essere chiunque, senza andare da nessuna parte. Un luogo dove il limite della realtà è la tua immaginazione.

Ho provato questa esperienza nuova ed entusiasmante senza pregiudizi e con spirito di avventura, destreggiandomi tra altalene immersive e realtà virtuale. Infatti nella grande sala laterale, il moto pendolare fra fisico e digitale si concretizza nell’altalena immersiva di Fabio Giampietro e Paolo Di Giacomo.

Poi ho sperimentato anche la visualizzazione delle opere esposte grazie a visori di realtà virtuale. L’esperienza immersiva ti conduce attraverso l’opera e ti coinvolge al punto tale da rendere davvero difficile la distinzione tra realtà vissuta e realtà virtuale.


La mostra Ipotesi Metaverso è un viaggio da intraprendere grazie all’intelligenza artificiale, sculture blockchain, poesia e suoni generativi che attraversa ed interpreta dalla filosofia digitale zen alla tecnonatura.

Fabiola Cinque Ipotesi Metaverso 4
Io davanti l’opera ipnotica “Onda lunga” di Pier Augusto Breccia, che ci propone un vortice ipnotico che sembra aver anticipato quello nel quale tuffarsi per entrare in “Decentraland”, Metaverso totalmente decentralizzato.

Si prosegue con un confronto inedito fra un’opera d’arte nativa digitale di Krista Kim ed un capolavoro di Victor Vasarely, fra vertigini ottiche ed utopie zen per un mondo più vivibile. Nelle due sale successive, Federico Solmi fa dialogare quadri e sculture con la virtualità attraverso un processo di ritorno e riconfigurazione delle immagini da un mondo digitale a quello fisico. Subito dopo, arrivano sorpresa e inquietudine con le innumerevoli metamorfosi di volti create da Mario Klingemann con nuove applicazioni delle reti neurali.

Nella sala successiva ci si immerge nell’installazione audiovisiva di fuse* che formula un’ipotesi creativa sul Multiverso. Poi, non poteva mancare Maurits Cornelis Escher, l’artista che ha più ispirato gli “architetti” del Metaverso.

Fabiola Cinque Ipotesi Metaverso 1

Si può dire ormai che Palazzo Cipolla si conferma spazio espositivo avveniristico e all’avanguardia. Dall’esposizione di Bansky a Quayola passando per London Calling (di cui vi parlo qui nell’articolo) per arrivare fino all’attuale Ipotesi Metaverso.
Dalle precedenti esposizioni già emergeva l’intuito verso l’importanza della tecnologia digitale nell’arte. La mostra di oggi offre la possibilità di intraprendere un percorso multimediale e multisensoriale tra pittura, scultura, incisione, arte digitale, poesia, musica, fino all’intelligenza artificiale.

Dato che le parole sono importanti partiamo dalla sua definizione proposta dalla massima istituzione in ambito della lingua italiana, l’Accademia della Crusca

Parola modellata sull’inglese metaverse, formato dal prefisso meta- con, dietro, oltre, dopo  e il sostantivo (uni)verse universo insieme di ambienti virtuali tridimensionali in cui le persone possono interagire tra loro attraverso avatar personalizzati.

L’Accademia prosegue informandoci che il toponimo è stato utilizzato per la prima volta dallo scrittore statunitense Neal Stephenson nel 1992 nel suo romanzo cyberpunk Snow Crash. Nel libro il Metaverso è concepito come una sorta di realtà virtuale che si integra e si sovrappone a quella fisica. Nella mostra questo concetto di integrazione è rispettato. Infatti si affiancano a quadri e sculture di artisti passati, ma che nel loro contemporaneo avevano cercato di vedere il futuro, opere di artisti digitali.

I curatori della mostra Gabriele Simongini e Serena Tabacchi hanno ideato il percorso espositivo multimediale e multisensoriale tra pittura, scultura, incisione, arte digitale, poesia, musica, fino all’intelligenza artificiale con  l’intento di offrire al visitatore un’esperienza che si suppone essere, per certi aspetti, simile a quella degli anni a venire, nella coesistenza di contemplazione ed immersione, percezione quasi simultanea del materiale e dell’immateriale, fra stabilità e fluttuazione.

Un accavallarsi di orizzonti visionari e matericamente spumeggianti in “Corridor” di Cesar Santos.

Sul fronte degli artisti digitali nomi tra più rappresentativi della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse, Fabio Giampietro con Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.

Fortunato Depero Ipotesi Metaverso
Fortunato Depero Ipotesi Metaverso

In questo incontro-scontro di realtà troviamo tra gli artisti del passato Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos

 

INFO MOSTRA: Ipotesi Metaverso
Curatori: Gabriele Simongini e Serena Tabacchi
Durata: dal 5 aprile al 23 luglio 2023
Orari di apertura: ore 10-20 da martedì a domenica. Lunedì chiusura. Ultimo ingresso ore 19:00.
Aperture straordinarie:
Pasqua 09 aprile: dalle ore 15 alle 20; Pasquetta 10 Aprile: dalle ore 10 alle 20; 25 aprile: dalle ore 10 alle 20; 1 maggio: dalle ore 10 alle 20; 2 giugno: dalle ore 10 alle 20; 29 giugno: dalle ore 10 alle 20.
Luogo: Palazzo Cipolla, Via del Corso n° 320, Roma
Costo del biglietto: 13 euro intero, 10 euro ridotto. Prevendite: ticketone.it e ticket.it
Catalogo: DRAGO
Informazioni: www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it

Tel +39 06 9837051

 

Fabiola Cinque

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