ROMA – Fino al 6 Settembre 2022 al Visionarea Art Space la mostra Hybrida di Matteo Basilé. Se volete sognare il futuro dell’arte, non perdetela, Hybrida merita il viaggio nella Capitale anche a ferragosto. Il creatore di mondi Matteo Basilé torna a sperimentare tra NFT, arte, fotografia e digitale. L’immateriale si fa materiale nell’ibridazione contemporanea di nuovi linguaggi, figure femminili e antropologie futuribili.
Proiettarsi nel mondo di Matteo Basilé vuol dire immergersi nel linguaggio contemporaneo di nuove realtà. Vuol dire approdare su un emisfero ancora inesplorato, o sconosciuto ai più. Conobbi una ventina d’anni fa Matteo Basilé con la sua arte digitale associata alla moda (era un’esposizione per AltaRoma) ed era già il futuro dello sposalizio tra l’arte e la tecnologia.
Un opera di Matteo Basilé “Tesututto” per Altaroma 2010
La frontiera dell’arte digitale era stata ampiamente abbattuta per percorrere nuovi territori artistici.
Un opera di Matteo Basilé esposta nella mostra Hybrida a Roma
La ricerca che spazia dalla fotografia alla video arte l’ha portato a sviluppare sempre nuove tecniche. L’arte avanguardistica di Matteo Basilé ci attrae e coinvolge nella mobilità delle sue veneri. La bellezza di ogni sua modella muta nella proiezione filmica della virtualizzazione in un movimento astratto.
Sin dall’ingresso della galleria Visionarea Art Space veniamo accolti da un trittico di una madonna contemporanea.
Fabiola Cinque e Artemisia Levita
Artemisia Levita ha solo 13 anni, fa la modella e recita quando gli impegni scolastici glielo permettono, (è alle medie) ma calpestare il palcoscenico virtuale di quest’artista visionario e romantico è entrato nelle sue corde.
Si muove in sala con la stessa leggerezza del vento che ha mosso i suoi lunghissimi capelli rossi protagonisti nelle opere di Matteo Basilé.
Qui nella mostra Hybrida di Matteo Basilé, la bellezza adolescenziale si esalta attraverso la grammatica digitale che scagliona il dettaglio rendendo percettibile anche la più delicata piega espressiva (come l’opera alle nostre spalle in foto).
Io, Fabiola Cinque, con Matteo Basilé
L’ibridismo, dalla storia antica, fu immaginato fra mondo animale e mondo umano (dalla Sfinge di Giza al mito del fauno). Matteo Basilé converte l’ibridismo fra uomo, tecnologia e biologia.
Matteo Basilé con Artemisia Levita
Hybrida si articola tra opere fotografiche di vario formato che adattano le loro superfici alle direzioni energetiche del singolo soggetto, al piano d’irradiazione, ad una capacità di evocare paesaggi anche quando questi non compaiono. Fondali piatti di matrice fiamminga isolano le figure femminili di quest’antropologia futuribile, imponendo la centralità alla Rembrandt della loro drammaturgia, come se ci indicassero i margini dei nostri sbagli e delle occasioni perdute.
Il materiale e l’immateriale convivono e si fondono nel suo personalissimo linguaggio dando vita a nuove visioni.
Basilé ha sempre attraversato i generi, le etnie, i luoghi e ha reso universali le storie di pochi. Iconiche sono le sue immagini dei volti adolescenziali.
Con la sua fotografia ha raccontato la stratificazione umana tra bellezza e diversità rendendo i suoi soggetti creature sospese in un tempo indefinito e in una forma fisica ibrida come è oggi il concetto del Metaverso.
Un opera video di Matteo Basilé esposta nella mostra Hybrida a Roma
I tre monitor che contengono altrettanti ritratti compiono lo stesso rituale ma con la qualità semantica dell’alta definizione, dentro una grammatica digitale che esalta l’infinitesimale percezione del dettaglio microscopico.
Lo stesso soggetto nell’opera statica. Matteo Basilé, Hybrida a Roma
Così commenta il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale:
«Matteo Basilé è stato uno dei primi in Europa a fondere arte e tecnologia, e non a caso le sue opere fotografiche sono delle vere e proprie “pitture digitali”.
Un opera di Matteo Basilé esposta nella mostra Hybrida a Roma
In quasi tutte le sue creazioni è esplicito il rimando ai grandi maestri del passato, da Caravaggio all’arte fiamminga fino alle suggestioni del Barocco: un bagaglio culturale che l’artista rielabora sapientemente fondendo storia classica ed epoca attuale, in una galleria di personaggi che rievocano costantemente qualcosa di noto senza avere tuttavia un’identità definita e danno vita a un mondo onirico e surreale dove non esistono più riferimenti spazio-temporali. Un’arte fluida e ibrida come l’epoca che viviamo».
Mostra a Roma Matteo Basilé
Scrive in catalogo Gianluca Marziani:
«I creatori di mondi sono fatti così: danno nuovo spazio e nuovo tempo al proprio sguardo veggente, cucendo le fonti di riferimento con i rimandi a nuove fonti liturgiche. I creatori di mondi immaginano l’uomo nuovo dentro luoghi mineralizzati dal tempo lunghissimo dell’universo. È questa l’identità adulta di un creatore di mondi come Matteo Basilé. È qui che ricomincia la possibilità di una STORIA…».
Opera di Matteo Basilé per Hybrida, Roma
Da oltre un ventennio Basilé dimostra come la cultura digitale sia integrata ai linguaggi analogici, codificando una grammatica che si contamina con le altre grammatiche espressive, sottolineando una sincronia tra potenza e atto tecnologico. La sua visione stabilisce le coordinate della fotodigigrafia, sintesi virtuosa tra meccanica ed elettronica, tradizione e innovazione, setting reale e virtuale, manualità minuziosa e tecnologia esemplare.
INFO MOSTRA:
Artista: MATTEO BASILÉ
Titolo: HYBRIDA
Curatore: Gianluca Marziani
Testi in catalogo: Gianluca Marziani e Dominique Lora
Durata: Dal 25 Maggio 2022 al 6 Settembre 2022
Luogo: VISIONAREA Art Space – Auditorium della Conciliazione
Indirizzo: Piazza Pia, 1 – Roma
Orari di apertura: dal Martedì al Sabato: 12 – 19.00
Napoletana fino alla milionesima generazione (dal 1.400), nobile d’animo ma non più per albero genealogico, viaggiatrice e curiosa delle bellezze e delle stranezze del mondo riporto tutte le mie impressioni attraverso tutti i sensi che abbiamo e che vogliamo usare. Di estrazione e definizione “fondista”. Azzurra di nuoto per tutte le distanze più lunghe e massacranti che vi possono venire in mente. La fatica è il mio karma. Mai nulla regalato, tutto conquistato. La comunicazione e la pubblicità sono la mia anima, la moda la mia vita presente e futura. Vivo in un paese bellissimo dal quale desidero sempre di allontanarmi, per tornare e riassaporare i profumi ed i sapori. La mentalità e l’amore sono anglosassoni, ma d’altronde si sa, i Borboni sono stati dominati dai francesi come gli inglesi e gli spagnoli, quindi le mie origini ed il mio essere è globale, sono bastarda dentro.