La mostra London Calling a Palazzo Cipolla sta terminando, e noi vogliamo partire con lei

La mostra London Calling a Palazzo Cipolla sta terminando, e noi vogliamo partire con lei

ROMA – Fino al 17 luglio potremo divertirci vivendo gli spazi dove sono esposte le 30 opere della scena londinese dagli anni Settanta ad oggi. London Calling: British Contemporary Art, from David Hockney to Idris Khan è una mostra imperdibile degli anni d’oro della GB, allestita presso Palazzo Cipolla a Roma. Ci da modo per riflettere attraverso l’arte di 13 grandi artisti britannici di diverse generazioni.

Inizia un viaggio a ritroso attraverso generazioni di artisti, con la mostra London Calling: British Contemporary Art, from David Hockney to Idris Khan. London calling, cantavano i Clash con una canzone tanto allegra quanto orecchiabile che in realtà denunciava temi come: il riscaldamento globale, la fusione nucleare, l’apatia della società di fronte ai problemi del tempo. L’espressione London Calling, veniva usata durante la Seconda Guerra Mondiale come frase iniziale di ciascuna trasmissione radiofonica della BBC: Qui è Londra che trasmette dicevano i radiocronisti dell’epoca.

London Calling MYWHERE

LA MOSTRA LONDON CALLING A PALAZZO CIPOLLA

London Calling: British Contemporary Art, from David Hockney to Idris Khan è il titolo della mostra a Palazzo Cipolla, che inaugura in un periodo storico e geopolitico complicato affrontando tematiche che spaziano dal corpo alla politica, dalle questioni di genere alle sperimentazioni e alla riflessione sull’arte stessa, tra incursioni nel quotidiano, domande sul destino dell’uomo, prospettive inattese su fenomeni come le migrazioni o la violenza e trame in grado di connettere le arti visive con la musica e con la letteratura.

London Calling presenta, per la prima volta in Italia, una selezione di opere di artisti contemporanei la cui carriera è stata plasmata e forgiata a Londra, e che hanno contribuito a loro volta a fare della città il fulcro del mondo dell’arte. Questi artisti appartengono a varie generazioni succedutesi nell’arco degli ultimi decenni. Le loro pratiche attuali si riflettono nei lavori scelti per questa mostra, che li pone verosimilmente all’avanguardia della creatività globale.

Una mostra che attraverso 30 opere riunisce il lavoro di 13 grandi artisti britannici di diverse generazioni per i quali Londra ha avuto un ruolo fondamentale. Una serie di personaggi noti a tutti nati tra il 1937 e il 1978 tra cui figurano David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.

Il percorso di mostra conduce il visitatore lungo un viaggio ideale in grado di condensare, in pratica, in poco più di una trentina di opere, la storia dell’arte contemporanea europea e occidentale, sia dal punto di vista delle sperimentazioni stilistiche che da quello delle ricerche di tipo concettuale.

Fabiola Cinque KAPOOR

Si viene accolti, sin dalla prima sala, dalle sculture di Anish Kapoor, che rivelano un utilizzo raffinato ed ingegnoso dei materiali, plasmati per creare luoghi immaginifici ad alta carica emotiva, quali ad esempio Magenta Apple Mix 2, catalizzatore di suoni e riflessi connotato da un conturbante colore rosso sangue.

London Calling Fabiola Cinque Anish Kapoor

 

ARTE CONTEMPORANEA E MODA: GRAYSON PERRY

Di sala in sala, si avvicendano dipinti, sculture, installazioni, arazzi, e si spazia attraverso tutti i materiali possibili, dal vetro al tessuto, dall’acciaio all’alabastro, imbattendosi anche in una borsetta da donna in edizione limitata ed un vaso tradizionale cinese decorato (entrambi di Grayson Perry).

La produzione di Grayson Perry esplora le idee di gender, identità e tradizione. In Sex and Drugs and Earthenware (1995), un elegante vaso tradizionale cinese è stato decorato in stile punk, con ritratti di Michael Jackson e Kurt Cobain. Le due celebrità erano finite da poco sui giornali, Jackson per presunti abusi compiuti su minori e Cobain per essersi suicidato. Entrambi venivano idealizzati dalle masse, che perlopiù tolleravano i crimini di Jackson e consideravano i problemi mentali e fisici di Cobain come una forma di spettacolo.

London Calling Kurt Cobain foto MyWhere
Grayson Perry

La borsetta in edizione limitata esposta in mostra, disegnata da Perry in collaborazione con il marchio britannico del lusso Osprey London e decorata dall’orsacchiotto portafortuna dell’artista, Alan Measles, esprime una critica nei confronti dell’alta moda ma anche un modo scherzoso di “mordere la mano che lo nutre”, visto che Perry è diventato un artista ricco e di successo.

London Calling Grayson Perry foto MyWhere

Si passa da veterani dell’arte contemporanea come David Hockney (l’artista più anziano del gruppo) fino al più giovane Idris Khan, da Anish Kapoor ai fratelli Chapman e Damien Hirst. Di questo incredibile artista vi ricordiamo l’articolo scritto in occasione della mostra di Damien Hirst alla Galleria Borghese.

London Calling David Hockney foto MyWhere
London Calling David Hockney

La varietà e la diversità tecnica e compositiva dei lavori scelti – tra pittura, scultura, fotografia e video – raccontano le molteplici anime della scena artistica londinese dagli anni Settanta a oggi, confermando il fascino e l’energia di una città, Londra, che era e resta una delle capitali più ambite dell’arte mondiale. Degne di particolare nota sono le opere di David Hockney, indubbiamente uno dei più importanti artisti del XX e XXI secolo, realizzati sull’I-Pad e l’I-Phone, e poi stampati in grandi dimensioni per esaltarne il tratto e le tinte.

PREPARATEVI A PARTIRE

Preparatevi a partire per Londra e a farvi stupire dai due giganteschi dischi rossi di Anish Kapoor e dall’imponente lampadario di Mat Collishaw che con il suo frenetico e orgiastico movimento crea un ossimoro che seduce e repelle al tempo stesso. Interrogatevi grazie alla grande dispensa di medicine di Damien Hirst, che racconta la relazione tra la vita e la morte attraverso la relazione tra ansia e dipendenza da farmaci.

lampadario di Mat Collishaw 1
lampadario di Mat Collishaw

IL COLORE CHE COMMUOVE: ANNIE MORRIS

Le opere più note di Annie Morris sono quelle della serie Stack, iniziata nel 2014 e ispirata dal dolore dell’artista per il figlio nato morto. Le sculture, composte da sfere irregolari che formano alte colonne in equilibrio precario, evocano l’ingrossarsi della pancia in gravidanza. Scolpite in gesso o fuse in bronzo, le forme sono dipinte con pigmenti grezzi realizzati a mano in tonalità vivaci come blu oltremare, verde veronese e ocra, che conferiscono ai globi di Morris una tinta ricca e vibrante.

London Calling Annie Morris foto MyWhere

L’artista ha sviluppato una tecnica che fa apparire il pigmento leggermente compresso sulla superficie, creando un’impressione di fragilità. Aprite il cuore alla maternità, sulla gioia che regala ma anche sul dolore che si prova quando un figlio muore, attraverso le sculture di Annie Morris.

Fabiola Cinque London Calling Annie Morris foto MyWhere

Annie Morris utilizza gli stessi pigmenti nei suoi disegni e arazzi, che abbinano a una cifra personale motivi astratti e strutture a griglia. L’arazzo esposto in mostra esplora i temi della femminilità, maternità e fertilità attraverso l’originale iconografia dell’artista.

PASSANDO PER SEAN SCULLY

L’arte di Scully fonde le tradizioni della pittura europea con l’Astrattismo americano, aprendo l’arte contemporanea alla nuova corrente dell’Astrattismo emozionale. Scully inserisce nell’arte astratta un elemento narrativo utilizzando blocchi di strisce orizzontali e verticali dai colori intensi che appaiono sospese in un equilibrio immersivo.

London Calling_Sean Scully MyWhere

SI CHIUDE CON IDRIS KHAN 

Spaziando tra scultura, pittura, fotografia e video, Idris Khan utilizza tecniche di sovrapposizione per creare opere davvero originali. In Bright Possibility (2019), ha riprodotto su dei timbri di gomma parole scritte di suo pugno che ha poi impresso in più strati su vetro rendendole illeggibili. Le parole sovrapposte le une alle altre si addensano in una ripetizione quasi ossessiva, irradiandosi dal centro in un’esplosione di colore. Il motivo creato in Burnt Wood (2021) fa riferimento alle opere di Mark Rothko e sta a indicare il posizionamento dell’artista nella storia dell’arte. Il colore blu deriva da una miscela di gesso, colla di coniglio, polvere di ardesia, polvere di marmo e pigmenti di blu di Prussia e blu oltremare ideata dallo stesso artista.

London Calling Idris Khan MyWhere
London Calling Idris Khan MyWhere

 

PERCHE’ LONDRA

«Londra è una città unica nel suo genere. Per avere successo qui, un artista deve essere il migliore nel suo campo: un’eccellenza, questa, che ha un impatto diretto sulla città elevandone gli standard, così da garantire che sia solo l’arte migliore a entrare nelle sue gallerie. È un ciclo che si alimenta da solo, perfezionandosi di volta in volta. La mostra “London Calling” presenta al pubblico una selezione di artisti che sono riusciti a sfondare malgrado la concorrenza spietata.»

Maya Binkin (la curatrice)

London Calling foto MyWhere
Io e la storica dell’arte Rosanna Fumai alla mostra London Calling davanti al quadro di Idris Khan

TUTTE LE INFORMAZIONI SULLA MOSTRA LONDON CALLING

L’esposizione, curata da Maya Binkin e Javier Molins ed è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, si conferma come punto di riferimento per gli appassionati del contemporaneo nella Capitale, dopo il successo della mostra di Quayola, con una mostra tanto attuale quanto riflessiva.

mostra London Calling

La mostra London Calling:

British Contemporary Art, from David Hockney to Idris Khan

a Palazzo Cipolla, in Via del Corso, 320 a Roma.

Dal 17 Marzo al 17 Luglio 2022.

Orario apertura: 10.00 – 19.00. Lunedì chiuso.

 

Tutte le foto sono MyWhere©

Fabiola Cinque

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