ROMA – Lo spazio espositivo del Museo dell’Ara Pacis ospita fino al 14 gennaio 2018 Hokusai: sulle orme del maestro; un viaggio nell’opera e nell’eredità del grande artista giapponese.
Attraverso circa 200 opere, racconta e confronta la produzione del Maestro con quella di alcuni tra gli artisti che hanno seguito le sue orme dando vita a nuove linee, forme ed equilibri di colore all’interno dei classici filoni dell’ukiyoe, la cosiddetta “pittura del mondo fluttuante”.
Con silografie policrome, disegni, dipinti su rotolo (esposte in due rotazioni per motivi conservativi legati alla fragilità dei materiali) provenienti dal Chiba City Museum of Art e da importanti collezioni giapponesi come Uragami Mitsuru Collection e Kawasaki Isago no Sato Museum, oltre che dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, la mostra intende illustrare la produzione del Maestro in un fecondo confronto con quella di alcuni tra gli artisti che, seguendo le sue orme, dettero vita a nuove linee, forme, equilibri di colore all’interno del tradizionale filone dell’ukiyoe.
Tra questi Keisan Eisen, apprezzato sia in patria sia tra gli estimatori europei di arte giapponese dell’Ottocento per i suoi ritratti di beltà che furono presi a modello anche da Van Gogh.
Tra le opere di Eisen – la cui figura artistica è presentata in Italia per la prima volta in questa mostra – è la bellissima e imponente figura di cortigiana che Van Gogh dipinge alle spalle di Père Tanguy nell’omonimo ritratto, pubblicata anche in copertina del Paris Le Japon Illustré nel 1887.
Eisen, pur traendo ispirazione da Hokusai per il paesaggio, realizzò creazioni completamente nuove e originali, riflesso della vivacità culturale di Edo e del mondo seducente dei quartieri di piacere, interessato in particolare alla bellezza delle cortigiane e dei loro preziosi kimono.
Ulteriori artisti, in confronto e dialogo con le opere di Hokusai sono i suoi allievi Katsushika Hokumei, Teisai Hokuba, Ryūryūkyo Shinsai, Gessai Utamasa, Totoya Hokkei: medesimi soggetti vengono codificati e reinterpretati in termini figurativi del tutto originali e personali.
Hokusai ha esplorato soggetti di ogni tipo: il paesaggio, la natura, gli animali e i fiori, i ritratti di attori kabuki, di beltà femminili, di guerrieri e anche immagini di fantasmi, di spiriti, di esseri e animali semileggendari.
Era uno sperimentatore anche di formati e tecniche: dai dipinti a inchiostro e colore su rotolo verticale e orizzontale, alle silografie policrome di ogni misura destinate al grande mercato, fino ai più raffinati surimono, utilizzati come biglietti augurali, calendari per eventi, incontri letterari, cerimonie del tè, inviti a teatro.
I volumi dei Manga raggruppano centinaia di schizzi e disegni compendiari dello stile innovativo ed eccentrico del Maestro. Stampati in solo inchiostro nero con qualche tocco di vermiglio leggero, rappresentano modelli per ogni genere di soggetto messi a disposizione di giovani artisti e pittori.
Nel percorso espositivo si individuano cinque sezioni che offrono una selezione di immagini legate ai soggetti più alla moda e maggiormente richiesti dal mercato dell’epoca: MEISHŌ: mete da non perdere, in cui tra le numerose opere emergono i due rotoli dipinti con il Monte Fuji protagonista.
Beltà alla moda si potranno osservare il repertorio di immagini legate al mondo della seduzione: raffinati dipinti su carta o su seta nel formato del rotolo verticale da appendere, firmati da Hokusai, da Eisen e dagli allievi più vicini.
Nella sezione Fortuna e buon augurio, esposti alcuni surimono di Hokusai di grande formato orizzontale che raffigurano alcune delle stazioni del Tōkaidō, accanto a surimono di Eisen, realizzati invece nel piccolo formato quadrato. In Catturare l’essenza della natura sono messi a confronto due dipinti di Hokusai di medesimo soggetto – la tigre e il bambù – uno del 1818 e uno del 1839.
Infine, nell’ultima sezione Manga e manuali per imparare, oltre ai famosissimi manuali di Hokusai stampati con il solo contorno nero-grigio e qualche tocco di vermiglio leggerissimo, si possono ammirare alcune pagine del Libro illustrato e La borsa di broccato (raccolta di motivi decorativi per artigiani) del 1828 di Eisen.
Avevamo incontrato il maestro giapponese Hokusai nella mostra Hokusai, Hiroshige,Utamaro, svoltasi a Palazzo Reale di Milano (22 settembre 2016 – 29 gennaio 2017) in occasione del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia. In questo articolo vi avevamo raccontato il percorso espositivo. Qui sotto invece vi lasciamo una gallery di quella che è stata la mostra milanese.
Tutti i giorni 9.30-19.30
La biglietteria chiude un’ora prima
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