VERONA – Adagiata sulle pendici del paese di Cori, la Cincinnato ha sviluppato un progetto di qualità, recupero e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni come Nero Buono, Cesanese e Bellone. I vigneti, coltivati sui profondi terreni vulcanici a circa 250/300 metri di altitudine, sono rinfrescati dalla continua brezza marina. I visitatori del Vinitaly non potevano non apprezzarne tutte le qualità!
Un’edizione Vinitaly 2018 a dir poco eccellente per l’azienda vitivinicola Cincinnato. Nel corso della manifestazione tenutasi come ogni anno a VeronaFiere, Cincinnato ha mostrato i suoi assi, offrendo ai visitatori moltissime novità e vini da degustare: il Pantaleo, il Pozzodorico, l’Arcatura e l’Ercole; vini che raccontano attraverso la massima espressione delle varietà autoctone (quali il Bellone, il Greco, il Cesanese e il Nero Buono) non solo la storia di un territori e di una città quale Cori ma anche la storia dell’azienda e dei suoi lavoratori.
Per chi non la conoscesse la Cincinnato è stata fondata nel 1947 a Cori, provincia di Latina, da alcuni agricoltori con l’obiettivo di trasformare e commercializzare le produzioni dei soci per favorire il progresso dell’agricoltura locale e il benessere della comunità (per conoscere in dettaglio la storia dell’azienda cliccate qui ). Il nome Cincinnato è stato scelto in onore del politico romano del V sec. a.c., Lucio Quinzio Cincinnato, che dopo la vittoria con gli Equi tornò ad occuparsi delle sue proprietà terriere, che la leggenda narra situate nella zona. Il logo aziendale, difatti, simboleggia Cincinnato impegnato nei campi ad arare la terra con i suoi buoi. Alla fine degli anni sessanta la Cooperativa interviene a sostegno della tipicità delle produzioni viticole locali, ottenendo nel 1971, il riconoscimento della Doc Cori Rosso e Cori Bianco. Nel 1979 viene creata una cantina innovativa ad alto contenuto tecnologico. Nel corso degli anni l’azienda ha sempre saputo affrontare le mutevoli condizioni che hanno caratterizzato la viticoltura locale conservando un ruolo leader nella trasformazione delle uve dell’intero comprensorio. La Cincinnato ha sviluppato un progetto di qualità, recupero e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni come Nero Buono, Cesanese e Bellone. Da circa 20 anni, ingenti risorse, sia economiche che umane, sono state destinate in un impegnativo progetto di qualità volto al miglioramento del prodotto e alla riqualificazione della cantina, con l’obiettivo di ottenere vini eccellenti partendo dalla selezione delle aziende, dei vigneti e delle uve dei suoi 130 soci.
Il Vinitaly (cliccate qui per conoscere i numeri della manifestazione) di quest’anno è partito molto bene per l’azienda con la presentazione del nuovo prodotto Metodo Classico, ovvero un vino spumante metodo classico champenoise. Il Metodo Classico Cincinnato ha un processo di sviluppo delle bollicine completamente diverso da altri vini frizzanti. La seconda fermentazione non avviene in autoclave ma direttamente in bottiglia. Il vino, da uve Bellone, è trasferito nelle bottiglie dove viene aggiunto il liqueur de tirage (una selezione di zuccheri e lieviti) e successivamente chiuse con il tappo a corona (all’interno del tappo c’è un piccolo cilindro, la bidule, che raccoglierà le fecce).
Le bottiglie vengono lasciate in posizione orizzontale per un minimo di 24/36 mesi (si può arrivare anche a 120 mesi). Ha poi inizio il remuage: le bottiglie vengono girate fino a raggiungere una posizione verticale per poter essere sboccate (dégorgement): il collo della bottiglie viene congelato e con la stappatura le fecce sono espulse. Le bottiglie sono rabboccate con il liqueur d’expédition: una miscela di vino e zucchero che caratterizza ogni spumante. A questo punto le bottiglie sono chiuse con il tappo di sughero e la gabbietta. Diversamente da un’altro prodotto dell’azienda Cincinnato, il Brut, che nasce seguendo il metodo Martinotti: il vino, sempre da uve Bellone, viene trasferito in autoclavi d’acciaio a temperatura e pressione controllata per la seconda fermentazione. In questa fase vengono inseriti i lieviti che trasformano lo zucchero in anidride carbonica e alcol. La fermentazione dura dai 30 giorni ai 6 mesi; al termine della quale il vino spumantizzato è imbottigliato. Con questa lavorazione lo spumante Brut esprime i profumi e i bouquet tipici della varietà, in questo caso il Bellone.
Tutte le bottiglie di Metodo Classico, presentate per la manifestazione, sono finite il primo giorno dell’evento perché le persone accorrevano allo stand per assaggiare il nuovo prodotto. È stato uno dei pochi stand con un afflusso continuo di persone, questo perché ormai il nome Cincinnato incomincia a circolare e soprattutto a farsi conoscere a livello nazionale, con molte richieste da parte di ristoratori e grossisti di tutta Italia.
L’azienda ha avuto, inoltre, anche molti contatti con i mercati più importanti come: America, Giappone, Russia e Cina. Gli importatori americani, intenzionati a piantare le basi su un futuro rapporto, verranno in Italia a Giugno per visitare l’azienda. C’è stata la conferma del Giappone, gli importatori giapponesi sono passati nello stand, assaggiando di nuovo tutti i prodotti, trovandosi molto bene. Ci sono stati anche i russi, nonostante ci siano dei problemi come la grande inflazione, il problema geopolitico, le sanzioni e la svalutazione del rublo, sarebbe un mercato formidabile e si spera che le cose possano migliorare, sperando in un futuro rapporto. E infine tra i tanti importatori anche alcuni cinesi, anche se in passato c’è stato qualche rapporto, il mercato cinese resta sempre un mercato un pò problematico perché il loro è un fatto strettamente economico e non hanno una profondissima cultura enologica come c’è qui in Italia.
Inoltre, a far visita allo stand ci sono state anche autorità importati come: il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’Onorevole Brunetta e una presenza molto importante come il Direttore della Repressione Frodi, il dott. Brilli.
Nonostante queste belle soddisfazioni, l’azienda in questa edizione non ha vinto alcun premio, infatti la Cincinnato da due anni a questa parte veniva premiata con il 5StarWine, ma questo non li ha scoraggiati, perché, appunto, ci sono state gratificazioni commerciali avviate su una buona strada.
Insomma, un’edizione molto valida con un ottima risposta da parte del pubblico.
Ma chi ha voglia di fare una bella degustazione dei vini Cincinnato, l’invitiamo a prenotare al bellissimo ristorante, con uno chef d’eccezione, nell’Agriturismo Cincinnato. Qui potrete anche soggiornare nella modernissima struttura che si affaccia sulle pendici delle colline coresi ed i suoi vigneti.
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