ROMA – Come ha fatto la filosofia a tornare prepotentemente alla ribalta anche nella scuola elementare? Ecco un’analisi su un cambiamento di rotta di cui si sentiva il bisogno.
Chi l’avrebbe mai detto? La filosofia sta tornando nuovamente alla ribalta e non soltanto da un punto di vista prettamente accademico.
Nelle Università, infatti, il dibattito filosofico è più che mai attivo e vulcanico ma, in un mondo in rapido e continuo cambiamento, sono proprio le persone comuni che spesso sentono il bisogno di nuovi spunti di analisi. Già Aristotele sosteneva che la filosofia è il mezzo con cui l’uomo cerca di capire se stesso e il suo rapporto con ciò che lo circonda e, mai come oggi, questa affermazione sembra attuale.
Così, nell’ultimo decennio, la filosofia è uscita dagli atenei per confrontarsi con le problematiche della vita di tutti i giorni e sono nati, un po’ ovunque nei Comuni italiani, gli “Sportelli di Consulenza Filosofica”. Protagonisti, i consulenti filosofici, persone formate per aiutarci a vivere meglio attraverso il dialogo, l’ascolto attivo e la riflessione.
Adesso lo studio delle discipline filosofiche arriva anche nelle classi delle scuole elementari, medie e superiori, con la seria intenzione di aiutare i ragazzi a costruire un proprio personale pensiero critico. La novità sta nel fatto che la filosofia, in questo contesto, non è più trattata come una disciplina puramente astratta e di difficile applicazione nel mondo reale ma diventa una materia utile anche nel quotidiano, per aiutare ragazzi che rischiano di diventare “vittime” di un bombardamento mediatico che nella società contemporanea inizia fin da quando sono molto piccoli, attraverso internet, smartphone e televisione.
Come ha fatto la filosofia a tornare prepotentemente alla ribalta anche nella scuola elementare? Il fenomeno di rinascita è dovuto alla lungimiranza di chi ha scelto di dare vita a laboratori appositi, dedicati allo studio e alla lettura di testi filosofici. Un esempio arriva dall’attività laboratoriale portata avanti da Luca Mori, filosofo legato all’Università di Pisa e organizzatore di laboratori per bambini in tutta Italia. E’ anche il caso di quanto proposto dall’Istituto Comprensivo Borgoncini Duca a Roma, nel quale è stato indetto un progetto specifico, denominato “Filosofia per bambini”, finalizzato proprio all’introduzione al pensiero critico fin dalle elementari.
Ai ragazzi, soprattutto quelli più svegli e ribelli, piace pensare con la propria testa e perciò questi laboratori possono davvero aiutarli a far emergere le loro qualità. Sviluppare il pensiero critico sin dai primi anni di vita è fondamentale per i piccoli in fase di crescita. Certo, non si tratta di costringere i bambini a stare piegati su volumi particolarmente spessi, prodotti dai più importanti filosofi del passato: ciò che conta realmente é consentire ai piccini di provare a ragionare attorno alle questioni della vita, della socialità, dell’uguaglianza e di tutto ciò che riguarda la sfera esistenziale dell’individuo, con lo scopo di facilitare un’elaborazione di pensiero approfondita negli anni a venire, per affrontare un mondo che richiede sempre maggiore elasticità mentale.
In fondo, come ha detto il filosofo Umberto Galimberti, “La filosofia non è un sapere ma un atteggiamento. L’atteggiamento di chi non smette di fare domande e di porre in questione tutte le risposte che sembrano definitive”.
Testo di Gabriele Rosi
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Mi piacerebbe che ci fossero più articoli come il tuo. Credo che come tu l’hai presentata, la filosofia possa avere un grande spazio soprattutto tra i giovanissimi.
E’ una notizia davvero positiva: la possibilità di un pensiero critico in controtendenza con l’omologazione mondializzante che ci circonda. Mi piace l’idea che anche i più piccoli possono a imparare a usare la propria testa. Grazie dell’articolo.
Teresa