MONDO – Il Figlio di J.R.R Talkien è scomparso all’età di 95 anni. Il suo instancabile lavoro di linguista e profondo conoscitore della letteratura, ha permesso di far venire alla luce il complesso mondo fantasy creato da suo padre. In questo articolo vogliamo ricordarlo.
16 gennaio 2020. Christopher Tolkien, terzo dei quattro figli dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien, padre dei capostipiti del fantasy come Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, è morto all’età di 95 anni in Provenza, dove viveva dal 1975 assieme alla moglie Baillie.
Nato il 21 novembre del 1924, Tolkien figlio fu pilota della Raf durante la seconda guerra mondiale, per poi seguire le orme dell’illustre genitore insegnando lingue presso il College di Oxford.
Dal 1973, anno della morte del padre, dedicò tutti i suoi sforzi nelle vesti di curatore degli innumerevoli scritti inediti paterni, arrivando a pubblicare oltre venti titoli tra cui Il Silmarillion, I figli di Hurin e La caduta di Artù.
I MERITI DI CHRISTOPHER TOLKIEN
Pur collezionando polemiche da una ristretta cerchia critici che gli accusavano un’eccessiva libertà interpretativa presa durante l’opera di filologia, a Tolkien figlio è sempre stato unanimamente ascritto il merito di aver permesso ai lettori di tutto il mondo di comprendere quanto fosse sterminato l’immaginario della Terra di Mezzo, poiché la sua attività di curatore non va certo considerata inferiore al processo creativo straordinario di J.R.R. Tolkien.
“IL SIGNORE DEGLI ANELLI NON ERA ADATTO AD UNA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA”
In tempi recenti, il raffinato lettore e studioso inglese, noto per la sua estrema riservatezza, aveva avuto parole molto forti e controverse sia per le trasposizioni cinematografiche di Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit (entrambe dirette dal regista neozelandese Peter Jackson) che per la scelta di Amazon di attingere dall’epos dell’Anello per una serie tv di prossima uscita sulla piattaforma Prime Video; ma la sua scomparsa segna la chiusura di un tempo di Titani della letteratura, ai quali non possiamo che essere grati per la passione estrema con cui hanno tramandato le loro grandi storie, oltre a porgere loro il dovuto tributo, condividendo con i nostri cari il senso di meraviglia che, appunto, solo le grandi storie, quelle belle e terribili allo stesso tempo, sanno regalare.
Nella speranza che un giorno, per mano di altri affettuosi appassionati, gli altri mille scritti tolkieniani rimasti ancora nel cassetto possano finalmente venire alla luce.
testo di Riccardo Antoniazzi
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