Intervista allo scrittore di Profumo Pasquale De Falco

Intervista allo scrittore di Profumo Pasquale De Falco

ITALIA – Pasquale ama leggere, scrivere e osservare la realtà oltre i suoi limiti e si definisce un giocoliere di parole e frasi. Sono due i concetti fondamentali dei suoi scritti: bellezza e libertà.  Con la sua scrittura vuole andare oltre la bruttezza di cui a volte la realtà è piena e creare la bellezza con le parole; e odia le convezioni sociali e cerca di trasmettere ideali di libertà con le sue parole.

Bisogna guardare sempre oltre
superare i limiti della realtà.
Ribelle deve essere il nostro sguardo.
Pasquale De Falco.

Ama il web e i social media. E le serie TV e vedere documentari storici sulla seconda guerra mondiale. Ascolta e studia le opere di Fabrizio De André; anzi scrive anche sul cantautore genovese. E poi divora le poesie di Arthur Rimbaud. Oltre che di letteratura si interessa e lavora nell’ambito nella scrittura professionale e della comunicazione scritta. Ed è anche una persona molto impegnata nel sociale, ed è il responsabile e creatore di Paesaggi Liberi, progetto letterario di sensibilizzazione sul tema  Violenze contro le donne.

Do il via alla mia intervista chiedendogli: Pasquale la tua passione per la poesia nasce molto presto ed altrettanto presto nasce quella per la scrittura. Entrambe verso i 14 anni; in che modo, a un certo punto della tua vita, sei riuscito ad unirle?

Leggendo molto fin da adolescente sono cresciuto dando un immenso valore alla scrittura come espressione del proprio pensiero. Il mio amore per la scrittura nasce quindi per esprimere le mie idee, i miei pensieri e sopratutto i miei silenzi. I silenzi messi su carta, sono le mie miglior espressioni. Come ho unito poesia e narrativa? Scrivendo Profumo, che io definisco un romanzo poetico.

Hai un autore preferito, qual’è? Invece il tuo poeta? Raccontaci perché.

Il mio autore preferito è Fedor Dostoevskij, di lui adoro la sua complessità e completezza narrativa e la sua descrizione intima e direi perfetta di ogni suo personaggio.

Poeta preferito? Più che poeta preferito direi poeta che amo oltre misura, Arthur Rimbaud, figurati che da quando avevo 14 anni ho il libro delle sue opere complete accanto al letto, non mi separo mai dalle sue opere. Amo la sua rivoluzione poetica, il suo distruggere le convenzioni e creare bellezza, creare la novità. Le sue parole sono visioni di una bellezza immensa. Il mio sogno è di scrivere un giorno un saggio su Rimbaud, poiché oltre a leggerlo sono anni che studio la sua poetica.

Raccontaci del tuo romanzo Profumo, di cosa parla.

Profumo è il mio primo romanzo pubblicato, le altre due mie pubblicazioni sono due raccolte di poesie.

Profumo è un volume intimo, è l’agonia consumata lungo passi inconcludenti nelle notti insonni, in solitudini silenti che sanno di alcool e sigarette, per sentieri di corpi e di vite disordinate, lungo la scia di un profumo, di una allusione, di una sensuale provocazione. Un libro in cui ciascuno può riconoscere e specchiarsi in un pezzo del proprio vissuto, grazie ad una narrazione in grado di tenere un passo emotivo elevatissimo, un ritmo incalzante dalla prima sino all’ultima riga. Il personaggio del libro si muove tra la sua vita reale e meditazioni sull’amore, sulla poesia, sul vivere, sul mondo attorno a lui; si evince un duro distacco e una dura condanna dalla realtà e la ricerca di una libertà interiore che il protagonista racchiude nella ricerca di un profumo mai esistito.

 Io amo definirlo come un un fiume in piena, che travolge il lettore in una rocambolesca fuga dalla realtà, in cui odori e sensazioni prendono vita, al punto di diventare colori, sguardi e sapori.

Cosa troveranno i lettori in Profumo?

Profumo si presenta come uno scritto carico di contenuti forti e passionali. All’interno del racconto non troveremo una trama lineare o ben precisa, o meglio, la trama è presente ma viene, a tratti, a mancare, lasciando spazio alla narrazione delle angosce, dei pensieri, degli stati d’animo e della ricerca di una verità e di una libertà interiore.

Possiamo, quindi, definire Profumo come un libro poco ordinario, che non segue nessuna regola specifica se non quella di voler a tutti i costi dimostrare quanto sia difficile, ostica ed appassionante la ricerca della libertà interiore.

La copertina di Profumo, il libro di Pasquale De Falco

“Davanti a me ci sono un po’ di fogli. Alcuni hanno raccolto qualcuna delle idee che mi sfiorano la mente. Altri hanno raccolto un po’ di cenere. Altri niente.

Appese alla parete le immagini strappate a questo inutile mondo. Ma che lì, proprio lì appiccicate, trovano il loro significato. Fotografie in bianco e nero. Poesie per immagini.

È così che affrontiamo questa pazzia miei cari. È così che ci difendiamo dal muto vuoto che ci sta intorno. Parole ed immagini. Pensieri.” (da Profumo)

 Perché dovremmo leggere Profumo di Pasquale De Falco?

Diceva il filosofo tedesco Theodor Adorno: “La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”. Queste parole mi hanno sempre colpito e con Profumo cerco di trovare una direzione per me e per glia altri per sottrarsi a questa decisione del nero e del bianco.

“Esco di casa, ho un abbigliamento malinconico, un qualcosa che evoca ebbrezza ed illusione.  Dove vado? Alla ricerca di un profumo mai esistito.” (da Profumo)

Concludiamo con qualche consiglio per giovani scrittori e poeti che vogliono mettersi alla prova in questo mondo?

Primo consiglio leggere tanto, ma veramente tanto. Oggi vedo persone che si definiscono scrittori e non conosco nemmeno Dante oppure Foscolo. Poi studiare la lingua italiana, la grammatica, la nostra lingua è meravigliosa ma di elevata complessità. Poi non aver mai paura di scrivere tutto ciò che si pensa, mai nascondere i propri pensieri avendo paura che essi non possono piacere. La prima regola di uno scrittore deve essere libertà di pensiero e mai chiudersi dentro le convezioni sociali. E poi il confronto con altri scrittori e soprattutto la collaborazione con altri artisti. Oggi noto tanta invidia tra scrittori/poeti, trovo ciò ridicolo e ignorante, il confronto, la collaborazione è importante, arricchisce. Io personalmente amo le collaborazioni con altri scrittori o artisti.

Terminata la nostra chiacchierata mi dedico alla lettura. Questo libro ve lo consigliamo anche per i regali di Natale. Se volete poi conoscerlo in modo più approfondito vi consiglio di seguirlo sul suo blog personale.

Pasquale De Falco MyWhere
I due libri precedenti di Pasquale De Falco

L'Editore

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