I 10 lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling

I 10 lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling

MONDO – Quali sono i wrestler trascendentali della storia della disciplina? Chi più di ogni altro ha cambiato lo sport/intrattenimento? Per rispondere a queste domanda, abbiamo chiesto il parere all’esperto Francesco Zerini di The Wrestling Corner e ne esce fuori un vero e proprio spaccato da non perdere.

Senza di loro, o quasi, non ci sarebbero stati Hulk Hogan, Andrè The Giant, Ric Flair e The Rock, tanto per citarne alcuni. Di chi stiamo parlando? Dei lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling, personaggi poco conosciuti dal mainstream, ma che con la loro capacità di innovare, hanno letteralmente riscritto le regole del gioco.

A stilare questa lista speciale per MyWhere è una nostra vecchia conoscenza, Francesco Zerini, youtuber di successo e tra i maggiori conoscitori in Italia della disciplina  che abbiamo avuto il piacere di intervistare qualche mese fa.

1) Frank Gotch (1877-1917)

“Allenato dal leggendario Martin “Farmer” Burns, Gotch è stato l’uomo che ha reso il pro wrestling (prima ancora che se ne codificassero le regole e riti) uno spettacolo famoso a livello nazionale in America. Dopo la vittoria del titolo americano dei pesi massimi nel 1904, Gotch si è assicurato un posto nell’olimpo della disciplina per la sua rivalità con George Hackenschmidt, il leone russo campione mondiale. I loro match hanno dato nuovo volto al wrestling, prima relegato a semplice numero nei vari “freak show” dei carnevali itineranti americani ed ora evento mondano capace di riempire stadi e arene. Benché lontano nel tempo e nella sostanza, il contributo di Gotch è stato fondamentale ed è da considerarsi senz’ombra di dubbio il primo vero campione di wrestling in senso moderno”.

2) Joseph “Toots” Mondt (1894-1976)

“Se Gotch e Hackenschmidt hanno gettato le basi del “feud” nel pro wrestling, non possiamo certo dire che praticassero lo stesso stile di lotta che possiamo ammirare oggi in tv. I match delle origini erano lenti, poco emozionanti e soprattutto potevano andare avanti per ore. Un mix di lotta “catch” e greco-romana, per uno sport che non ha pretese di veridicità e che vuole solamente intrattenere non era affatto la strada migliore da seguire.

Così Toots Mondt, all’alba degli anni 20 del 900, riformò il pro wrestling dalle fondamenta. Non si limitò a unire lotta catch e greco-romana, andò oltre ereditando mosse dai carnevali itineranti, dalla boxe e dalle lotte clandestine chiamate “rough-and-tumble”. Soprattutto introdusse una sequela di nuove mosse studiate per intrattenere lo spettatore: meno realistiche e più d’impatto scenico. Con Mondt nacquero numerose mosse considerate oggi le fondamenta stesse di questa disciplina come le varie arm drag e molteplici suplex!”

3) Gorgeous George (1915-1963)

I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling: Gorgeus George, il wrestler che più di tutti ha cambiato la concezione di heel

“In una vita tristemente breve, George Raymond Wagner è riuscito a rivoluzionare la figura dell’heel nel wrestling, il cattivo da combattere. Prima di George il quadrato era popolato da cattivi standardizzati, ma con la venuta di “Gorgeous” le carte in tavola cambiarono irrimediabilmente. George introdusse negli anni 40 e 50 la tipologia di heel arrogante e codardo, contrassegnato dall’immancabile capigliatura biondo platino e dal vestiario stravagante, tutto condito da una grosse dose di narcisismo.

George non si limitò a vestire i panni del cattivo solo sul ring, portò la sua personalità fittizia sempre con sé, rimanendo nel personaggio anche durante le varie apparizioni pubbliche. Gorgeous George fu il primo vero heel codardo della storia del wrestling. La sua immagine glamour e camp unita al singolare carisma riscossero così tanto successo all’alba dell’era televisiva che divenne il wrestler più famoso dell’epoca, dettando legge per tutti i futuri cattivi della disciplina da Dusty Rhodes a Ric Flair, da Chris Jericho a Dolph Ziggler”.

4) Bruno Sammartino (1935-2018)

I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling: Bruno Sammartino qui in compagnia del cantante e attore Mario Trevi

“L’atleta italiano più famoso nel mondo del pro wrestling, la leggenda di Pizzoferrato, Bruno Sammartino. Bruno Leopoldo Francesco Sammartino ad oggi rappresenta la vetta inarrivabile di questo sport spettacolo con il suo regno record da campione WWE, il più lungo di tutti i tempi, 2803 giorni ovvero circa 7 anni e 8 mesi!

Benché i numeri nel wrestling siano alquanto volatili e interpretabili, Sammartino è stato il punto di riferimento per la WWE ancora in fase embrionale, la WWWF di McMahon Sr. divenendo l’atleta più importante della compagnia, lavoratore fidato e capace di attrarre migliaia di spettatori con il suo solo nome nella complicata e competitiva era territoriale del wrestling americano. Bruno non ha mai fatto mistero della sua origine italiana, costruendovi sopra la sua intera carriera con i nickname di The Italian Strongman e The Original Italian Stallion. Sammartino è riuscito nel corso della sua carriera a mandare sold out il Madison Square Garden ben 187 volte, 188 se contiamo la sua cerimonia della Hall of Fame, un cifra record.

Spentosi il 18 aprile 2018 nella sua Pittsburgh, Sammartino rimane tutt’oggi il wrestler più importante di tutti i tempi, tra i principali artefici del successo di questo spettacolo. Il Comune di Pizzoferrato ha deciso di omaggiare il campione già nel 2017 dedicandogli una statua che ancora oggi è possibile ammirare”.

5) Ox Baker (1934-2014)

“Ox Baker è stato uno degli heel più paurosi della storia del wrestling, un colosso accompagnato da testa calva con baffoni e sopracciglia folte. Baker era famoso per vantarsi della sue vittorie più cruente, narrandone le gesta anche su delle magliette che era solito decorare con le sue frasi ricorrenti. Fu tra i primi wrestler a realizzare merchandising dedicato alla disciplina.

La sua finisher era tutto un programma, semplice un Heart Punch, un pugno diretto al cuore. Il fato è bizzarro e cruentemente ironico e, nel Giugno del 1971, il lottatore Alberto Torres morì di appendice perforata dopo un match di coppia contro, tra gli altri, Ox Baker. Tutti identificarono il pugno proibito di quest’ultimo come causa della morte di Torres e Baker venne distrutto dalla notizia, ma incredibilmente i suoi ingaggi e compensi aumentarono.

Solamente un anno dopo, in Georgia, Baker lottò un match contro il wrestler/promoter Ray Gunkel e quest’ultimo morì di attacco cardiaco appena dopo il match. Ox Baker divenne una minacciosa leggenda vivente, costruendo la sua carriera involontariamente sulle morti degli avversari. Le riviste di settore cominciarono a mettere il suo volto in copertina decantando la sua ferocia e Ox Baker divenne l’heel più dominante della sua epoca”.

6) El Santo (1917-1984)

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“La luchadores-mania messicana si sviluppò di pari passo con la supereroe-mania americana. La prima “lucha de apuesta” si tenne nel 1940, solo due anni prima in America nacque Superman, seguito da una moltitudine di altri supereroi. Nel 1942 le due tradizioni entrarono in contatto dando vita a una figura nazionale messicana, El Santo.

El Santo debuttò come un cattivo nel wrestling, combattendo contro l’eroe locale Tarzan Lopez, ma la sua potenza e carisma colpirono i fan così tanto da obbligare Lutteroth, l’impresario-padre della lucha libre messicana, a portarlo nelle fila dei buoni. Proprio come un Frank Gotch messicano, El Santo rese la lucha libre popolare in tutta la nazione. Ben presto, anticipando i vari The Rock, Batista e John Cena, El Santo divenne una superstar multimediale con tanto di fumetti, giocattoli ed ogni forma possibile di merchandising. Il luchador prese parte a oltre 50 film d’azione

dove era solito combattere ogni tipo di mostro e nemico, un vero eroe della nazione tout-court. Il simbolo distintivo di El Santo fu sin da subito la sua maschera argentata, il lottatore non se la tolse mai in pubblico durante la sua carriera terminata nel 1984. Si tolse la maschera pubblicamente solo una settimana prima della sua morte e si fece comunque seppellire indossandola. El Santo fu più di un lottatore, divenendo un eroe folkloristico messicano. El santo appare anche in un piccolo cameo in “Coco”, il film Pixar del 2017”.

7) Sputnik Monroe (1928-2006)

lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling

“Rock Monroe debutta nel 1945 su suolo americano. Negli anni 60 è uno tra gli heel di punta del territorio di Memphis, Tennesee. In un’America ancora profondamente razzista, è l’idolo della comunità afroamericana di Memphis e non è raro trovarlo nei pressi di Beale Street a bere in bar riservati ai neri, dove puntualmente viene arrestato e poi rilasciato su cauzione. La sua amicizia con gli afroamericani e il suo militante anti-razzismo gli valgono il nomignolo dispregiativo di “Sputnik”, come il satellite lanciato in orbita dall’Unione Sovietica.

La segregazione razziale è la norma in occasione di eventi pubblici, gli afroamericani che prendono parte agli spettacoli di wrestling segregati devono sedersi in scalinate designate, lasciando al pubblico bianco i posti più vicini al ring. Monroe lo sa bene e non ha paura di lottare per i diritti della comunità afroamericana. Come non ha paura di corrompere gli impiegati delle arene per far entrare quanti più spettatori di colore possibili, anche sopra la capacità di posti. Una volta stipate le sezioni segregate è inevitabile che gli afroamericani prendano i posti riservati agli spettatori bianchi. Un piccolo atto rivoluzionario trasforma la strategia di Monroe in una vera e propria protesta per i diritti civili. Il punto di rottura arriva ben presto, Monroe, ormai il main eventer indiscusso del territorio di Memphis, comincia a rifiutarsi di lottare per i promoter che applichino ancora la segregazione durante gli show di wrestling. Così molti organizzatori si vedono costretti a dismettere i settori dedicati agli afroamericani, è tempo di cambiamento e anche altre competizioni sportive vengono influenzate dal wrestling senza barriere, aprendo i propri posti a chiunque”.

8) Rikidōzan (1924-1963)

lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling
I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling: Rikidōzan

“Al secolo Mitsuhiro Momota, Rikidōzan è stato il punto di decollo per il wrestling in Giappone. Di origine Koreana ma residente in Giappone, Momota ha sempre trovato problemi ad integrarsi nel tradizionalista sport nipponico del Sumo. Il tacito razzismo interno contro i coreani e i problemi finanziari dovuti alla Seconda Guerra Mondiale, portarono Momota al ritiro dal Sumo nel 1950. L’anno successivo, Mitsuhiro debuttò nel wrestling con l’appellativo giapponese di Rikidōzan divenendo l’eroe del popolo nipponico, dopo aver sconfitto una sequela di wrestler “gaijin”, ovvero atleti stranieri spesso nelle vesti di cattivi.

Fondamentale furono le molteplici collaborazioni con la NWA, la National Wrestling Alliance americana portò nuova attenzione sul wrestling giapponese. Rikidōzan, ormai icona folkloristica vivente, continuò la sua carriera combattendo avversari da tutto il globo e da tutti gli sport. Fu il match contro il judoka Masahiko Kimura a gettare nel mistero la morte di Rikidōzan. Il judoka sostenne che Rikidōzan lo avesse colpito realmente durante il loro incontro e implicò che la sua vendetta fosse arrivata nel 1963. Nel dicembre di quell’anno, dopo una lite da pub, un gangster della Yakuza

accoltellò Rikidōzan nell’addome con un pugnale immerso nell’urina. A quanto pare il wrestler avrebbe avuto contatti con la Yakuza da anni, con numerosi investimenti dell’associazione criminale nel Puroresu. Rikidōzan morì per complicanze una settimana dopo, a soli 39 anni. Nonostante la tragica fine e la breve carriera, la leggenda di Rikidōzan crebbe e la sua eredità venne raccolta da molti suoi studenti come Giant Baba e Antonio Inoki”.

9) Alundra Blayze (1964)

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I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling: Alundra Blayze, introdotta nella WWE Hall Of Fame nel 2015

“A metà degli anni 80, una futura autista di monster truck si dedicò al wrestling iniziando a lottare come Madusa Miceli, pronta a rivoluzionare il wrestling femminile, già all’epoca macchiato di becero sessismo nei canali mediatici mainstream.

Tra 1991 e 1993 WCW e WWF diedero il benvenuto ad Alundra Blayze, tra le prime lottatrici di wrestling in senso moderno e non semplici vallette affiancate a wrestler maschili. Blayze portò nuovamente attenzione sul da poco reintrodotto titolo femminile WWF, contribuendo personalmente all’arrivo di nuove atlete in federazione provenienti dal Giappone o dotate di fisici ben lontani da quelli stereotipati presentati fino a quel momento. La WWE, nonostante screzi passati, ha finalmente riconosciuto il suo grande contributo nascosto alla Women’s Revolution introducendo Alundra nella Hall of Fame del 2015”.

10) Eddie Guerrero (1967-2005)

I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling
I lottatori che hanno cambiato la storia del wrestling: Eddie Guerrero, introdotto nella WWE Hall Of Fame nel 2006

“Introdotto al pubblico americano come parte della divisione pesi leggeri della WCW negli anni 90, Eddie era un concentrato di muscoli, velocità e tecnica. Insieme ad altri membri della stessa divisione, come un certo Rey Mysterio, Eddie portò per la prima volta alle masse americane la lucha libre dura e pura, rompendo la tradizione isolazionista del wrestling messicano.

Forte delle esperienze in Giappone e in ECW, Guerrero intraprese un percorso diverso: non potendo contare sull’apparenza fisica, si dedicò con anima e corpo a perfezionare la sua tecnica, temprata dalle numerose esperienze attorno al Mondo. Proponendo un’azione veloce e ad alto rischio, i pesi leggeri divennero presto un punto focale della WCW, spesso più incensati dei main eventer e capaci di rubare lo show. La loro fama portò a infinite ibridazioni fra stili di lotta già affermati in America e la lucha libre. Il pubblico americano conobbe wrestler più piccoli, spettacolari e legati alla famiglia, spesso capaci di tramandare la stessa gimmick di membro in membro come i Mysterio. Se negli ultimi anni abbiamo potuto osservare campioni mondiali come CM Punk e Daniel Bryan, è merito del giovane Guerrero e dei pesi leggeri WCW, i primi ad aver coraggiosamente rotto i tabù su chi debba essere il volto di una federazione”.

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Paolo Riggio

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