Love is Imperfect: Matteo Palermo ci racconta il suo nuovo singolo

Love is Imperfect: Matteo Palermo ci racconta il suo nuovo singolo

ITALIA – Il nuovo singolo di Matteo Palermo nasce dalla voglia di raccontare le difficoltà di una relazione sentimentale intensa, piena di momenti di difficoltà, separazione, ricongiungimento. Il cantante ci racconta il dietro le quinte di Love is Impefect.

L’amore è imperfetto e per questo, forse, è così magicamente incomprensibile. Matteo Palermo, cantante pugliese, con Love is imperfect esalta le debolezze umane. Ne riconosce il ruolo fondamentale che ricoprono nell’esistenza dell’uomo. Hanno il loro valore e concorrono al raggiungimento della bellezza.

What we look for is hidden in mistakes” (Ciò che davvero cerchiamo è nascosto nei nostri errori) è la frase simbolo del significato della canzone. Nei nostri sbagli c’è la chiave di lettura per la bellezza e la serenità a cui ambiamo. Non serve cercare altrove.

L’amore è imperfetto e in questa verità è possibile ritrovare la consapevolezza di sé.

LOVE IS IMPERFECT: DALL’ARRANGIAMENTO AL SUGGESTIVO VIDEOCLIP

E’ stato l’arrangiamento ad ispirare il tema. Stefano Ninni, il batterista, ha voluto comunicare speranza, carica, consapevolezza, così è stata presa la decisione di aprire il brano vigorosamente, per rappresentare la presa di coscienza: un vero e proprio cazzotto musicale in faccia.

Il videoclip ufficiale, diretto da Luca Borrello, mostra due danzatrici Sara Buccarella e Marianna Miglio, interpreti dell’amore imperfetto tramite una coreografia di Martina Giuliani. La location, scelta insieme al videomaker Giuseppe Chirico, è un caseggiato antico e nobile, simbolo dell’amore ideale a cui siamo abituati.

INTERVISTA A MATTEO PALERMO

Buongiorno Matteo, è un piacere averti tra le righe di MyWhere. Partiamo subito dal tuo nuovo singolo. Cosa hai cercato di trasmettere al pubblico?

Ciao a tutti voi, il piacere è mio. Con “Love is Imperfect” ho cercato di trasmettere al pubblico un sentimento di consapevolezza. Non volevo essere scontato e parlare dell’amore come la solita narrazione idilliaca che ci viene raccontata sin dall’infanzia. Ho voluto parlarne nella sua connotazione più umana, più aderente alla quotidianità, con tutte le sue sfaccettature, anche imperfette. La consapevolezza di sé stessi è la sfida più dura in assoluto. L’amore è autoconsapevolezza: quella che stabiliamo con noi stessi è la prima relazione, lo facciamo a livello primordiale.

C’è una frase che rappresenta un punto chiave del tuo brano, vale a dire “What we look for is hidden in mistakes” (Ciò che davvero cerchiamo è nascosto nei nostri errori). Ci parli di questo concetto?

Si, questo credo sia il verso più importante del brano. Come si può amare se non ci amiamo dentro? Avete mai provato ad amarvi senza essere coscienti dei vostri limiti, delle vostre paure, dei vostri sbagli? Se fosse successo, immagino il casino!

È importante conoscere i propri errori e sé stessi, perché dall’analisi dei nostri sbagli può partire un percorso di autoconsapevolezza che mette nelle condizioni di raggiungere i propri obiettivi. Da qui la mancanza di perfezione connotata positivamente. La bellezza sta proprio là dentro, nell’essere imperfetti.

Il videoclip firmato Luca Borrello è ambientato in una location bellissima e utilizza la danza per perpetrare il tuo messaggio. Come mai avete fatto questa scelta?

Per me la musica è un linguaggio alternativo, così come tutta l’arte. Le immagini comunicano sentimenti, idee. Lo scopo è stato quello di trasmettere l’idea convenzionale dell’amore attraverso un contenitore bello esteticamente, in stile tradizionale, a rappresentare la narrazione classica del romanticismo, dentro al quale si perpetua la danza dell’amore imperfetto. Il contenitore è la convenzione, il contenuto la mia verità.

In questi anni hai spaziato tra molti generi, dal rock al blues, dal gipsy al Jazz. Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?

Lo studio della musica è il mio vero riferimento. Conoscere e suonare più generi musicali può essere veicolo di originalità nel trovare la propria strada artistica, il proprio suono. Voglio essere un artista rock e su questo non si discute. Provo ad avere un approccio non proprio standard negli arrangiamenti per essere il più originale possibile e per costruirmi una mia personale connotazione artistica. Se dovessi fare l’elenco degli artisti e dei musicisti che ho amato e che amo non basterebbe tutta l’intervista.

In conclusione, perché Love is imperfect?

Perché noi siamo delle anime meravigliosamente imperfette e l’amore appartiene all’essere umano, senza colore, senza limiti, senza vincoli. Se non partiamo da questa consapevolezza potremmo rimanere molto delusi e non raggiungere l’equilibrio che cerchiamo. Amiamoci, siamo imperfetti!

COME ASCOLTARE LOVE IS IMPERFECT

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Steve Moss

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