MONDO – Non so quanti registi abbiano realizzato, durante la propria carriera cinematografica, 50 film di cui l’ultimo a 88 anni. Oggi Woody Allen vanta questo primato, ma vi assicuro che in pectore ha già il 51° film e presto ci comunicherà i dettagli.
L’anno di grazia è stato il 1978, anno in cui con il film ”Io e Annie,” regia di Woody Allen, vince 4 Oscar: 1° Oscar miglior film , 2° Oscar migliore regia Woody Allen, 3° Oscar migliore attrice Diane Keaton e 4°Oscar a Woody Allen per la migliore sceneggiatura originale.
I registi candidati che nel 1978 concorrevano per vincere l’Oscar erano tutti di prima grandezza: Herbert Ross con “ Due vite, una svolta”, Fred Zinnemann con il film “Giulia”, Steven Spielberg con “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, George Lucas con “Guerre stellari”. Nel 1978 Woody Allen entrò dalla porta principale nell’olimpo dei registi più famosi.
Il ritorno di Woody Allen
Dopo 46 anni da quel memorabile successo (Io e Annie) e 49 film alle spalle, oggi Woody Allen, sempre fedele al suo stile, non vive sugli allori di ieri, ma ci comunica la sua maturità artistica con una commedia thriller raffinata e non invasiva, con colpi d’effetto inseriti in una trama intelligente e coinvolgente che fino all’ultimo istante ci lascia con il fiato sospeso. Woody Allen anche questa volta ha colpito il bersaglio.
Ed ora entra in gioco nel film “Un colpo di fortuna” il Woody Allen gastronomo. Infatti in una scena del film fa pronunciare al protagonista le parole “spaghetti alla bolognese”, parole mal digerite dalla critica bolognese per via delle “Tagliatelle alla Bolognese”. Infatti quando i bolognesi si esprimono sugli “spaghetti alla bolognese” dicono semplicemente che non esistono e che sono una Fake News mondiale.
Vi segnalo una critica bolognese che così recita:
“Ma gli spaghetti alla bolognese sono l’unica pecca del cinquantesimo film del regista di culto, presentato ieri in molte sale italiane”.
Un colpo di fortuna
Il protagonista del film (Un colpo di fortuna) invita la protagonista a casa sua proponendole di preparle un piatto di spaghetti alla bolognese. Questa frase pronunciata nel film lascia il pubblico indifferente in tutto il mondo e in tutta Italia: nella sola Bologna irrita terribilmente perché per i bolognesi (per via delle tagliatelle) non esistono gli spaghetti alla bolognese. Orbene, tutti coloro che anche sporadicamente viaggiano all’estero sanno che in ogni parte del mondo ( 8 miliardi di abitanti) vi soni ristoranti che propongono nel menù “spaghetti alla bolognese” che, con la pizza napoletana, sono i cibi italiani più conosciuti all ‘estero.
Quale occasione migliore poteva capitare per far conoscere una volta per tutte la verità ai bolognesi, anche a quelli più “ortodossi”, sull ‘origine degli Spaghetti alla Bolognese?
Ho interpellato il CCB, Circuito Cinema Bologna, proponendo di realizzare una mini conferenza prima della proiezione delle 21,30 del film “Un colpo di Fortuna“, domenica 10 dicembre al Cinema Roma. A Bologna sarebbero intervenute per la prima volta in pubblico le due ricercatrici dellaUniversità di Bologna che avrebbero rivelato agli spettatori del Roma di aver ritrovato l’atto di nascita degli Spaghetti alla Bolognese (Torino 22-4- 1898 ) e spiegato come in seguito gli spaghetti hanno conquistato il mondo. Le due ricercatrici sono la Professoressa Patrizia Battillani del dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna, e la Dott.ssa Giuliana Bertagnoni del Dipartimento di Storia Cultura e Civiltà della Università di Bologna
Spaghetti alla bolognese e Woody Allen
Questa iniziativa, dopo aver avuto il bene placet del CCB, è stata divulgata alla stampa e nel Resto del Carlino di sabato 9 dicembre la giornalista Benedetta Cuccia ha dato ampio spazio alla notizia.
Infatti il titolo del suo articolo così recita : “Spaghetti alla Bolognese Da Torino a Woody Allen” ( e nel testo scrive che gli spaghetti alla bolognese sono nati a Torino (1898) e Woody Allen li propone nel suo film del 2023).
Woody Allen, statunitense, in un film girato in Francia propone al protagonista di preparare un piatto di origine italiana che da 125 anni promuove gratuitamente nel mondo la parola” alla bolognese”.
Credo che questa sia stata una precisa visione internazionale degli spaghetti alla bolognese e non una “pecca “di Woody Allen. Gli Spaghetti alla bolognese compaiono anche nel film L’Appartamento (1960) del regista Billy Wilder, li ricorda Jack Lemmon (il protagonista) mentre scola la pasta utilizzando una racchetta da tennis .
Visto che ”Un colpo di fortuna” per tutto l’anno prossimo girerà il mondo in compagnia degli spaghetti alla Bolognese, il Sindaco di Bologna, consapevole di questa operazione di marketing a costo zero che promuove il nome della sua città nel mondo, potrebbe invitare Woody Allen a Bologna per fargli conoscere la città( ricordiamo in particolare i portici che sono patrimonio UNESCO) , e presentargli la Professoressa Patrizia Battilani e la Dott.ssa Giuliana Bertagnoni , che hanno trovato nei meandri della storia l’atto di nascita degli spaghetti alla bolognese, potrebbe invitare anche la giornalista B.Cuccia che ha diffuso la notizia ai lettori del Carlino e i dirigenti del CCB che hanno intuito che le due ricercatrici bolognesi avrebbero confermato che Woody Allen non ha commesso una pecca.
La diffusione di un’icona
Un’iniziativa che farebbe conoscere al regista le meno famose ma certo più gustose Tagliatelle alla Bolognese.
Questo l’incipit del saggio: della Professoressa Patrizia Battilani e la Dott.ssa Giuliana Bertagnoni
Gli spaghetti alla bolognese, cioè con un condimento a base di carne macinata (il ragù), sono oggi un esempio di cucina internazionale servita in tutti i paesi del mondo. Nei supermercati di molti continenti è poi possibile comperare scatolette, vasetti di vetro e cartoncini contenenti il sugo per gli spaghetti alla bolognese, oppure l’intero piatto liofilizzato o surgelato. Pur essendo identificati come un piatto italiano, non sono mai stati accolti fra i prodotti del “made in Italy” né in alcuna gastronomia incentrata sui prodotti del territorio.
Potremmo definirli l’icona pop della cucina italiana. La loro diffusione è il risultato di un processo transnazionale, che ha le sue origini proprio in Italia, ed è il risultato dell’interagire di due fenomeni, uno transregionale e uno transnazionale. Il primo ha a che fare con la contaminazione fra le tradizioni culinarie delle diverse città italiane che l’Unificazione del paese stimolò, il secondo con la creazione di un’economia etnica nei paesi di immigrazione da parte della comunità italiana.
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Ho letto sul Resto del Carlino della proiezione del film Colpo di fortuna al cinema Roma preceduto da una conferenza di due ricercatrici bolognesi che hanno trovato a Torino l’atto di nascita degli Spaghetti alla bolognese. Interessata sia al film ( i film di Woody Allen li ho visti quasi tutti) che all’argomento ( a Bologna si dibatte da anni se esistono o meno gli spaghetti alla bolognese) sono andata al cinema.
La serata é stata gradevole e interessante. Per la prima volta a Bologna ci é stato detto ufficialmente che gli spaghetti alla bolognese esistono sia all’estero che in Italia, e che i bolognesi devono prenderne atto.
Il film é un giallo intrigante e garbato, con un finale veramente a sorpresa. Da consigliare.
A settembre avevo letto recensioni sul film “Un colpo di fortuna”! sui giornali locali in particolare veniva criticato il regista Woody Allen per via degli spaghetti alla bolognese, frase pronunciata da uno dei protagonisti del film. Curiosa per questo strano abbinamento Woody Allen-spaghetti alla bolognese, a dicembre sono andata a vedere il film al cinema Roma che mi ha riservato una piacevole sorpresa. La proiezione del film era preceduta da una conferenza di due ricercatrici dell’Università di Bologna: Prof.ssa Battillani e Dott.ssa Bertazzol duenleni. Ho così finalmente appreso la verità su questo argomento tabù per i bolognesi che ne negano l’esistenza; infatti le due ricercatrici intervenute al cinema Roma, che hanno trovato il bandolo della matassa, hanno scoperto che gli spaghetti alla bolognese sono nati a Torino, scoperta che mette fine a ogni dubbio. Mi sono congratulata con loro che gentilmente mi hanno confermato la loro disponibilità a ripetere la conferenza in altra sede.
Apprezzo e considero condivisibile la proposta di invitare Woody Allen a Bologna, in quanto attraverso il suo film, il regista ha reso possibile spiegare finalmente che gli spaghetti alla bolognese esistono, anche se sono nati a Torino .Tra costi e benefici Bologna non può che guadagnarci, nello stesso modo ha guadagnato in notorietà in tutto il mondo grazie proprio alla parola “bolognese” che accompagna gli spaghetti, come hanno spiegato le due ricercatrici dell’Università.
La presenza di Woody Allen confermerebbe ulteriormente che Bologna, città culturalmente molto avanzata, è anche una città del cinema: pensiamo ai successi internazionali della cineteca di Bologna, che tra l’altro organizza per i bolognesi anche la proiezione di oltre 50 film in piazza Maggiore, pensiamo ai film girati nella città e ai registi e agli attori che qui sono nati o che qui hanno studiato ; i più giovani nella facoltà di Scienze della Comunicazione , la prima in Italia ad offrire questo corso di laurea (fondatore Umberto Eco).
Il nuovo film di Woody Allen ha il suo solito ritmo schizofrenico. Riesce a sorprenderci anche questa volta. Se non l’aveste segnalato voi non ci avrei fatto troppo caso alle scena in cui parla degli Spaghetti alla bolognese. Curiosità che avete fatto bene a sottolineare. Come tutti i film di Woody Allen va visto perché sembra sempre banale ma invece riesce a sorprenderti.