La nostra collaboratrice è volata fino a Girona per scoprire odori, sapori e colori de El Celler de Can Roca.
Allegra Goodman afferma: “Io non cucino ma adoro leggere libri di cucina, Questo mi ha fatto riflettere; perché leggiamo invece di cucinare e perché sogniamo invece di vivere? E così mi è venuta la tentazione di scrivere un romanzo sull’amore per la cucina: l’amore che ci spinge ad assaggiare, a costruire, a vivere, a sognare”.
Io mi chiedo sempre perché amo così tanto scrivere di cucina, e poi mi rispondo che scrivo solo dopo aver provato una grande emozione, dopo aver fatto palpitare un po’ il cuore, o le papille o gli occhi o non so, una parte qualsiasi del mio corpo. Amo scrivere, adoro imprimere sulla carta ciò che provo, nel bene e nel male la scrittura è la mia salvezza, la mia lama, il mio rifugio, la mia alleata, il mio grande amore. La scrittura è il mio termometro, il mio pugno di ferro, il mio sacco tira pugni. La scrittura è la mia nemica, la mia compagna, la voce sorda che urla al mondo ciò che sono e ciò che sento.
Scrivo di cucina perché mi piace. Perché quando assaggio qualcosa mi si aprono i chakra, entro in un jed lag emotivo persistente, le percezioni si uniscono tutte insieme per farmi meglio capire ciò che sta nella mise en place.
L’ultima esperienza orgasmatica è stato il Celler de Can Roca. Un viaggio attraverso i sapori, gli odori, i colori del miglior ristorante del mondo. Il nucleo del Celler de Can Roca è composto da Joan, Josep e Jordi. I tre fratelli appartengono alla terza generazione di una famiglia dedicata alla ristorazione e sulle orme dei nonni, che avevano aperto una taverna a Sant Martí de Llèmena nel 1920, aprirono nel 1986, il ristorante El Celler de Can Roca, (tre stelle Michelin e quest’anno miglior ristorante del mondo secondo The World’s 50 Best Restaurant) accanto alla locanda dei genitori, a Girona. Tre numero perfetto, secondo il cristianesimo. Sono, infatti, tre le personalità che compongono lo zoccolo duro del Celler, con Joan in cucina, Jordi alla pasticceria e Josep alla cantina. Tempio delle emozioni e della ricerca, in questo ristorante dove tutto è equilibrato, a partire dalla luce che entra nello spazio giocando un ruolo importante sulla stabilità delle sensazioni, ogni pasto termina con le creazioni della mente dolce di Jordi.
Il viaggio attraverso il mondo inizia da Comerse el Mundo. Una passeggiata che parte dal Messico con un assaggio di Guacamole, semilla de tomate, agua de tomate y cilandro, fino al Perù con il Caldo de ceviche per poi passare dalla Cina con verduras encurtidas con crema de ciruelas e Marocco con almendra, rosa, mel azafran, ras el hanout, yogurt de cabra e finire in Giappone con il Nucleo de miso, dashi de nata y tempura de nyinyonyaki. Un globo di sapori che si fanno spazio in bocca e che trasportano mentalmente a luoghi lontani, tra culture diverse e paesaggi pieni di cose.
Il mio Menù Festival fa salti a destra e a sinistra, tra una Olivas caramelizadas con anchoas, un Bombon de carpano con pomelo y sesamo negro e una tortilla de calabacin, tra una Tartaleta de chanquete e una Brioche de Trufa che mi lascia letteralmente esterrefatta. Questo “panino” salato ti esplode in bocca invadendo le pareti palatali e accaparrandosi tutto il piacere che hai in corpo, un condensato di erotismo ed emozione grande come una noce che si appropria di qualsiasi memoria, passata, presente e futura.
Ma la strada è ancora lunga e senza alcuna paura, socchiudo gli occhi e mi lascio cullare dal Consomé vegetal a baja temperatura de brotes, flores, hojas y fruta. Brivido tiepido, profumo di primavera anche se ormai è lontana, ricordo di fiori e frutta nel piatto, eco di una stagione che ritrovo nel piatto.
Mi apro a nuove emozioni, preparo il cammino e proseguo con Ensalada de Ortiguillas, navajas, espardenas y algas escabechadas. sapore delicato, il mare dentro, il sole fuori.
Il salto verso la perfezione arriva con il Parfait de pichon con cebolla e io perdo quasi i sensi prima di arrivare ad assaggiare le creazioni della mente dolce, Jordi.
Uno + Uno al Celler non fa due bensì tre. E’ l’unica volta in cui posso accettarlo e allora ecco che in tavola arrivano i dolci del Postrero. Un tripudio di dolcezze che mi fanno davvero capire perché questo è il miglior ristorante del mondo.
Perché il triangolo a volte va considerato, si ma solo a tavola.
Celler de Can Roca
Can Sunyer, 48
17007 – Girona
Telefon +34 972 222 157
www.cellercanroca.com
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