Blackjack: le semplici regole del protagonista di Cinema e Casinò

Blackjack: le semplici regole del protagonista di Cinema e Casinò

MONDO – Un giocatore di carte, nella maggior parte dei casi, non conosce un solo gioco. Molti iniziano con il Poker, poi nasce la curiosità di allargare i propri orizzonti ed è naturale passare a dinamiche diverse. Fra l’ampia vastità di scelte spicca il Blackjack: semplice e intuitivo.

Il Blackjack è uno dei giochi più famosi e diffusi al mondo. In Italia spesso viene chiamato anche 21 e questo nome ha origini davvero molto antiche. Le prime tracce di questo gioco d’azzardo risalgono alla Francia del XVII secolo, quando a corte lo s’iniziò a praticare per diletto con il nome di Vingt-et-un, ossia, appunto, ventuno.

Se paragoniamo il Blackjack ad un romanzo, si tratterebbe di uno con più fili narrativi: tanti quante le persone sedute al tavolo. Ognuno di loro viene travolto dalle emozioni all’interno di ogni singola mano.

IL BLACKJACK. GLI ATTORI PRINCIPALI 

Gli attori principali del Blackjack sono diversi. Primo fra tutti, il mazziere, che gestisce il banco ed i giocatori che si siedono davanti a lui. Il mazziere solitamente è molto freddo, professionale, cerca di non emanare vibrazioni.

giocatori sono invece più umorali, specialmente quelli con poca esperienza. Lo spazio in cui avviene questa sorta di rappresentazione è solitamente il casinò, ma è un gioco che può essere riprodotto anche fra le mura domestiche. Il tempo. invece, come ogni gioco che si rispetti, non ha una collocazione precisa. Senza dubbio il Blackjack si svolge in un posto al chiuso, dove non ci sono orologi appesi.

Questa combinazione di carte vincenti ha lasciato la Francia imperiale, per oltrepassare l’oceano ed arrivare negli Stati Uniti. Nel 1931, in Nevada, viene liberalizzato il gioco d’azzardo ed il 21 è denominato Fante Nero, ossia l’internazionale Blackjack di cui parliamo.

I giochi di carte, i giochi d’azzardo, il gioco in generale, sono un nucleo attrattivo che costituisce da sempre il background storico di intere generazioni. Lo avevamo già visto parlando delle principali regole del Baccarat.

FANTE NERO: LE REGOLE

Blackjack regole

Per il gioco del Blackjack dall’appellativo di Fante Nero vengono usati due mazzi di carte francesi, per un totale di 104 carte. Si gioca su tavoli muniti di tappeto verde: hanno rettangoli prestabiliti dove collocare le carte che vengono estratte. In casa, fra amici, si usa comunque mettere sul tavolo una tovaglia monocolore che faccia risaltare le carte una volta girate.

Vince chi fra il banco ed i giocatori riesce a fare ventuno o ad arrivarci più vicino senza superare tale somma numerica. Nel gioco l’asso può valere 1 o 11, le figure valgono 10, mentre le altre carte hanno il loro valore nominale.

La somma dei punti avviene per semplice calcolo aritmetico, quindi è un gioco molto semplice ed intuitivo. I semi non hanno alcuna importanza o valore, con l’unica eccezione del Fante Nero, appunto: se il giocatore arriva al 21 con un Asso ed un Jack di Picche, il banco è costretto a pagare dieci volte la posta.

Trattasi di combinazione molto rara, se si considera il numero delle carte e quello dei partecipanti. È uno dei pochi giochi nel quale si partecipa per battere il banco: è lui il nostro avversario principale. Potresti visitare questo operatore di casinò per conoscere più black jack regole.

INIZIA IL GIOCO

Blackjack Fante Nero

Si parte con i giocatori che fanno la loro puntata, poi il banco inizia a distribuire le carte: ogni partecipante riceve due carte scoperte che devono essere visibili da tutti e collocate nei riquadri davanti alla propria postazione.

Il banco, invece, pone davanti a sé due carte, ma una coperta ed una scoperta. L’obiettivo di ogni mano è battere il banco: per farlo devi fare un punteggio più alto di lui senza superare il valore massimo di 21. Se si supera il 21, in gergo si dice che si è sballato e si perde automaticamente la mano.

Il banco legge ad uno ad uno il punteggio delle carte scoperte di tutti i giocatori e poi attende da loro una decisione: possono fermarsi e tenere il punto che hanno sul tavolo, o se invece lo considerano numericamente troppo basso possono chiedere ancora una carta. L’eventuale carta che ricevono sarà coperta in modo che nessuno al tavolo possa sapere esattamente quanto il giocatore si sia avvicinato a 21.

Una volta che ogni giocatore ha terminato il suo gioco, il banco inizia a giocare: pagherà tutti i giocatori che hanno ottenuto un punteggio più alto del suo, incasserà le puntate di quelli che hanno fatto un punteggio minore, lascerà la posta di quelle in parità sul tavolo e il giocatore potrà giocarla nella mano successiva.

BLACKJACK, IL PIFFERAIO MAGICO FRA I GIOCHI DI CARTE

Il Blackjack ha un fascino tutto suo, una capacità di attrarre il giocatore come pochi altri. Le sue armi attrattive sono la semplicità e l’emozione. Saper contare sino a 21 è molto semplice ed è estremante stimolante tentare di vincere una mano contro il banco, contro un mazziere professionista che gestisce questo gioco con puntiglio e maestria.

Si vince contro il casinò, contro un signore vestito in papillon e gilet rosso che fa il suo lavoro ed ha una conoscenza profonda di quei due mazzi di carte. È come giocare a calcetto contro una squadra di ex giocatori di Serie A. È ovvio che saranno loro a vincere l’incontro, ma l’amatore sognerà di fare almeno un goal contro quei professionisti.

Quando una persona qualunque si accomoda ad un tavolo di Blackjack deve dunque essere cosciente che quel gioco, così famoso in tutto il mondo, ha la grandissima capacità di farti arrivare nelle profondità degli inferi.  Come ogni altra attività ludica, va presa con le molle, nella giusta misura, poiché la possibilità di diventare dipendenti di un conteggio così banale è molto alta.

Più un gioco è semplice e più è partecipato: il Blackjack lo è, nonostante il mazziere sia palesemente in vantaggio. Il mazziere ha un fare elegante, mai teso, sicuro nei modi, agisce come quel pifferaio magico che incanta centinaia di topolini grazie al suono magico del suo strumento.

Il giocatore ha la certezza che il banco sia in vantaggio, perché ha la grande fortuna di poter decidere per ultimo cosa fare delle sue carte: parla soltanto quando tutti gli altri seduti al tavolo hanno già concluso la loro mano.

Nonostante questo, il giocatore segue il pifferaio della Bassa Sassonia sino a rischiare di finire annegato nel fiume Weser, come nella famosa leggenda tedesca.

BLACKJACK: LA FORTUNA DI UNA NOTTE O LA DISGRAZIA DI UNA VITA

Blackjack casinò

Il Blackjack ha fascino: è innegabile. Le vicende che attirano le masse, normalmente finiscono al cinema; infatti, il Blackjack è stato spesso inserito all’interno di una pellicola cinematografica.

Una commedia molto conosciuta, ad esempio, è Una notte da leoni, una storia divertente e brillante di quattro amici che si dirigono a Las Vegas per una festa di addio al celibato. Le cose vanno storte ed i ragazzi si trovano a dover restituire una grossa somma di denaro ad un gangster. Come specificato, è una commedia e, come tale, ha un lieto fine a conclusione di questa brutta parentesi.

Possiamo ricordare anche Rain Man, un film iconico interpretato da due mostri sacri come Dustin Hoffman e Tom Cruise. Sono fratelli ed Hoffman è un adorabile uomo affetto da autismo, con una straordinaria mente matematica. Cruise sfrutta il fratello maggiore per il conteggio delle carte ai tavoli di Blackjack. Gli incredibili poteri di Hoffman rendono la trama avvincente, almeno quanto lo è questo ipnotizzante gioco di carte.

Poi c’è 21. Il titolo preannuncia già chi sia il vero protagonista di questa storia adrenalinica. Il professore di liceo Kevin Spacey insegna ai suoi studenti più dotati in matematica come sia facile battere il banco. Istruisce il gruppo di adolescenti su come barare contro il mazziere, ma in questo caso il finale non sarà divertente per i ragazzi: il casinò scoprirà la truffa.

Per finire, vale la pena ricordare anche l’agente segreto più invidiato dall’uomo medio e più amato dal gentil sesso. 007, Licenza di uccidere.

Un film del 1989 dove Sean Connery si misura contro il Dottor No e fra le mille peripezie si trova anche a disputare un’elettrizzante partita a Blackjack.

Puntate altissime, sfide magnetiche, sguardi telepatici, suspence da far venire l’acquolina in bocca: un gioco ideale per chi ama il rischio e le sfide impossibili.

 

Francesco Danti

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