88 anni dalla nascita di Elvis Presley. Ecco chi era il Re del Rock’n’Roll

88 anni dalla nascita di Elvis Presley. Ecco chi era il Re del Rock’n’Roll

ACCADDE OGGI – Elvis Presley, fra i cantanti più celebri della storia, è considerato una vera e propria icona culturale. Fonte d’ispirazione per molti arrivati dopo di lui. Oggi celebriamo la sua nascita, avvenuta l’8 Gennaio del 1935, ricordando i suoi amori e le sue stravaganze.

In troppi hanno raccontato la vita di questo istrionico e acclamato artista. Cantante, attore, musicista, ballerino, il re del Rock and Roll, The King. Scrivere qualcosa su Elvis Presley senza essere ripetitivi o banali è un’impresa davvero ardua. Oggi tentiamo di parlarvi dell’uomo, delle sue manie, delle donne che ne hanno ispirato il cammino. Non a caso, lo abbiamo inserito nella nostra personale playlist delle 10 migliori voci di tutti i tempi, esattamente al primo posto.

La sua presenza ingombrante sul palcoscenico ha influenzato generazioni. I movimenti oscillatori e rotatori del bacino hanno destato scandalo. Elvis The Pelvis, appunto. Elvis l’ancheggiatore. Dietro questo soprannome si è nascosto un uomo a volte fragile, spesso lontano da quello in grado d’infiammare le folle.

LA VITA SENTIMENTALE DI ELVIS PRESLEY NEGLI ANNI CINQUANTA

Johnny Cash
Johnny Cash e Elvis Presley

La sua attività musicale lo ha portato a girare l’America ed il mondo. Le esibizioni durante i concerti sono state di spunto per alcuni cantanti italiani. Adriano Celentano, Little Tony, Bobby Solo, ad esempio, hanno cercato di carpire alcune caratteristiche di Elvis Presley.

I concerti però sono serviti al re del Rock anche a conoscere ed incontrare molte ammiratrici. Gli anni Cinquanta, quando Elvis era ancora un ragazzo, hanno rappresentato quelli più intensi dal punto di vista delle relazioni. Era bello, famoso, carismatico e attirava stormi di ammiratrici più o meno famose.

La lista sarebbe veramente lunghissima, ma ci limitiamo a citarne solo alcune. Vi sono state quelle con nomi d’arte orecchiabili: Dixie Locke, Dorothy Harmony, Tempest Storm, June Juanico. Altre più famose come Natalie Wood che all’epoca aveva già interpretato un ruolo importante nel celebre film Gioventù Bruciata.

Senza abbandonare il cognome Wood, è di quello stesso decennio anche la relazione con la cantante Anita Wood. Era una attraente e sexy musicista che in quegli anni godeva di una discreta fama da mangiauomini. I due erano bellissimi insieme, ma la loro relazione fu breve per la gelosia di Elvis.

Di lui, in questo periodo scopriamo appunto un lato possessivo che stona un po’ con l’harem del quale si contornava. Amava le donne, ma la sicurezza che mostrava sul palco spesso stonava con la paura di essere tradito.

ELVIS PRESLEY E GLI AMORI DEGLI ANNI SESSANTA 

Elvis e Ali

Sono stati gli anni nei quali ha girato più film come protagonista e dove, solitamente era affiancato da attrici bellissime. È anche il decennio nel quale ha incontrato la donna che sarebbe diventata sua moglie, quella Priscilla figlia del colonnello Beaulieu.

Cinema, star prorompenti di Hollywood, una fidanzata ufficiale, un uomo tanto desiderato. Questa miscela esplosiva si è concentrata all’interno degli anni Sessanta ed Elvis l’ha gestita come ogni altro Re avrebbe fatto. In quel periodo sono state attribuite al cantante svariate relazioni sentimentali vissute nell’ombra. Si mostrava mano nella mano con Priscilla, ma poi fuggiva clandestinamente con attrici che avevano lavorato al suo fianco.

Fra quelle mai confermate ma date per sicure dai biografi di Elvis ci sono Juliet Prowse sua partner in Cafè Europa girato nel 1960. La splendida Ursula Andress che girò con lui Fun in Acapulco nel 1963 e Ann Margret co-protagonista in Viva Las Vegas nel 1964. Priscilla pare che sospettasse delle frequenti scappatelle del fidanzato, ma ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco. Forse innamorata, forse soddisfatta di essere l’unica donna ufficiale, oppure attratta dall’enorme patrimonio finanziario del futuro marito che cresceva di giorno in giorno.

IL MATRIMONIO: PRIMO MAGGIO 1967

Il matrimonio di Elvis e Priscilla. Foto di: www.grazielvis.it

Dopo quasi dieci anni di fidanzamento Priscilla riesce a portare all’altare Elvis Presley. La fidanzata ufficiale diventa la signora Presley. La cerimonia si svolse in forma privata presso l’Alladin Hotel a Las Vegas. Partecipò solo un numero ristretto di persone. C’erano i parenti e gli amici di vecchia data. Dopo nove mesi, Elvis e Priscilla divennero genitori di Lisa Marie. Qui viene fuori un altro aspetto del cantante. Per la figlia ha sempre avuto una adorazione infinita. È stato l’essere umano al quale ha voluto più bene in tutta la sua esistenza. Fra i due c’era un rapporto molto inteso e profondo.

La figlia è stata sempre vicina al padre, dal momento della sua nascita sino alla morte del Re. Questo testimonia quanto Elvis Presley fosse un comune. Un farfallone piacente che sfrutta la sua fama, ricchezza e bellezza per conquistare una flotta di donne. Un tizio che cerca di gestire i suoi vizi senza buttare all’aria il matrimonio. Un uomo tanto legato alla figlia che non deluderebbe mai.

Certo non possiamo dire che l’uomo traditore sia un prototipo da seguire, un esempio per i più. Antropologicamente però è una figura comune che riempie famiglie e villaggi. Elvis in questo è stato un uomo banale, quasi scontato. È stato il classico amante che controlla le tasche rientrando in casa, si pulisce dal rossetto, corre a dare un bacino alla figlia che dorme beata nel suo lettino.

Come tanti altri si separa dalla moglie, forse stanca di perdonarlo e chiudere gli occhi. Elvis dopo il divorzio è ancora più umano. Come tanti non accetta la separazione e sprofonda nella depressione e nell’abuso di sostanze. È capitato, capita e capiterà a tanti. La fragilità umana porta a compiere errori, a trasformare un problema normale, in tanti problemi ingestibili. Elvis l’invincibile, dopo quella separazione, ha iniziato ad abusare di psicofarmaci che negli anni lo hanno portato al disfacimento esteriore e interiore.

ELVIS E LE SUE STRAVAGANZE

Foto da: www.grazielvis.it

Dopo la sua separazione Elvis adottò uno stile di vita sempre più sregolato e stravagante. Iniziò ad indossare capi di abbigliamento sempre più vistosi ed eccentrici. Aveva atteggiamenti regali, forse anche per nascondere le mille fragilità che stava provando interiormente. Una frase detta da Elvis, ascoltata oggi, spiega bene quanto il Re si sentisse debole ed umano, quanto la sua immagine pubblica fosse uno scudo:

L’immagine è una cosa, mentre l’uomo è un altro. È molto difficile vivere dietro a un’immagine.

Spendeva tantissimo, acquisti folli, enormi gioielli, auto di lusso fatte personalizzare appositamente. Un’apparenza egocentrica per scacciare gli incubi interiori della solitudine che lo stava stritolando attimo dopo attimo. Oggetti inutili che comunque non gli avrebbero riportato l’amore della moglie e la vicinanza della figlia. Spesso, dopo aver acquistato tutta questa montagna di sfarzi, si sbarazzava degli oggetti regalandoli alla fidanzata del momento. Questo stile di vita così storto mise in crisi velocemente le sue finanze. Ma lui continuò e nel 1975 acquistò addirittura due aerei curando in modo maniacale gli interni.

Era comunque ormai evidente che il cantante soffrisse di un forte stato depressivo. Abusava sempre più di farmaci tentando di combattere gli squilibri. Fra le altre stravaganze, ci sono testimoni che giurano che Elvis utilizzasse le armi di cui era in possesso sparando a vetri e televisori per sfogare la sua rabbia.

ELVIS PRESLEY IN UN ANGOLO DA SOLO

Elvis nella sua casa di Graceland. Foto di: www.grazielvis.it

Il Re del Rock and Roll è deceduto improvvisamente il 16 agosto del 1977 nella sua casa di Graceland. A trovarlo privo di vita è stata la sua fidanzata dell’epoca, Ginger Alden. La ragazza lo ha trovato disteso di faccia, con le braccia lungo il corpo ed i palmi rivolti verso l’alto. Tutti i suoi fans, ma anche gli haters si sono divertiti a fare ipotesi sulla morte. Il fatto che la famiglia abbia mantenuto riservato l’esito dell’autopsia, ha generato enciclopedie di supposizioni. Centinaia di persone ancora oggi dichiarano che il vero Elvis vive nel loro scantinato.

Quando muore un idolo non lo si accetta, soprattutto se ci lascia in modo umano. Elvis Presley per molti era un eroe soprannaturale, un campione che avrebbe potuto abusare della sua vita ancora per mille anni. Invece il conto è arrivato ed è stata una fine tragica, senza libertà. Solo tanti fiori e innumerevoli parate, ricorrenze, pellegrinaggi, ammiratori pronti a salvare la sua immagine mentendo sulla sua mente di cristallo. Quindi oggi non si trova su un peschereccio in Alabama, non è un conducente di scuolabus, non è stato ibernato, clonato, conservato in un congelatore a colonna. Elvis era stanco, in un angolo da solo, senza trucco, perle luccicanti e con i capelli fuori posto.

Ricordiamolo in un live a Honolulu nel 1973, vestito come piaceva a lui e con una corona hawaiana intorno al collo. Mani piene di anelli, sudato, intonato, abbronzato, mentre muove il bacino come solo lui sa fare. Suspicious Mind cantata da lui è qualcosa di eterno, una corazza che lo protegge ovunque sia adesso.

Francesco Danti

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