ITALIA – In occasione del sessantesimo anniversario Fragiacomo ha celebrato il suo storico legame con il mondo del cinema e dell’arte, sigillato sin dai tempi della Dolce Vita, con George Clooney. Il protagonista del cinema e del glamour internazionale si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento alla 17ma edizione del Premio Fondazione Mimmo Rotella. Ma alla consegna non c’era solo lui…
Proprio questi valori sono, da sempre, alla base del dna del brand fondato da Dante Fragiacomo 60 anni fa che, fin dalla sua nascita, ha stretto un legame molto forte con il mondo del cinema e i suoi protagonisti: “Fragiacomo riconferma il suo legame storico con il mondo del cinema e dell’arte e, dai tempi della Dolce Vita dove molti attori e personaggi dello spettacolo erano clienti affezionati al brand, riconferma oggi, in occasione del Festival, questa tradizione, contribuendo a diffondere l’italian Style nel mondo”, asserisce Federico Pozzi Chiesa, presidente e CEO Fragiacomo.
Non potevo così perdere l’occasione per cercare di capire da cosa nascesse questo connubio tra la storica azienda di moda Fragiacomo ed il Premio Fondazione Mimmo Rotella ed è nata un’intervista che van ben oltre i valori di un’azienda di calzature.
Ed il legame con l’arte?
Fragiacomo ha deciso di proseguire nel solco tracciato lo scorso anno confermandosi partner di una manifestazione di grande interesse culturale, la cui importanza e il valore hanno superato i confini nazionali diventando un appuntamento attesissimo proprio per i suoi forti contenuti e per i valori che sottende, legati al cinema e all’arte all’insegna di un’italianità che è oramai, segno di distinzione.
La Fragiacomo è una storia italiana dal DNA misto, metà meneghino e metà romano. Qual è la vera origine?
Fragiacomo nasce a Milano nel 1956 dalla passione del suo fondatore per il “bello e ben fatto” e da sempre ha mantenuto le sue radici nella città meneghina, simbolo di modernità ed ecletticità. Furono gli anni 60 ed il vortice della Dolce Vita che portarono Fragiacomo a Roma, fortemente richiesto sui set più celebri e successivamente voluto dai grandi nomi del tempo anche a riflettori spenti. Da quel momento il marchio è connesso al cinema da un forte legame che continua ininterrotto sino ad oggi. Da non dimenticare, né tanto meno sottovalutare la parentesi piemontese. La boutique di Torino nel tempo ha contribuito fortemente al consolidamento del ruolo del marchio nel panorama della calzatura italiana. Le diverse anime del marchio continuano a convivere oggi rappresentate dalla boutique monomarca di Via delle Carrozze 32 a Roma, dal Flagship Store di Via Turati 8 a Milano e dalla sede dello showroom e degli uffici marketing di Via Monte Napoleone 19 sempre a Milano.
Vi riconoscete tra i capisaldi del Made in Italy?
Sin dalla sua fondazione, Fragiacomo vede nei suoi capisaldi valori quali artigianalità, qualità ed esclusività. Il marchio opera da sempre in Italia affidando ad abili artigiani la creazione di calzature caratterizzate da una cura del dettaglio senza ostentazioni e realizzate in pellami pregiati, spesso rari ed esotici. Per l’uomo le punte di diamante sono rappresentate dalle lavorazioni Goodyear a mano, Norvegese e mocassino tubolare. Nelle collezioni donna, da sempre il brand fa del ricamo un segno distintivo delle proprie collezioni, e per realizzarlo si avvale delle più sapienti tecniche produttive legate al nostro territorio. Ben 12 colori e migliaia di punti contribuiscono a rendere unico e prezioso ogni singolo motivo, che di stagione in stagione personalizza i nostri accessori.
Che ruolo gioco l’italianità nella vostra notorietà?
Lo stretto rapporto con Milano e Roma, l’esclusiva produzione nei distretti calzaturieri di Vigevano e Parabiago e la forte identità che caratterizza la calzatura Fragiacomo, attirando un consumatore esigente e sofisticato, sono tutti elementi che definiscono l’italianità del marchio, mantenendo alta la percezione e la notorietà del brand.
Avete appena celebrato i vostri “primi” 60 anni attraverso la pubblicazione di una monografia. Un volume diviso in sei decadi che ha l’ambizione di raccontare, tra immagini e parole, gli esordi, le tante soddisfazioni e i progetti futuri. Com’è nato il rapporto con Giusi Ferrè e Federico Poletti? E l’idea di collaborare con l’Associazione Obiettivo Camera?
Fragiacomo è un marchio che ama l’eccellenza ed ha sempre fatto dell’apertura a collaborazioni un elemento di forza (si pensi alle produzioni realizzate prima con Celestino e poi con Renè Caovilla). Per celebrare i suoi primi 60 anni non potevamo che rafforzare questo tratto distintivo del brand, selezionando ed avvalendoci di nomi altrettanto importanti e appartenenti a più campi artistici. In modo quasi naturale, il progetto ha chiamato a sé professionisti appassionati che hanno collaborato armonicamente creando una naturale sinergia e dando vita ad un volume di grande prestigio. Edita da Silvana Editoriale, la monografia ripercorre i 60 anni di storia della maison tramite le voci di studiosi ed esperti di moda, costume e cinema come Clara Tosi Pamphili, Enrico Maria Albamonte, Flavia Colli Franzone che, insieme ai curatori, Giusi Ferrè e Federico Poletti, raccontano l’heritage del brand da punti di vista differenti. Peculiarità del libro è l’apparato iconografico di forte impatto emozionale, che vede da un lato i modelli iconici del brand (dagli anni Sessanta ad oggi) interpretati dalle illustrazioni pop di Fabrizio Sclavi, e dall’altro documenta l’evoluzione dello stile Fragiacomo tramite foto still life realizzate dallo studio di Gian Paolo Barbieri.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione Obiettivo Camera i fotografi di fama internazionale Giovanni Gastel, Gian Paolo Barbieri, Maurizio Galimberti, Piero Gemelli, Simone Nervi e Maria Vittoria Backhaus, con la quale continua la collaborazione anche per la campagna adv dell’ autunno/inverno 17-18, hanno scattato una foto ad hoc per interpretare ciascuno i sei decenni del brand. Questa serie di immagini speciali, che arricchiscono la monografia, sono state anche protagoniste della mostra-evento a Dicembre 2016.
La monografia che ripercorre i 60 anni di storia della maison è in vendita? Dove si può trovare?
Da Dicembre 2016 alcune copie in edizione limitata appartenenti alla prima tiratura sono in vendita presso Armani Libri. Il volume contiene al suo interno un’opera firmata dall’artista Fabrizio Sclavi e viene venduto al prezzo di € 120. A partire dalla primavera 2017, il volume – non in edizione limitata – è distribuito in un circuito selezionato di librerie italiane, tra cui molte specializzate in arte e fotografia e presso le boutique Fragiacomo di Roma e Milano al prezzo di € 49.
In questa monografia avete puntato più a raccontare la storia dalla nascita ad oggi o l’evoluzione dello stile Fragiacomo attraverso il contesto sociale che cambia?
Le foto realizzate dallo studio di Gian Paolo Barbieri vogliono documentare l’evoluzione dello stile Fragiacomo attraverso un punto di vista sofisticato ed originale, e dimostrare come il marchio abbia sempre saputo mantenere un forte legame con la società, anticipando il cambiamento senza mai perdere di vista i suoi valori. Fragiacomo è sinonimo di “lusso contemporaneo”, sin dalla sua fondazione, nel 1956. Le sue collezioni sono il risultato di una conoscenza profonda che viene sperimentata ed affinata da generazioni.
Uno stile che, pur valorizzando l’heritage, è in continua evoluzione, capace di offrire ad una clientela fedele ed appassionata un prodotto sofisticato e sempre attento alle tendenze internazionali più ricercate. I primi sessant’anni del marchio, sono stati quindi l’occasione per raccontarne la storia per la prima volta. Una carrellata di foto, racconti e ricordi dimostrano l’importante ruolo giocato nel settore in passato ma che continua nel presente, grazie alla ricerca ed evoluzione stilistica ed allo stretto legame con i grandi nomi del cinema.
A questo proposito, com’è cambiato lo stile Fragiacomo nel tempo?
Come accennato, lo stile Fragiacomo si è evoluto accompagnando le trasformazioni di pari passo alla società. Il continuo lavoro di ricerca, che prende vita nei ricchi archivi della Maison, porta a far riemergere pezzi storici che vengono continuamente trasformati in nuove icone contemporanee. Oggi come allora, il bicolore, il bimateriale e l’utilizzo di pellami pregiati sono codici riconosciuti e apprezzati da una clientela sofisticata che ama il lusso.
Sin dagli inizi, Fragiacomo ha spesso creato inedite collaborazioni con altre grandissime firme della calzatura sapendo sempre stupire e rinnovarsi. Fra questi marchi, Celestino e René Caovilla, che per la griffe aveva disegnato uno dei suoi primi modelli ‘snake’. Anche oggi, è molto forte la consapevolezza che l’unione di più talenti porta ad ottimi risultati, per questo le collaborazioni con grandi nomi da diversi campi artistici continuano, dall’etoile Marta Ferri che realizza per Fragiacomo una capsule di ballerine ai più recenti lavori dell’illustratore Fabrizio Sclavi che interpreta Fragiacomo con una collezione di stampe esclusive per la monografia celebrativa.
Nei sei decenni di percorso, la Fragiacomo ha predetto o cavalcato le mode?
Accogliendo il cambiamento ed arricchendosi della fiducia del suo consumatore, Fragiacomo ha sempre saputo proporre un prodotto contemporaneo, che ben traduceva e prevedeva le necessità di ogni sua epoca. Nel corso di tutta la sua storia, il marchio ha esplorato in ogni stagione un grande numero di stili, adatti alle più varie situazioni della clientela eccellente, che a Milano frequentava gli eventi più esclusivi, mentre a Roma gremiva i salotti mondani. Allo stesso tempo, tutte le collezioni della Maison incarnavano un carattere distintivo ed uno spirito sofisticato, che presta attenzione ai dettagli qualitativi, alle tendenze, ai materiali di pregio e alle palette cromatiche. Anche oggi, il brand, che continua a valorizzare l’heritage che lo accompagna da sempre, trova in esso spunti nuovi che a volte cavalcano ed altre precedono le mode.
Nel negozio in via Condotti la famiglia Fragiacomo, dove la sua famiglia era cliente, ha avuto modo di incontrare negli anni diversi attori e attrici, italiani e stranieri. È rimasto qualcuno nel cuore più di altri? Ci sono contatti tuttora? Con quale star c’è stato un rapporto più confidenziale? Ci può raccontare qualche aneddoto con qualche attore Hollywoodiano? C’è stata anche un’ereditarietà” tra i testimonial più affezionati?
Citando le parole di Clara Tosi Pamphili “Le clienti erano mogli di intellettuali, giornalisti, politici che si fermavano a parlare nel famoso baretto di via Condotti, proprio a fianco al negozio, centro di fervore creativo e padre di storie eccezionali, nelle quali sobrietà era sinonimo di intelligenza. Uno spaccato culturale raccontabile tramite alcuni dei clienti fedeli a Fragiacomo: Audrey Hepburn, Virna Lisi, Federico Fellini, Adriano Celentano, Alain Delon, Grace Kelly e Kirk Douglas, Valentina Cortese“.
Fra i racconti che tutt’ora ci piace condividere, c’è il personale legame della diva Audrey Hepburn per le sue Fragiacomo, che ha lasciato preziosamente custodire alla tata di suo figlio, finché non sono arrivate nei nostri archivi.
Oppure Kirk Douglas che lasciando la boutique di Roma con un sacchetto Fragiacomo stretto sotto il braccio ricorda così il suo periodo romano: “Ah, Roma, Roma! Sono stato in quasi tutto il mondo ma l’Italia è il mio posto favorito. La gente, la musica… Se potessi viaggiare ancora, il primo posto dove andrei sarebbe Roma”. Questo legame continua ininterrotto da allora sino ad oggi, quando avvenimenti mondani come il Festival del Cinema di Venezia o il Festival di Cannes ospitano attori ed attrici che scelgono di indossare Fragiacomo per raccontare il proprio stile unico ed originale. James Franco, Mel Gibson, Paolo Sorrentino, Jude Law, Alessandra Mastronardi, Cristiana Capotondi, Virginia Raffaele sono solo alcune delle celebrities del cinema che hanno indossato accessori Fragiacomo e che oggi consideriamo fedeli clienti.
L’universo colto e mondano della Roma di quegli anni (dove si vagava fra via Margutta e via Condotti aspettando i fasti felliniani di via Veneto) è ancora il vostro target? Le nuove generazioni dei clienti storici sono passate a voi? Qual è precisamente il vostro target?
Anche se i fasti della Dolce Vita sono ormai passati, Roma, il cinema e Fragiacomo continuano ad essere uniti nel racconto di una storia italiana. In particolare, le collezioni maschili fortemente caratterizzate da modelli classici e lavorazioni artigianali di pregio diventano il passe-partout perfetto per uomini eleganti e mondani che amano uno stile puro e senza tempo che si distingue per qualità e non per ostentazione. Le collezioni femminili incarnano un carattere distintivo e uno stile sofisticato, che presta attenzione ai dettagli qualitativi, alle tendenze, ai materiali di pregio e alle palette cromatiche. Degli accessori guidati dal glamour e dal desiderio di sottile seduzione, capaci di raccontare perfettamente valori e stile di una donna cosmopolita e contemporenea, sicura di sé e determinata, amante del bello ma senza ostentazioni, che ricerca un prodotto che celebri la sua individualità e femminilità, senza mai perdere di vista portabilità e funzione.
L’artigianalità italiana è sempre il vostro valore aggiunto o comunicate anche altri valori?
Come sottolineava il claim storico del brand, “Il fatto a mano di moda”, l’attenzione e la cura propri dell’artigianalità sono fra i valori fondanti del marchio che trova nel Made in Italy la sua maggiore espressione. La continua ricerca dei piccoli artigiani rimasti in Italia, ci permette di garantire la perfezione e l’unicità dei prodotti, comunque seguendo l’istinto per l’innovazione. Attraverso la collaborazione con le poche aziende artigiane rimaste, riusciamo a garantire una produzione di nicchia rappresentata da modelli intramontabili come la Goodyear, la Norvegese ed il mocassino tubolare. L’artigianalità va poi di pari passo con altri valori del marchio come la qualità delle materie prime, la ricerca di pellami pregiati ed un design attento alle tendenze ma anche alla funzionalità.
Che fatturato faceva la Fragiacomo quando l’avete acquistata? Ed ora?
Rispettiamo l’accordo di non disclosure definito durante il deal di acquisizione, non diffondendo informazioni relative al vecchio corso del marchio. Mentre ciò che sicuramente può essere confermato è la volontà della proprietà di un rilancio a livello internazionale. La crescita dei fatturati è provata da un aumento della distribuzione in ambito retail. Al momento dell’acquisizione, Fragiacomo contava un solo negozio in via Manzoni, oggi i monomarca di proprietà sono diventati 2, in via Turati 8 a Milano e in via delle Carrozze 32 a Roma, a pochi passi dalla vetrina storica. A questi si aggiungono lo show-room in Via Monte Napoleone 19, che testimonia l’apertura alla distribuzione wholesale, e la concretizzazione di altre opportunità come la partnership in Iran, che porterà a breve l’apertura di un nuovo monomarca. L’obiettivo principale rimane comunque una crescita graduale e duratura, focalizzata sul posizionamento e non sui fatturati e fondata su solide basi come la qualità delle materie prime e del design.
Oltre ad essere dei clienti storici della Fragiacomo immagino che l’acquisto sia nato da un’accurata valutazione. Ci può raccontare le principali motivazioni che vi hanno indotto all’acquisizione?
Come tutte le azioni del gruppo, anche l’acquisizione di Fragiacomo nasce da un’accurata valutazione delle potenzialità di un’etichetta del Made in Italy che per heritage, know-how e contenuti stilistici non aveva nulla da invidiare ad altre storiche realtà italiane di settore. La nostra famiglia (cit. Federico Pozzi Chiesa) indossa Fragiacomo da 3 generazioni ed oltre a conoscere la qualità del prodotto, siamo emotivamente legati al marchio. Questo legame è stato fortemente percepito anche dal figlio del fondatore, dal quale lo abbiamo rilevato ormai 7 anni fa. Maurizio Fragiacomo non voleva che il marchio fosse delocalizzato o alterato e l’avrebbe venduto solo a chi ne avrebbe rispettato i valori. Nella nostra famiglia ha percepito una condivisione di intenti, che mi piace tradurre con ciò che lo stesso Maurizio ci disse prima dell’acquisizione: “ Da generazioni, camminiamo sullo stesso marciapiede, respiriamo la stessa aria…”
Quali sono gli altri Brand della vostra scuderia? Ci sono griffe della Moda?
Rimanendo nel settore, abbiamo scommesso su Gianluca Saitto, un giovane designer che con il suo stile peculiare ha affascinato importanti nomi della musica italiana come Morgan, Lorenzo Fragola, Patti Pravo, Renato Zero e Loredana Berté.
Parallelamente abbiamo investito con grande successo nel campo della tecnologia, Supernova Hub è il corporate venture accelerator e spazio di coworking di GC Holding, il Gruppo guidato da Federico Pozzi Chiesa che controlla Italmondo Spa, una delle aziende leader mondiali nel settore dei servizi logistici italiani ed internazionali. Grazie alle elevate competenze in ambito IT, al network di investitori e business angel e all’esperienza di un modello di investimento di comprovato successo, Supernova Hub ha dato vita a un gruppo di aziende integrate, fra cui le realtà di Termostore e Sendabox, in grado di creare sinergie mantenendo sia il time to market sia elevate performance. In questo spazio condiviso, creatività e tecnologia si incontrano producendo idee di successo.
Dal 2010 il marchio è stato rilevato da Federico Pozzi Chiesa ed il fratello Massimo, con il preciso intento di preservarne l’alto profilo e di rilanciarlo a livello internazionale. Quali è stato e quali saranno le strategie di consolidamento, o piano di rilancio, che ritenete di affrontare? E con quali obiettivi?
Investendo in Fragiacomo, fin da subito l’obiettivo è stato di preservarne l’alto profilo, garantendo continuità tra il passato storico del brand e la sua nuova evoluzione. La nuova proprietà ha messo in atto un piano di rilancio internazionale, tramite la definizione di una nuova corporate image, lo sviluppo di una rinnovata identità di prodotto, il potenziamento della strategia commerciale e la creazione di una nuova strategia digital, supportata dai potenti mezzi a disposizione del gruppo.
La vostra comunicazione è pianificata sugli old media o sui new media? O più probabilmente è un mix? Ed in quali media nazionali ed internazionali credete?
Crediamo fermamente nella carta stampata e nella creazione di sinceri e continuativi rapporti con gli operatori del settore editoriale, per questo investiamo sulle testate italiane che reputiamo più in linea con il nostro target, come Elle, Vanity Fair, IO Donna o D La Repubblica. Abbiamo comunque sempre riconosciuto la potenza e l’importanza del digital per un marchio che punta ad un target altamente selezionato ed internazionale. Considerandone anche la forte tendenza di mercato e sfruttando le competenze digital a disposizione, abbiamo realizzato nel tempo progetti ed iniziative specificatamente dedicate all’online.
La narrazione a tappe si snoda fra le vie di Milano, fra scorci urbani, percorsi culturali e angoli nascosti. L’Officiel Italia, con cui condividiamo una collaborazione iniziata in occasione del sessantesimo anniversario, e le sue filles Michela D’Angelo e Clio Raffalli intervengono al progetto raccontando la loro Milano attraverso inediti percorsi di stile.
Il mondo del cinema vi ha sempre accolto, ma vi affascina anche il mondo dell’arte e della musica. Con quali eventi avete celebrato questo sessantesimo anniversario?
Rimaniamo sempre fedeli al cinema, che in questi 60 anni non ci ha mai abbandonato, e da amanti del bello apprezziamo tutte le forme d’arte dal teatro alla fotografia, cercando di sviluppare collaborazioni e progetti unici come la monografia celebrativa appena pubblicata. Il sessantesimo anniversario della Maison è stato solo l’ultima occasione che ha visto Fragiacomo a stretto contatto con il mondo della fotografia. Nel 2015, il marchio è stato sponsor di un evento esclusivo per celebrare uno dei più grandi fotografi del nostro tempo, Marco Glaviano. 40 scatti che ritraggono le donne più belle del mondo come omaggio alla bellezza, alla sensualità e all’amore. Altra iniziativa assolutamente da ricordare è la rassegna di eventi dedicati alla diva milanese Valentina Cortese, icona d’arte e di stile e celebre cliente del marchio, fra cui un monologo sulla scarpa ed una dinamica performance di ballerini con ai piedi la collezione Fragiacomo avvenuta nel 2014 presso il teatro San Babila di Milano. Infine il rapporto di Fragiacomo con il mondo del cinema si rinnova ogni anno con la partecipazione al Festival del Cinema di Venezia attraverso partnership come quella con la Fondazione Mimmo Rotella durante l’ultima edizione della manifestazione.
Qual è il vostro messaggio?
Secondo noi, il rilancio di un brand come Fragiacomo trasmette un chiaro messaggio sull’importanza di proteggere il Made in Italy ed i suoi artigiani, che sapientemente portano avanti la tradizione dell’eleganza italiana. In particolare Fragiacomo affonda le sue radici nel Made in Italy, ma vuole essere contemporaneo e cosmopolita, disegnando un nuovo capitolo della sua storia attraverso strategie che sfruttano le incredibili potenzialità tecnologiche del gruppo di cui la Maison fa parte.
Preservare e rilanciare un marchio storico ricco di heritage e di forti valori attraverso innovative strategie digital rappresenta l’obiettivo da conquistare. Fra queste, ricordo il nostro ultimo progetto #FragiacomoTales, un viaggio alla scoperta di Milano e delle sue location d’eccezione al fianco di giovani influencers che ci accompagneranno nei loro luoghi preferiti della città.
Progetti ed obiettivi futuri?
Già da qualche anno, il mercato internazionale con la sua rete di multibrand e concept store si è aperto a Fragiacomo, che ha scelto di non limitare la sua distribuzione ai 2 attuali monobrand di Roma e Milano. Rimanendo coerenti all’obiettivo poco sopra condiviso, il prossimo passo a livello commerciale è costituito dall’inserimento del prodotto su piattaforme e-commerce altamente qualitative e che possano veicolare al meglio i nostri valori e la nostra storia, fino all’apertura di un proprio shop on line entro fine anno, che integrerebbe e concluderebbe il progetto di lancio del sito avvenuto lo scorso dicembre.
Quindi passato, presente, futuro. La chiacchierata è andata ben oltre l’attuale Festival del Cinema di Venezia oramai in chiusura, e le celebrazioni del sessantesimo anniversario. Ma è stata un’ulteriore conferma dell’eccellenza del nostro Paese, e delle sue aziende, fatte di uomini e di passione.
Se volete conoscere in modo ancora più approfondito la storia del brand, vi suggeriamo di visitare il sito dell’azienda Fragiacomo, e sul nostro parere dei film in concorso alla Mostra del Cinema vi consigliamo di leggere le nostre pagelle di Venezia 74.
Qui potete dare un bello sguardo alla gallery di Fragiacomo a Venezia.
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