FERRARA – Nello Spazio Antonioni, la Mostra Fuori Fuoco è aperta fino al 29 settembre.
Spazio Antonioni, il nuovissimo museo dedicato interamente al grande regista Michelangelo Antonioni (1912 – 2007). Un viaggio nell’universo intellettuale e creativo di uno dei padri della cinematografia moderna. Un’idea di viaggio attraverso la storia del cinema è un consiglio alternativo per le vacanze.
Antonioni è uno dei più grandi artisti del XX secolo, un poeta del nostro mondo che cambia, un pittore del labirinto delle nostre emozioni, un architetto della nostra ambigua realtà. (Martin Scorsese)
Spazio Antonioni è un progetto sviluppato dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte. Il curatore è Dominique Païni, direttore della Cinémathèque Française.
Nell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari, su due piani, si estende una selezione dello straordinario fondo di oggetti e documenti che il regista stesso e sua moglie, Enrica Fico Antonioni, hanno affidato al Comune di Ferrara.
Enrica Fico e Vittorio Sgarbi hanno voluto e lavorato per realizzare lo Spazio Antonioni.
All’inaugurazione del museo, prima del taglio del nastro, la moglie ha detto
Vi ricordo che un museo è il luogo perfetto per perdere la testa (Enrica Fico).
E ha ragione Enrica Fico, perché entrare nello Spazio Antonioni significa vivere l’uomo e il cineasta. Conoscere il passato, ma proiettandosi sempre verso il futuro. Come dice il regista Walter Salles, il cinema di Antonioni è moderno ed è ispirazione per le nuove generazioni.
Lo stesso Salles, all’età di sedici anni, dopo aver visto il film Professione: reporter ha capito che il cinema era uno strumento per svelare ciò che non sapevi che esistesse. Deve proprio ad Antonioni la scelta di lavorare nel cinema e diventare un regista.
Spazio Antonioni un luogo vivo e in movimento.
Enrica Fico ci tiene a ricordare che entrare nello Spazio Antonioni è come entrare nella casa a Roma di Michelangelo Antonioni e quindi “vivere” con lui.
Il prezioso patrimonio di Antonioni conta 47.000 pezzi e racconta il suo cinema e tutta la sua attività, anche quella critica, letteraria e artistica: film, manifesti, sceneggiature, fotografie, disegni e dipinti del regista, i suoi libri e i suoi dischi, i premi e l’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso (da Roland Barthes a Umberto Eco, da Federico Fellini ad Andrej Tarkovskij).
Il percorso museale
Si sviluppa cronologicamente ripercorrendo le stagioni del cinema di Antonioni lungo tutto il secondo Novecento: dagli esordi nell’ambito del neorealismo al superamento di questa stagione con i film di cui è protagonista Lucia Bosè, fino alla “trilogia della modernità” legata a Monica Vitti (L’avventura, L’eclisse, La notte).
Quindi l’avvento del colore ne Il deserto rosso, e poi “la conquista del West”con le pellicole angloamericane testimoni dell’esplosione della cultura pop e hippy – Blow Up e Zabriskie Point –, e l’evasione africana in Professione: reporter.
Conclude la mostra “il ritorno in Italia”
Negli anni della tarda maturità, Antonioni riallaccia i legami con le proprie radici. Da Identificazione di una donna (1982) ad Al di là delle nuvole, girato insieme a Wim Wenders (1995), fino allo Sguardo di Michelangelo (2004).
Un capitolo a parte è riservato alla produzione pittorica del regista e agli spettacolari paesaggi onirici delle Montagne incantate.
Infine, un ampio spazio polivalente è dedicato a rassegne, incontri, esposizioni dossier nello spirito del dialogo tra le arti.
Michelangelo si nutriva della bellezza (Enrica Fico)
Il regista Antonioni ha dedicato la sua vita all’arte, si è circondato di artisti e, per questo, Spazio Antonioni vuole essere anche un luogo di interazioni in cui mettere in luce i rapporti tra il regista e gli artisti, i cineasti, e gli intellettuali che lo hanno influenzato o che continuano a essere da lui ispirati.
Il primo progetto di connessione tra Antonioni e le arti visive con la mostra Fuori fuoco.
Curata da Andrea Bruciati e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, l’esposizione ha l’obiettivo di mettere in luce la diversa traduzione artistica del canone naturalistico proposta da Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) e Cy Twombly (Lexington, 1928 – Roma, 2011) attraverso un confronto inedito con Michelangelo Antonioni.
Le opere di Morandi e Twombly risultano estremamente affini alla visione poetica del cineasta. La luce, la morfologia sfocata dei frammenti, le coordinate compositive e la loro iterazione sono elementi che legano l’opera di questi artisti alla visione di Antonioni.
La Mostra Fuori Fuoco è aperta fino al 29/09/2024.
Spazio Antonioni
Corso Porta Mare 5
44121 Ferrara
Aperto dal martedì alla domenica 10.00-13.00 / 15.00-18.30
Prenotazioni
https://prenotazionemusei.comune.fe.it
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Ufficio Informazioni e Prenotazioni
Foto Comunicazione Fondazione Ferrara Arte
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