Testo di Giada Russo e Eva Giaquinta
Molecole di creatività nella mostra H2O, aperta fino al 12 giugno, atmosfera bluastra, musica sinfonica dalle note “galleggianti”, foto d’ispirazione marina e, non meno importante, una selezione d’abiti fluttuanti.
Patrocinata dalla Regione Lazio e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra H2O è situata a Roma presso l’aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, un luogo assolutamente suggestivo che rende possibile un netto contrasto con l’ambiente esterno, grazie alla struttura quasi impenetrabile ai rumori del traffico cittadino.
Varcata la soglia della sala si scopre un ambiente fatto di sfumature riconducibili alle onde del mare, che investono qualsiasi punto visibile; un percorso che prevede non solo abiti di Haute Couture ma anche un’esposizione di sedici fotografie realizzate da Paolo Beletti: donne fluttuanti in acqua, la bellezza della Fontana di Trevi, la Chiocciola di Villa De’ Medici e il Fontanone del Gianicolo; accompagnate da opere in vetro soffiato di Ilaria Saden.
Il percorso continua con oltre 63 abiti e 28 accessori d’ispirazione marina degli stilisti più illustri, come Armani, Valentino, Ferrè, Krizia, Gattinoni e Max Mara, selezionati da Stefano Dominella e da Bonizza Giordani Aragno: costumi da bagno di Laura Urbinati, Burberry, Carta e Costura; borse che riprendono la forma di pinne subacquee in edizione limitata di Petra Reinhardt; cuffie da bagno “Fiori in acqua” del 1960, tra cui quella d’ispirazione Capucci che spicca in maniera particolare; creazioni di altissimo stile come il “Sandalo invisibile” di Ferragamo del 1947 in una nuance pastello e la pochette “Pioggia d’argento” di Cavalli.
Per ultima resta la preziosa parte centrale dedicata alla scultura “Regina” di Enrica Borghi, realizzata nel 1999 con i fondi delle bottiglie trasparenti in PET.
Note sinfoniche d’atmosfera accompagnano gradevolmente tutta la visione, rendendo completa l’esperienza sensoriale dell’allestimento.
Particolarmente curiosi sono i dettagli di sospensione degli abiti: dal soffitto a cupola pendono dei fili quasi invisibili che mantengono i manichini trasparenti degli abiti, a loro volta trattenuti sul pavimento da una corda fissata tra le pietre sommerse in un sacchetto di plastica anch’esso trasparente, tipico accessorio delle imbarcazioni, pensato per rievocare l’immagine di un vestito ancorato al fondo del mare.
Arte, design, moda e teatro, la mostra H2O evidenza la possibilità di unire sotto un unico aspetto diverse sorgenti creative, ma anche come queste possano rappresentare aspetti della nostra realtà odierna difficili da arginare: il dramma degli emigranti, rievocato dall’abito scultura “Fuocoammare” di Guillermo Mariotto per Gattinoni, accompagnato da un salvagente simbolo di rinascita e speranza di salvezza.
Prima di incamminarsi verso l’uscita da questa finestra sottomarina, un ultimo sguardo lo merita anche il soffitto, ricoperto da una rete esagonale cosparsa di palle sospese in vetro trasparente.
La mostra H2O, peraltro gratuita, resterà aperta fino al 12 giugno a dar luce al contributo eccezionale di numerosi stilisti, artisti e designer ispirati dalle sfumature e dai colori di una molecola quasi scontata ma assolutamente preziosa.
Di seguito un assaggio fotografico dell’evento.
- Laura Falqui, Il tocco dell’invisibile. La grafite di Edward Burne-Jones – 7 Aprile 2024
- Identitalia: una Mostra sul Made in Italy da visitare che fa riflettere – 18 Febbraio 2024
- La centralità del Design nell’Economia della Complessità – 29 Giugno 2023