Una reinterpretazione del Meridione, tra assenza e presenza, nella mostra Chì ghe pù Nissun!

Una reinterpretazione del Meridione, tra assenza e presenza, nella mostra Chì ghe pù Nissun!

MILANO – Da poco inaugurata la mostra Chì ghe pù Nissun! Quattro artisti interpretano il concetto di Meridione tra contraddizioni e simboli. Inaugurata il 4 aprile e visitabile fino al 23 luglio Chì ghe pù Nissun! è alla Fondazione Elpis di Milano, e realizzata in collaborazione con Random.

In un posto dove mai te l’aspetteresti, incastonata tra le case della Milano della Porta Romana storica e gli edifici più recenti del Policlinico, all’interno di un’ ex lavanderia industriale, ristrutturata e trasformata in una costruzione dal corpo basso con bellissimi mattoni rossi a vista, tra il verde dei giardini di Via Orti, si trova la nuova sede di Fondazione Elpis.  Costituita nel 2020, da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis sceglie di creare nuovi spazi e occasioni di relazione e di dialogo per artisti italiani e internazionali, con un focus specifico sulle più recenti generazioni.

Inaugurata il 4 aprile e visitabile fino al 23 luglio, la mostra Chì ghe pù Nissun! presenta i lavori, diversi ma contigui, di quattro giovani artisti: Bekhbaatar Enkhtur, Martina Melilli, Matteo Pizzolante e Agnese Spolverini.

Denominatore comune è l’aver attraversato e respirato, in residenza artistica, un luogo del profondo sud, Castrignano de’ Greci, in provincia di Lecce, e averlo reso in maniera polifonica e originalissima. Una reinterpretazione del meridione arricchita dall’incontro con il quartiere di via Orti, in un parallelismo impressionante, e inaspettato, di significanze e suggestioni.

All’interno di Chì ghe pù Nissun!, ciascuno dei quattro artisti restituisce, a proprio modo, la sua univoca interpretazione del concetto di Meridione, esplorandone input, pieghe, contraddizioni e simboli.

E così, ad esempio, Bekhbaatar Enkhtur utilizza la cera d’api per realizzare una scultura, con un forte rimando al suo paese d’origine, la Mongolia. Matteo Pizzolante esplora, invece, la propria eredità famigliare, creando un setting ibrido tra scultura e installazione. Agnese Spolverini forgia un luogo, circoscritto nel luogo, in cui perdersi nell’ascolto di parole, simili a quella di una potente nenia. E Martina Melilli, infine, indaga, con la fotografia, le declinazioni mistiche legate al concetto di controra.

La mostra offre allo sguardo del visitatore una suggestiva e ipnotica magia, simile a un sussurro. E proprio attraverso quella inconsueta molteplicità di tecniche e di sguardi, quel vuoto suggerito dall’esclamazione del suo titolo,  Chì ghe pù Nissun! (Qui non c’è più nessuno!),  si popola, in realtà, di esperienze e di vita.

Fondazione Elpis
Via Lamarmora 26
20122 Milano
+39 02 8974 5372

info@fondazioneelpis.org

Alessandra MR D'Agostino
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