PARIGI – Il Musée Marmottan Monet di Parigi dedica la prima mostra in assoluto sulla pittrice Julie Manet, erede e divulgatrice del movimento impressionista. Inaugurata il 19 ottobre scorso, sarà aperta fino al 22 marzo 2022. Io ho approfittato delle vantaggiose promozioni Air France di questa prima parte dell’anno per visitarla con calma. Mettete quest’appuntamento in agenda, avete ancora un paio di mesi!
Il 2022 è iniziato con un viaggio a Parigi, città in cui ero stata già diverse volte e della quale avevo visitato più o meno tutti i più importanti musei, ma il Marmottan mancava ancora alla lista e stavolta non me lo sono lasciato “sfuggire”, tanto più che fino al 31 gennaio è possibile approfittare delle speciali promozioni di Air France per volare fino al 30 novembre 2022 verso decine di destinazioni in tutto il mondo con la garanzia della massima flessibilità commerciale.
Decisivo è stato poi scoprire che dal 19 ottobre scorso al 22 marzo 2022 è in corso una mostra dal titolo Julie Manet, la mémoire impressionniste . Mostra tanto più singolare in quanto è la prima in assoluto su questa pittrice, che, come si intuisce dal cognome, è “nipote d’arte” oltre che “figlia”, visto che la celebre madre Berthe Morisot era cognata dell’ancora più celebre Eduard Manet, pittore francese e ispiratore del movimento impressionista.
Crescendo tra tavolozze e pennelli, Julie non ha potuto fare a meno di seguire le orme di famiglia, e dopo aver fatto da modella fin da piccola alla madre e all’entourage degli amici artisti, è diventata lei stessa pittrice e infine collezionista di opere d’arte, promuovendo e diffondendo non solo le opere della madre e dello zio, ma anche la cultura artistica del suo tempo.
Dopo un primo giro nei piani del museo con raccolte varie da libri miniati a sculture e mobili stile impero (tra cui il letto di Napoleone), arrivo nelle sale dell’esposizione su Julie Manet. Curata da Marianne Mathieu, direttrice del museo e storica dell’arte, la mostra intende far conoscere al grande pubblico l’opera e la personalità di quest’artista, rivalutandone non solo il talento pittorico ma anche il ruolo di spicco che ebbe come mecenate e donna di cultura.
Oltre un centinaio tra oli, acquarelli, fotografie e disegni – in mezzo ai quali figurano anche diverse opere di Morisot, Renoir e Manet – sono presentati attraverso sezioni tematiche e cronologiche che riguardano le principali tappe della vita e carriera di Julie, dall’infanzia ai lasciti museali.
La prima parte è dedicata al periodo dell’infanzia e adolescenza, quando veniva ritratta dalla madre da sola, con i cani o con il padre (Petite fille dans le jardin, 1882; Julie Manet et sa levrette Laërtes,1893; Eugène Manet et sa fille a Bougival, 1881)
o dai pittori suoi amici, come Renoir (Berthe Morisot et sa fille Julie, 1894); la freschezza della pennellata e la spontaneità della visione di matrice impressionista di queste tele si riflette nel tocco leggero e immediato delle prime opere di Julie, come Jeune fille au chien che fu accolto al Salon des Indépendants nel 1898; anche la caratteristica di Berthe che lasciava parti della tela senza colore viene ripresa dalla figlia, come evidente nel bellissimo ritratto della cugina Paul Gobillard. (1894).
Dopo il 1896 l’influenza di Renoir, che non solo si prese cura di lei quando rimase orfana a soli 16 anni ma ebbe un ruolo fondamentale anche nella sua formazione artistica, risulta sempre più visibile, osservando il ritratto di Jeanne Baudot (1899), allieva di Renoir e amica di Julie.
Non manca nella mostra una dedica a Mallarmé, che divenne il tutore di Julie dopo la morte precoce dei suoi genitori. La sezione successiva della mostra punta l’attenzione sul matrimonio di Julie con il pittore Ernest Rouart, conosciuto tramite Degas, e con il quale condivise la grande passione per l’arte.
Questa passione li portò a viaggiare molto nell’intento di promuovere le opere dei pittori impressionisti, a partire dalla produzione della Morisot e di Eduard Manet, e di collezionare quelle di pittori come Degas, Fragonard, Delacroix, Gaugin, Corot, Monet (le cui Ninfee furono una delle prime acquisizioni) e altri.
L’amore per l’arte andò oltre il mero collezionismo e Julie e suo marito si distinsero anche per generosa scelta di donare opere ai musei, non condannandole all’isolamento delle dimore private, ma donandole ai posteri; nell’ultima sezione infatti compaiono capolavori come Donna con ventaglio di Manet, o lo splendido Signora in blu di Corot, donati a importanti musei come il Louvre o il Museo d’Orsay.
Dedicare una mostra ad una donna di tale valore – sotto il profilo artistico, umano e sociale – il Marmottan era il minimo che poteva fare e, infine, per coronare la visita sono scesa nelle sale che ospitano una cospicua raccolta delle celeberrime Ninfee di Monet: una ventagliata di azzuri, lilla, rosa e verdi per il bene degli occhi e della mente, prima di uscire a riveder le…nuvole!
Certo Parigi non è proprio dietro l’angolo, ma il mio consiglio è dedicarvi un weekend di quest’inizio del nuovo anno (ovviamente entro il 22 marzo) per volare in Francia, perché questo museo e questa mostra meritano davvero una capatina.
Musée Marmottan Monet
2, Rue Louis-Boilly, Parigi
info: reservation@marmottan.com tel. +33 (0)1 44 96 50 83
In homepage Ritratto di Julie Manet.
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