Il mistero del Falò del saraceno: il giallo avvincente di Alessandro Sbrogiò

Il mistero del Falò del saraceno: il giallo avvincente di Alessandro Sbrogiò

ITALIA – Il falò del saraceno: in un’afosa estate siciliana tre giovani si imbattono in una notizia che chiede giustizia. Trent’anni prima, la notte del 28 luglio 1949, il signor Saraceno si era  dato fuoco sulla scogliera. Un mistero ancora tutto da chiarire che li fa diventare gli investigatori di questo suicidio irrisolto.

Questo è il mio terzo romanzo, – ha dichiarato Alessandro Sbrogiò – in realtà la prima versione risale a oltre venticinque anni fa e l’ho riscritto un’infinità di volte, non solo per migliorarlo, ma anche perché dentro ci vivevo benissimo, con il divertimento e l’emozione che spero arriverà al lettore. Mi hanno ispirato una casa sul mare dove davvero è avvenuto un suicidio nel dopoguerra e la voglia di raccontare la East Coast siciliana della fine degli anni Settanta, con le scogliere incontaminate ma anche le raffinerie inquinanti, e soprattutto le chitarre distorte della gioventù ingenua e disobbediente che eravamo. Tutto il resto l’ho inventato”.

IL GIALLO

Il falò del Saraceno è ambientato nell’estate 1979: Franz, , Gerardo e Pirata, tre amici quasi maggiorenni, vivono in una cittadina siciliana bagnata dal mar Ionio.

Il focus sui tre è espressione aderente alla gioventù degli ultimi anni Settanta. Su di loro incombe lo spettro di un atavico immobilismo che sembra rinchiudere la vita di paese  in modelli di vita  precostituiti,  una realtà dai contorni definiti e immutabili. In cerca di emozioni e novità si lanciano nei paradisi artificiali della cannabis e di altre sostanze allucinogene e  il rock sostiene piacevolmente le loro ribellioni.

A scardinare questo universo arriva un fatto casuale. I tre vengono a conoscenza del gesto del signor Saraceno e vogliono scoprire cosa stia dietro la sua tremenda scelta.

Trent’anni prima l’uomo, dopo un decennio di assenza, era rientrato al paese e aveva ristrutturato una casetta.  Dopo poco però  si verificò l’irreversibile,  quando la notte del  28 luglio 1949 si era dato fuoco sulla scogliera di fronte al mare, senza lasciar alcuno scritto.

Il mistero del Falò del saraceno di Alessandro Sbrogiò

Per cercare la soluzione all’arcano di un gesto così doloroso e definitivo i tre ragazzi decidono di procedere con una seduta di “consulto” del defunto  e arriveranno in tal modo ai confini di un mistero che andrà oltre la loro immaginazione.

Alessandro Sbrogiò ci presenta così il profilo di una gioventù, ne Il falò del Saraceno,  che arranca nella ricerca di una verità, che c’è e non c’è, appare e subito sparisce, in cui la definitività non è una cifra rintracciabile. Un’indagine che li porterà a comprendere che nulla è definitivo e che  l’amore, la vita, a volte anche la morte, sono fattori mutevoli.

I tre giovani, anche grazie a Camilla che da Milano è venuta in Sicilia per trascorrere le vacanze, vengono a scoprire che la fidanzata di Saraceno, Amandine,  lo aveva lasciato con una lettera in cui comunicava che il suo sogno non era vivere in Sicilia, ma in  Australia. Il prof. Lo Bello, in pensione e amico del suicida, offre ai ragazzi le sue versioni delle possibili cause del gesto.  Altri personaggi che hanno conosciuto Saraceno entrano ed escono di scena, con i loro ricordi e la pista francese sembra a un certo punto rafforzarsi, fino a quando arriveremo al finale, imprevedibile e sorprendente.

LA SICILIA

Se in Il falò del saraceno Alessandro Sbrogiò ci presenta un giallo con la suspense perfettamente calibrata, trapela dalle pagine un altro intento profondo, che è quello di  raccontare la terra siciliana, con le sue scogliere abbacinanti e le bellezze naturali incontaminate, i costumi e la vita della gente.  Profumi, sapori e odori sembrano uscire dalle pagine e inglobare il lettore, tanto sono vivacemente espressi. ma troviamo anche l’irrompere dell’industria che insieme al progresso porta conseguenze di impatto ambientale: una serie di fabbriche con altrettante ciminiere rappresentano la causa di un degrado ambientale del paesaggio naturale della cittadina, come ricorda un protagonista del romanzo, il prof. Lo Bello.

NOTIZIE SULL’AUTORE

Alessandro Sbrogiò è un catanese che da sempre coltiva la passione della musica,  centrale nella sua vita.  Col suo contrabbasso ha suonato in importanti teatri di tutto il mondo dopo aver contribuito a creare la Venise Baroque Orchestra e più recentemente la  Magister Espresso Orchestra e per questo ensemble ha composto e prodotto l’album Banda vaga” (Freecom edizioni).  Ha inciso presso  grandi case discografiche come  Deutsche Grammophon e Sony americana. Ha inoltre collaborato con il regista e rapper congo-americano Selé M’Poko e composto e arrangiato tutte le parti orchestrali dell’ultima psichedelica pop suite “Storia di Tich” del cantautore Andrea Tich (personaggio che ritroviamo nel romanzo).

L’altro versante che lo ha conquistato è stata la scrittura, sempre praticata privatamente fino a quando nel 2017 esce il suo Cadenze D’Inganno, classificatosi al primo posto al Premio Lorenzo Da Ponte 2017, , seguito da “Orchestra Tipica Madero – tango noir”, menzionato anche questo al Festival Giallo Garda 2019 e al Concorso Letterario la Quercia del Myr 2019 .

Con Il falò del Saraceno siamo al suo terzo libro.

Il romanzo, edito da Bookabook, è un giallo che,  da inedito,  è arrivato finalista al Premio Garfagnana in Giallo Barga Noir 2020.

Teresa Paladin
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