Portare un 41 è un male? Se fosse capitato a Cenerentola sarebbe tutta un’altra favola

Portare un 41 è un male? Se fosse capitato a Cenerentola sarebbe tutta un’altra favola

Portare un 41 è un male? Non saremo tutte delle principesse o Cenerentole della nuova generazione, ma è giusto sentirsi trattate come delle “diverse” solo perché la nostra scarpetta calza un 41? È normale che nel terzo millennio per trovare un tacco corrispondente al piede di noi “diverse” sia necessaria una caccia al tesoro che porta ad una “selezione naturale” in cui vince chi arriva nel negozio nel secondo esatto in cui viene scartato e messo in esposizione l’ordine delle calzature?! Se fossimo state in una moderna Walt Disney, forse il ballo per molte di noi sarebbe stato a piedi nudi o con un paio di volgarissime scarpe da ginnastica che, a meno che non fossero state Geox, avrebbero indotto il nostro principe azzurro a non ricercarci dato l’odore emanato!
Ogni volta che inizio la mia caccia al tesoro per trovare un paio di tacchi che non mi stritolino i piedi a salsicciotto o che a fine serata non mi provochino la sensazione di aver perso alluce o mignolo per strada durante la notte di baldoria, parto già con l’idea di tornare a casa con una busta contenente un oggetto diverso da quello inizialmente mirato per sopperire alla mia mancata ottemperanza del desiderio di partenza…infatti mia mamma spesso mi domanda:”Ma non eri uscita per comprarti quelle scarpe?! Che ci fai con quella borsa (o più spesso vestiti)?”. E l’unica risposta che riesco a trovare è: “è colpa tua… non mi potevi fare meglio?!”.

Ma poi mi chiedo se sono davvero io che mi devo rassegnare a questo problema e considerarmi una menomata, oppure è colpa di tutte quelle case produttrici diverse da quelle apposite per i prodotti per trans o drag-queen, che ancora non si sono adeguate al cambiamento di noi giovani a cui un 38-39 non basta più?!

Comunque un altro fondamentale e non di secondo piano problema è l’atteggiamento da super-woman delle commesse!

Se non vedete esposto il vostro numero non fate l’errore di pronunciare la fatidica frase: “Salve,mi scusi vorrei sapere se avete il 41 di quel modello…”, perché si innescherà il solito teatrino a cui inesorabilmente devo assistere ogni volta e che puntualmente mi fa sentire una “zecca della società”.
Il sipario viene aperto con una finissima risata accompagnata da un sottile isterismo dal significato sottinteso di “poverina”, che poi sfocia in un: “Mi dispiace,arriviamo fino al 39-40”, accompagnato da un sottofondo di cinismo che ti mette di fronte alla dura verità che tu sei una “fuori misura”!

portare un 41

Quindi, aspettando che le aziende capiscano l’esistenza anche di noi altre e inizino a fabbricare più di un 41 ogni 100 modelli, invito me e la generazione dal “piede non di fata” ad accontentarci quando riusciamo nell’impresa ogni 5 anni di trovare un tacco che sia della nostra “non-misura” secondo qualcuno, poiché anche se non è quello che desideriamo, anche se non è proprio del colore che vogliamo, anche se è in difetto di alcuni centimetri da quello auspicato; ci farà sentire anche noi partecipi del mondo delle comuni mortali e potrà contribuire alla nostra vittoria di fronte a quelle commesse che ci hanno fatto sentire delle disadattate di cui adesso potremo essere alla stessa altezza.

2 Responses to "Portare un 41 è un male? Se fosse capitato a Cenerentola sarebbe tutta un’altra favola"

  1. Alessandro   15 Novembre 2012 at 13:34

    Sopra il 39 non può essere vero amore

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  2. Lamberto Cantoni
    Lamberto   21 Novembre 2012 at 15:46

    Ha ragione Sara. E’ uno scandalo che gli stilisti abbiano una concezione nazista delle taglie. Ma la loro razza perfetta sarà poi così attraente?

    Rispondi

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