Incontriamo il Nostro Tempo celebra 10 anni di attività nel segno del valore dell’arte e dell’artigianato

Incontriamo il Nostro Tempo celebra 10 anni di attività nel segno del valore dell’arte e dell’artigianato

VITERBO – La mostra celebrativa dei dieci anni del gruppo d’arte Incontriamo il Nostro Tempo si è inaugurata domenica 1 maggio presso la Sala Anselmi. L’esposizione, che terminerà il 2 giugno 2022 vuole comunicare la visione  dell’attività associativa artistica a sostegno di un nuovo valore dell’arte e dell’artigianato. Una mostra di Pittura e Scultura dei maestri Alessio Paternesi, Paolo Crucili, Luigi Fondi e Riccardo Sanna.

Il gruppo Incontriamo il nostro tempo fonda le sue radici il una cultura dell’arte che vuole prendere le distanze  dal consumismo della comunicazione attuale. Il loro è un modo originale e intelligente di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea. Condividere il pensiero del proprio estro creativo, così a lungo, non è cosa semplice. Come sappiamo le associazioni artistiche hanno quasi sempre vita breve, soprattutto per il difficile rapporto che si interpone tra le varie visioni degli artisti stessi. Il traguardo dei dieci anni del gruppo d’arte rende ancora più esplicito il messaggio dell’esposizione.

Mostre a Viterbo MyWhere

Questa mostra del gruppo Incontriamo il Nostro Tempo nella Sala Anselmi di Viterbo ha dato espressione alla storia di questo sodalizio rivolgendo i riflettori ai vari protagonisti al fine di scoprire, e talvolta ri-scoprire, il loro percorso di questo decennio.

La Storica dell’arte Patrizia Sora definisce così questa celebrazione del decennale:

Nell’epoca post-moderna dominata dalla scienza, dallo sviluppo tecnologico, e dalla diaspora del reale nel virtuale, Sanna, Fondi, Crucili incontrano il proprio tempo indicandoci, attraverso le loro opere, altre regioni del sentire e del pensare, sottolineando la necessità di tenere ancorata la coscienza alla  dimensione del tempo, della memoria, dello spazio dell’uomo.

I principi fondamentali del gruppo di Incontriamo il Nostro Tempo si fondano e si ricollegano (con le proprie individualità e diversità artistiche) a tutti quei movimenti passati nella storia dell’Arte, tesi a rivalutare (dal Medioevo alla spiritualità dei Primitivi) il “FARE ARTE” nel tentativo di ricondurlo a una schietta espressività “religiosa e formale”. Uno dei principali obiettivi del gruppo è quello di rivalutare L’ARTIGIANATO in generale e la singola OPERA D’ARTE in particolare nei confronti della sempre più dilagante e inarrestabile virtualizzazione, simulazione, ricostruzione informatica. Tutte azioni (se mal gestite e fuori controllo) che ci fanno apparire vere, reali immagini e cose che reali non sono … L’INDUSTRIALIZZAZIONE su scala MONDIALE delle così dette FAKE NEWS.

Incontriamo il Nostro Tempo Mywhere
Pubblico al’inaugurazione del 1 Maggio della mostra del gruppo Incontriamo il Nostro Tempo

Gli ideali del Gruppo, sintetizzando, si basano sull’etica e sul misticismo che accompagnavano le antiche corporazioni medioevali fino a un recupero delle forme lavorative che si praticavano nelle botteghe del “nostro” QUATTROCENTO in quello spirito RINASCIMENTALE e ad una ricerca che … “ci obbliga a riprendere in mano le nostre radici nell’uso dei materiali e delle “alchimie” che qualcuno ha inventato prima di noi” (Alessio Paternesi)

E ancora, continuando con le citazioni, Tito Amodei scrisse nel 2016, nel presentare il catalogo per la mostra Incontriamo il Nostro Tempo con Tito svoltasi alle SCUDERIE DEL PALAZZO CHIGI ALBANI.

“Fin dall’antichità l’impulso esplicito o implicito di lievitare il prossimo è stato sempre presente nel cuore e nella mente dell’artista. Sanna, Fondi, Crucili non potevano sottrarsi a questa legge e consci della forza del loro talento se ne sono caricati la coscienza. Così l’ambizione di Sanna di servirsi di vecchie imposte perché si prestino ad una riflessione sulla caducità e il tempo che scorre senza commozione, questa ambizione colpisce al cuore. E Fondi dal grande mestiere di tagliatore di pietre, contemporaneo nello spirito di artista innamorato delle forme, nel suo segreto sogno attende un ritorno all’amore della bellezza non effimera. Infine, ma non ultimo, Crucili che scompone e ricompone. Egli con le sue tele non poteva dare una lezione più efficace contro quella frammentazione che ci è ammannita quotidianamente”.

Gli Scolastici nel Medioevo sostenevano, e a ragione, che il pensiero si forma dopo che l’immagine è passata per gli occhi. I nostri tre amici, lo conoscevano questo concetto? CERTAMENTE LO VIVONO. Per questo si sono prefissi di dare risultato del loro lavoro al proprio tempo con la specificità di un distinto linguaggio, ma sempre e comunque proteso nell’attualità della storia”.

mostra a Viterbo

Raccontare le loro “storie” fatte di segni, colori, materiali, inventiva.

Il gruppo d’Arte “INCONTRIAMO IL NOSTRO TEMPO” formato da: Luigi Fondi, Paolo Crucili, Riccardo Sanna nasce nel 2013. I tre amici e Maestri d’Arte con mezzo secolo di esperienza lavorativa nel campo dell’Arte a un certo punto della loro attività artistica avvertirono l’esigenza, all’inizio di questi particolari anni 2000, di mettere insieme le loro diverse personalità alla ricerca di una rigenerazione artistica che potesse coinvolgere le loro vite da un punto di vista non solamente estetico, ma nel medesimo tempo, anche, una sorta di rigenerazione morale e spirituale.

Il gruppo, dagli esordi della formazione, riuscì a coinvolgere e a far rinascere gli entusiasmi un’pò sopiti di due grandi Maestri del ‘900: Tito Amodei (1926-2018) e Alessio Paternesi (classe 1937). I due ottuagenari Artisti (il cui curriculum non ha bisogno di essere descritto) stavano vivendo lo stesso malessere e stato d’animo del Gruppo per una mortificata e svilita produzione commerciale di opere d’arte realizzate, ormai, ad uso quasi esclusivo di un mercato artistico fuori da ogni regola etica, rivelando in maniera sempre più eclatante le incongruenze di una produzione artistica  tendente unicamente a proposte e formulazioni “modaiole” d’avanguardia inseguendo con modi “cortigianeschi” l’umore dei vari critici ed estetologi più in voga del momento e supportati sia dai classici mass media, che dalle molteplici e variegate “dittature” del web.

dieci anni di Incontriamo il Nostro Tempo
Alessio Paternesi La selva Cimina

Tempo, coscienza, memoria.

Nell’epoca  post-moderna dominata dalla scienza, dallo sviluppo tecnologico, e dalla diaspora del reale nel virtuale, Sanna, Fondi, Crucili incontrano il proprio tempo indicandoci, attraverso le loro opere, altre regioni del sentire e del pensare, sottolineando la necessità di tenere ancorata la coscienza alla dimensione del tempo, della memoria, dello spazio dell’uomo.

Nelle opere di Riccardo Sanna le Porte sono filtri, luoghi dell’osmosi attorno ai quali l’artista costruisce una serie di relazioni tra l’io e il mondo, tra coscienza e memoria, tra lo spazio dell’esistenza e l’infinito.
Una visione poetica, radiosa e pacificata con la caducità dell’uomo, percependo il mistero, il significato profondo di una dimensione altra che quella caducità comprende e trascende.
Le porte di Sanna sono erose dal tempo, materia alla quale è affidato il compito di conservare e testimoniare la memoria, le tracce. Materia che Sanna impregna e porge a simbolo di sentimenti, ricordi, intuizioni sull’anima di luoghi e persone.

Riccardo Sanna MyWhere
Riccardo Sanna

Per Luigi Fondi il valore del tempo è nella Storia, nel patrimonio che l’arte ci ha consegnato. E’ lo studio filologico della memoria che la pietra porta con sé, il rapporto che nel tempo l’artista ha avuto con la pietra, la stratificazione di significati e storia delle tecniche di lavorazione che la pietra conserva e trasmette ai posteri. Il passato è un serbatio di teorie, concetti, tecniche e saperi.
Scultore, estrae dal passato forme, simbologie, tecniche di lavorazione e significati che ri-genera con grande libertà stilistica e compositiva, portandone il nocciolo e il cuore nelle sue sculture e rilievi policromi, dove i materiali, legno, marmi, ferro e i linguaggi della pittura e della scultura si incontrano e si combinano come le frasi di un discorso sempre proteso all’attualità.

MyWhere Paolo Crucili
Paolo Crucili Le pieghe di Raffaello

La ricerca di Paolo Crucili è caratterizzata da evoluzioni, passaggi, smottamenti attraverso i quali interiorizza i paesaggi che appartengono alla sua anima. In alcune opere attraverso la scomposizione dei suoi paesaggi in frammenti di percezione, ha focalizzato l’attenzione sul rapporto tra il frammento e il Tutto.

Nelle opere in mostra, ultime fasi della sua ricerca, costruisce geografie interiori dove il reale quasi scompare, introduce un elemento pittorico che è diventato distintivo della sua riflessione: il filo rosso che attraversa la tela. Metafora della memoria, della necessità di tenere vivo nella coscienza il collegamento tra cose anche lontane, tenere insieme le tappe della vita per non smarrire il senso del percorso.

La ricerca di una dimensione spirituale, che ha tratto linfa dall’incontro con il pensiero dello scultore, pittore, poeta, padre passionista: Tito Amodei, accomuna l’espressione dei tre artisti. di ri-connettersi attraverso, nuove forme e significati, ad un tempo sacro e spirituale che è appartenuto all’arte dalla prima forma figurativa, l’impronta di una mano apparsa sulle pareti di una caverna, il primo tentativo dell’uomo di elevarsi attraverso il concetto, di levitare (ricordando un termine caro a Tito Amodei), di cercare il significato della propria presenza nel mondo, di sondare l’imperscrutabile.

Spetta all’Arte, ribadiscono qui gli artisti di Incontriamo il nostro Tempo, riportare l’uomo a sé stesso.

MyWhere Luigi Fondi
Luigi Fondi mascherone in peperino

 

INFO:

La mostra celebrativa dei dieci anni del gruppo d’arte Incontriamo il Nostro Tempo

Dal 1 maggio presso la Sala Anselmi, Via Saffi a Viterbo.
La mostra rimarrà aperta dal 1 maggio al 2 giugno 2022,
con i seguenti orari: lunedì – venerdì 18,00 – 20,00
sabato, domenica e giorni festivi 10,30 – 1300, – 17,30 – 20,00
per info chiamare il 3395363214 – 3280105945.

Con il patrocinio del Comune di Viterbo, Comune di Soriano nel Cimino, Pro Loco di Viterbo, Complesso Monumentale Santa Maria della Quercia, Galleria Falzacappa Benci, e l’Associazione Soriano Terzo Millennio Onlus.

mostra a Viterbo

Fabiola Cinque

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