Radici, Linfa Vitale e Solchi di Luce per i dieci anni di attività di Incontriamo il Nostro Tempo

Radici, Linfa Vitale e Solchi di Luce per i dieci anni di attività di Incontriamo il Nostro Tempo

CIVITAVECCHIA – La mostra d’arte che chiude i dieci anni di attività artistica del gruppo Incontriamo il nostro tempo inaugura il 17 dicembre 2022 e rimarrà aperta fino al 1 gennaio per dare l’avvio a nuove programmazioni del 2023. Radici, Linfa Vitale e Solchi di Luce è il progetto espositivo e spazio critico nato dall’esigenza degli artisti Riccardo Sanna, Luigi Fondi e Paolo Crucili di avviare una riflessione ed un confronto sulle ragioni profonde dell’azione artistica nella contemporaneità. 

Il gruppo d’arte Incontriamo il Nostro Tempo ha accolto la sfida di affondare le radici nella realtà, incontrando il nostro tempo faccia a faccia, al crocevia di quel dissidio che tocca tutti e ciascuno. Una sfida tra l’essere ben ancorati alla terra e il desiderio innato di un Altrove di senso, di significati, di possibilità. Con piacere da anni seguiamo le iniziative del gruppo d’arte Incontriamo il Nostro Tempo e abbiamo dedicato a loro l’articolo delle celebrazioni dei dieci anni di attività.

 

Viviamo un tempo di cambiamenti e smarrimenti culturali e sociali, disorientati e sradicati dalle nostre geografie interiori.

 

Rischiamo di ritrovarci come alberi con molta chioma e poche radici. Percepiamo il rischio di essere divelti al primo colpo di vento. Oppure, nella penombra, la linfa vitale dentro di noi scorre a stento, come alberi con molte radici e poca chioma. Poi c’è il miracolo delle radici che superano ogni ostacolo e crescono attorno a qualunque cosa si imponga sul loro percorso.

 

 

Incontriamo il Nostro Tempo, l’Arte in una dimensione sospesa

Avvicinandosi alle opere dei tre Maestri si sperimenta il paradosso di trovarsi sulla soglia di una dimensione del tempo e della realtà estranea al mondo in cui viviamo. Si rimane attratti da uno stile e da uno sguardo inedito sul mondo, sulla natura, sulla vita reale. Ci si trova davanti alla maestria del saper trasmettere quel “qualcosa” che l’occhio esteriore e interiore riescono a cogliere, abbracciando rispettosamente la superficie delle cose, degli eventi, delle persone, delle relazioni, abitandone silenziosamente l’interioritas.

Si tratta di quella linfa creativa che viene trasmutata dai tre artisti in qualcosa di nuovo, un invito personale ad andare alla radice dell’incontro con noi stessi e con il nostro tempo.

Tre stili, Tre artisti 

Con Paolo Crucili per riprendere il filo della vita, che germina ovunque, anche tra le pieghe di quel quotidiano che sembra avvilupparci e limitare il nostro essere. Un invito personale a scoprire l’essenza della materia che Luigi Fondi “cavalca” con impegno e pazienza, in attesa di un pensiero in grado di raccogliere gli stimoli tattili e visivi di fronte alla pietra grezza. E ancora, attraverso la poesia dell’immagine di Riccardo Sanna, accompagnati a sostare o a varcare porte, surrealmente dipinte o realisticamente modellate, che delimitano lo spazio fisico e interiore, come passaggi possibili tra separazione e comunicazione, tra noto e ignoto, sacro e profano.

 

Incontriamo il nostro tempo

 

Nel momento in cui l’aratro della storia scava a fondo, rivoltando profondamente le zolle della realtà culturale e sociale in cui viviamo, l’arte scava solchi di luce e ridona radici al futuro.

Incontriamo il nostro tempo compie dieci anni. Progetto espositivo e spazio critico nato dall’esigenza degli artisti Riccardo Sanna, Luigi Fondi, Paolo Crucili di avviare una riflessione e un confronto sulle ragioni profonde dell’azione artistica nella contemporaneità.

“Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo per percepirne non le luci ma il fascio di tenebre che proviene dal suo tempo” (Giorgio Agamben). Con lo sguardo fisso in quelle tenebre gli artisti del gruppo hanno avvertito il vuoto di senso verso il quale l’arte è precipitata nel giro di boa degli ultimi anni del novecento e l’inizio del nuovo millennio.

 

 

Parlando dell’arte oltre il duemila A. Bonito Oliva scriveva:

“L‘uovo vuoto è l’affermazione dell’ultima generazione artistica all’inizio del terzo millennio: in un’epoca dominata dalla spettacolare vetrina telematica ne assume il guscio (vuoto), emblema di costretta leggerezza nel frammentario quotidiano che ci circonda”.

L’arte è sempre, nel bene e nel male, la cartina di tornasole del proprio tempo. Il nostro è testimone di cambiamenti epocali.

Nel passaggio dalla modernità alla post-modernità il mondo ha perso il vecchio assetto fatto di divisioni ideologiche, appartenenze culturali, confini, per diventare Sistema a comunicazione globale. A fronte delle accelerazioni determinate dalle strategie finanziarie e dai poteri economici, che hanno inglobato nelle loro logiche l’intero pianeta, l’Umanità ha subito molte perdite: la dimensione utopica come spinta a immaginare il futuro, l’appartenenza, il senso del tempo e della storia. Tempi liquidi (per dirla con Z. Baumann) caratterizzati dalla generale sensazione di sradicamento, di mancanza di centro e di identità, di solitudini, di perdita di memoria di sé.

 

incontriamo il nostro tempo

 

Incontriamo il Nostro Tempo, l’arte tra confronto e ricerca continua

La necessità di Sanna, Crucili, Fondi di portare avanti una comune ricerca, fissarne i capisaldi, interrogarsi su quale debba essere la funzione dell’arte nel mondo globalizzato, ha innanzitutto il valore di rivendicare alla sfera artistica uno sguardo autonomo, un linguaggio libero e ri-generante, e di riconoscere ancora la capacità salvifica dell’arte di produrre senso fuori dalle logiche totalizzanti dell’economia e della spettacolarizzazione.

Gli artisti del gruppo, pittori e scultori da un cinquantennio, si sono dovuti confrontare con un panorama dominato dalla fase calante di un’arte visuale che via via si è esautorata, uscendo dal proprio statuto, distruggendo tutti i propri paradigmi di riferimento, spesso ridotta a fare il verso alle avanguardie storiche, e alle neoavanguardie, come moda e clichè al servizio del mercato che è diventato Sistema (fatto di critici, gallerie, collezionisti, fiere espositive) ed ha progressivamente pervaso e inglobato nelle proprie logiche consumistiche il mondo dell’arte e la produzione artistica, “merce tra le merci, schiave del dogma dell’indifferenza estetica, condannate alla dannazione del prezzo.” (le parole sono di Ugo Nespolo).

 

incontriamo il nostro tempo

Sanna, Crucili, Fondi incontrano il proprio tempo ribadendo valori e principi attraverso l’etica di un mestiere e di un linguaggio, la pittura e la scultura, che lungi dall’essere evaporato nella smaterializzazione del concettuale, del relazionale e del digitale, nell’indistinzione tra materia artistica e oggetto comune, nell’everything is art, vuole continuare a tenere l’arte dentro il proprio sistema di valori, dove la produzione di senso, il valore estetico, la portata concettuale, l’abilità tecnica, quella misteriosa alchimia capace di creare bellezza (grande esiliata), sono i paradigmi per l’attribuzione di valore alla singola opera d’arte.

 

incontriamo il nostro tempo

 

L’Arte tra abilità e tecniche

Basta entrare nello studio di questi artisti, scultori e pittori, per comprendere appieno quanto l’arte sia anche mestiere fatto di attrezzi, strumenti, tecniche, abilità, che l’artista eredita anche dal passato, e rielabora secondo la propria ricerca.

Un corpo a corpo con la pietra, con i pigmenti, con i materiali, per guadagnare forma e figura al concetto. Un mestiere che porta con sé il valore del tempo del lavoro, tecnico oltre che concettuale. Così Tito Amodei: “C‘è un rapporto tra la lunghezza del manico, il peso dell’accetta e il tuo corpo, quando con il tuo movimento entri nel legno con un colpo di accetta, ottieni la profondità che vuoi ottenere”.

Svincolando l’attività artistica dall’abilità tecnica l’arte ha rinunciato alla storia delle tecniche artistiche che appartiene al dna di ogni opera d’arte, e dunque ha rinunciato al passato. Smaterializzandosi, separando il concetto dalla materia, ha perso la dimensione della memoria. Nella pittura e nella scultura è insito il valore della sopravvivenza nel tempo, l’opera d’arte dialoga anche con il futuro.

 

Tempo, coscienza, memoria, spiritualità.

Nella diversità di stile e personalità, Sanna, Fondi e Crucili indagano le relazioni tra tempo (della vita e della storia), coscienza e memoria, tra l’uomo e l’ambiente che lo ospita.

Portano l’analisi dentro le fratture che la contemporaneità ha generato in queste relazioni. La ricerca di una dimensione spirituale, che ha tratto linfa dall’incontro con il pensiero dello scultore, pittore, poeta, padre passionista: Tito Amodei, accomuna l’espressione dei tre artisti.

 

incontriamo il nostro tempo

Come l’arte, l’uomo non può prescindere dalle radici. Come l’arte, l’uomo non può omologarsi, non può rinunciare alla propria identità-unicità.

Siamo tutto quello che è stato prima di noi, tutto quello che ci ha attraversato. Siamo il nostro sguardo sul presente, quello che sappiamo immaginare del futuro. Noi siamo tutto questo e un di più irripetibile, misterioso, diverso in ciascuno di noi. In quel di più c’è l’unicità. Per l’uomo come per l’opera. L’Arte può salvare entrambi.

 

 

Incontriamo il Nostro Tempo

Gli alberi sradicati dal vento non sono adatti per essere trapiantati altrove perché hanno lasciato le radici nella terra. Gli alberi possono rifiorire e portare frutti altrove solo se si ha cura di liberare a poco a poco le radici, una dopo l’altra. Prendersi cura delle radici, guarire le radici significa “andare alla radice”, scoprire l’essenza di ciò che siamo nel qui e ora del nostro tempo e della storia. Significa stare dentro alle cose e starci sopra. Come l’albero, nella sua perenne e innata tensione che dalla profondità più oscura delle radici, si innalza con tutte le sue forze all’opposto slancio celeste della chioma.

Radici, Linfa Vitale e Solchi di Luce

La mostra sarà aperta dal 17 dicembre 2022 fino al 1 gennaio 2023

Venerdì-Sabato-Domenica dalle 17,00 alle 19,30

Via Santa Fermina, 35

Civitavecchia (RM)

 

Le immagini sono riprese dal profilo Facebook del gruppo d’arte “Incontriamo il Nostro Tempo”

Mita Valerio

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