Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque

ASTI – La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Inaugurata il 26 novembre 2022 la mostra sarà fino al 10 aprile 2023. Ecco come uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo viene celebrato nella grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti.

Giovanni Boldini nasce il 31 dicembre del 1842 a Ferrara. Quest’anno ricorre, quindi, il 180° anno dalla sua nascita. Un nuovo progetto, che vuole celebrare il genio indiscusso di Boldini, è stato realizzato a cura di Tiziano Panconi: dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti che ha l’obiettivo di ricordare uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo.

Abbiamo avuto occasione più volte di parlarvi di questo grande artista (LINK).

Giovanni Boldini
Giovanni Boldini – La signora in rosa, 1916 – Olio su tela, 163×113 cm – Museo Giovanni Boldini, Ferrara

La bellezza femminile è al centro delle opere di Giovanni Boldini

Dopo i successi delle mostre Chagall. Colore e magia, Monet e gli impressionisti in Normandia, I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, la collaborazione tra Fondazione Asti Musei e Arthemisia continua a richiamare folle di visitatori ad Asti.

La Belle Époque è il mondo travolgente rappresentato nelle opere di Giovanni Boldini. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.

Ottanta magnifiche opere – tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) – sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso.
L’esposizione presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare, quindi, l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.

Giovanni Boldini – Busto di giovane sdraiata, 1912 c. – Olio su tela, 65×80,5 cm – Ca’ la Ghironda ModernArtMuseum, Bologna

Le “divine creature” in posa per l’artista

Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porre le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità.

Giovanni Boldini
Giovanni Boldini – Signora bionda in abito da sera, 1889 ca. – Pastello su carta applicata su tela, 220×150 cm – Fondazione Cariparma, Parma

L’arte di Giovanni Boldini è cogliere l’istante

Egli sapeva cogliere al volo l’attimo fuggente. Catturare quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.
Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali.

La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Catalogo edito da Skira.

Sede: Palazzo Mazzetti – Corso Vittorio Alfieri, 357 – Asti

Informazioni  QUI
T. +39 0141 530 403
M. +39 388 164 09 15
info@fondazioneastimusei.it
prenotazioni@fondazioneastimusei.it

Orari
Martedì – domenica 10.00/19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso

Didascalia foto in Homepage: Giovanni Boldini – Gladioli rosa, 1916 c. Olio su tela, 54×73 cm – Collezione privata – Courtesy Museoarchives Giovanni Boldini – Macchiaioli

Mita Valerio

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