Villa Ottolenghi: polo artistico e dimora patronale con uno dei giardini più belli d’Europa

Villa Ottolenghi: polo artistico e dimora patronale con uno dei giardini più belli d’Europa

ALESSANDRIA – Villa Ottolenghi, un romantico consiglio per San Valentino: polo artistico della seconda metà del Novecento e dimora patronale con annesso uno dei giardini fioriti più belli d’Europa. Non è un sogno, ma una realtà visitabile per Voi e la Vostra dolce metà. Ad Acqui Terme, nel cuore dell’Alessandrino, Villa Ottolenghi è ormai da cento anni uno dei simboli di forza, passione e amore per l’arte.

Situata sul picco della collina di Borgo Monterosso, domina la vallata in una realtà di tranquillità assoluta. Poco lontano dal centro storico della città di Acqui Terme, la Villa si sviluppa inoltre su un totale odierno di 35 ettari in cui regnano natura, vitigni, arte e storia ed e’ dotata di un Belvedere per godere di un panorama mozzafiato

Artisti diversi uniti con un unico scopo

Gli elementi di arte classica e razionalista si uniscono ad elementi più moderni in un’armonia di forme, colori e materiali rispecchiando le doti di artisti ed architetti provenienti da ogni parte d’Europa. Ognuno di loro lavorò per anni alla creazione di una villa di stile razionalista ma di tradizione rinascimentale, in cui vissero ogni giorno fino al termine dei lavori, riportando così in vita il mecenatismo nei primi decenni del secolo scorso.

Tra essi, ricordiamo in modo particolare: il siciliano Ernesto Rapisardi, (nonché fratello di Gaetano Rapisardi), i romani Marcello Piacentini, (già creatore del Palazzo di Giustizia a Milano e del quartiere Eur a Roma) e Ferruccio Ferrazzi, (che realizzò anche gli affreschi ad encausto all’interno del Tempio della proprietà), il fiorentino Pietro Porcinai, il genovese Federico d’Amato ed il tedesco Fritz Possenbacher, che terminò il progetto della Villa su commissione del figlio dei proprietari, Astolfo Ottolenghi. Storia, arte, dettagli, amore e natura vi incanteranno a Villa Ottolenghi

Ciò che colpisce maggiormente, non è solo la singolare bellezza di questo polo artistico del ‘900, ma anche il modo in cui la storia, ricca di colpi di scena, riesca a tenere alta la curiosità del visitatore, grazie ad episodi come il tradimento del figlio Astolfo con la tata dei nipotini, con il conseguente divorzio dalla moglie e la grave crisi economica che colpì la famiglia, causando l’abbandono della villa per un trentennio.

Villa Ottolenghi - Giardino Formale
Villa Ottolenghi – Giardino Formale Foto di Chiara Fogliati

Il cantiere di Villa Ottolenghi: una lunga e complessa realizzazione

La realizzazione di questa dimora patronale, inizialmente pensata come sola villeggiatura per le vacanze estive, sorge nel 1922 dall’idea di Arturo Ottolenghi, mecenate nato da una famiglia di origine ebraica, poi convertita al cristianesimo e nota soprattutto per l’attività filantropica e l’amore per l’arte, che finanziò molti lavori di restauro di opere episcopali ed ospedaliere in Acqui Terme, e di Herta Von Wedekind Zu Horst, figlia del console tedesco in Sicilia, e nota artista, che Arturo conobbe durante uno dei suoi tanti viaggi in Germania, innamorandosene immediatamente.
Fu lei che, grazie alla sua intercessione, riuscì a salvare il marito dalle persecuzioni durante gli anni travagliati della Seconda Guerra Mondiale, anni in cui anche i lavori di costruzione si fermarono più volte per diversi anni.
Ciò nonostante, al contrario di molti progetti pensati durante la Grande Guerra che rimasero sulla carta, Villa Ottolenghi venne conclusa, grazie alla passione dei proprietari, che andava ben oltre i timori del conflitto.

Una breve visita di Villa Ottolenghi. Chiudete gli occhi, aprite la mente e immaginatevi immersi nell’arte

Visitando la villa, rimarrete incantati in primo luogo dalla sua complessiva maestosità, per poi venire catturati dai minuziosi dettagli che la popolano in ogni angolo, soprattutto per quanto riguarda il pozzo nel parco, le inferiate decorate con piante ed animali ed i portoni con meccanismi di apertura a cassaforte e combinazioni, tutte opere realizzate a mano in ferro battuto dai maestri ferrai acquesi Ernesto e Mario Ferrari.

Villa Ottolenghi - Scala in Marmo di Carrara
Villa Ottolenghi – Scala in Marmo di Carrara Foto di Chiara Fogliati

Sempre dalle originali idee di questi maestri nacquero anche le lumache in ferro fissate sulle inferiate della finestra della cucina, le quali avevano lo scopo di far notare in maniera estremamente originale e delicata alla cuoca della famiglia la sua lentezza nel cucinare.
E non si possono certo dimenticare le piccole tartarughe alla base della scalinata in marmo bianco dell’ingresso, posizionate appositamente per ricordare agli ospiti di percorrerla lentamente, così evitando spiacevoli cadute.

Gli spazi verdi di Villa Ottolenghi: alla scoperta del Giardino più bello d’Europa del 2011 e dei suoi immensi “vitigni- giardino”

In modo particolare, tra le attrazioni principali all’interno della costruzione, è importante ricordare il “Giardino formale” all’italiana, simile alla prua di una nave sospesa tra il cielo della città ed il verde della pianura, che nel 2011 vinse l’European Garden Awards, aggiudicandosi il titolo di “miglior Giardino d’Europa”, dal quale si possono ammirare le “vigne- giardino”, con meravigliosi roseti all’ interno.

Lle uve raccolte dalle viti della proprietà, inoltre, regalano una produzione di nicchia di vini sia rossi (come il Nebbiolo, la Barbera e il Syrah siciliano), che bianchi, (come i francesi Sauvignon Blanc, Chardonnay e Viognier).

Il Giardino, opera dell’architetto paesaggista fiorentino Pietro Porcinai, il quale progettò inoltre il vasto parco adiacente, che si sviluppa su un totale di dieci mila mq, con tanto di piscina, cisterna per l’approvvigionamento dell’acqua piovana in estate, campo da tennis e vasca con fondo in ciottoli di fiume, studiato perfettamente per il massaggio plantare.

Villa Ottolenghi - Scorcio del Parco Principale
Villa Ottolenghi – Scorcio del Parco Principale Foto di Chiara Fogliati

Passando agli interni della dimora, non potrete non rimanere ammagliati dagli immensi saloni con i loro giochi di luce e le proiezioni delle ombre riflesse sui pavimenti in marmo proveniente da ogni parte del mondo, così come la menta selvatica che ricopre quasi interamente il parco e rilascia un gradevole profumo anche durante i mesi più freddi.

Villa Ottolenghi - Suite Arturo
Villa Ottolenghi – Suite Arturo Foto di Chiara Fogliati

Gli ultimi dettagli per concludere

Ultimo ma non meno importante, la villa, oggi di proprietà dell’imprenditore milanese Vittorio Invernizzi, è visitabile grazie a visite guidate su prenotazione, dopo un complesso e lungo periodo di restauri, a seguito degli anni di abbandono, ed ospita un ristorante e sette romanticissime suites di un Relais de Charme, in cui gli ospiti vengono trasportati nell’atmosfera di un’altra epoca, per vivere una vacanza fuori dall’ordinario, in totale relax, privacy, silenzio per coltivare ancora di più l’amore reciproco.

Link e informazioni utili

Villa Ottolenghi

Per saperne di piu’, potete visitare il sito web ufficiale, dove troverete anche orari, tariffe, photogallery e tutti i contatti per prenotare un soggiorno o una visita guidata con degustazione:

oppure in questo sito web

Se invece volete altri consigli per visitare dimore storiche sparse in tutta Italia, questo articolo fa per voi.

Chiara Fogliati

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