Rosa Parks nasceva 110 anni fa, il suo no che ha cambiato la storia

Rosa Parks nasceva 110 anni fa, il suo no che ha cambiato la storia

MONDO – Rosa Louise Parks nasceva a Tuskegee, in Alabama esattamente 110 anni fa, il 4 febbraio del 1913.

Rosa Parks, simbolo del movimento per i diritti civili, sin dalla sua giovinezza mostra empatia e forza per le cause civili, sentendosi da anni oppressa dal regime che viveva in quel tempo. Cresce in un ambiente pieno di razzismo, e stringenti norme razziali. Nel 1932, a soli 19 anni si sposa con Raymond Parks, barbiere e attivista nel movimento per i diritti civili degli afroamericani. Rosa nel frattempo lavora come sarta, capendo sempre di più che il suo cuore era destinato a sposare varie cause civili, lottando per farle affermare.

Rosa Parks e Martin Luther King jr. (1955)

Una delle cause che ha sempre supportato e da ricordare è quella degli Scottsboro Boys. Si tratta di gruppo di nove ragazzi di colore tra i 13 e i 19 anni, che dopo una rissa su un treno sono accusati ingiustamente di aver usato violenza su due ragazze bianche. Rosa deciderà di mostrare loro supporto partecipando a proteste e eventi a favore della loro liberazione.

La storia cambia dai posti di un autobus

Rosa Parks ha deciso di cambiare la storia il 1° dicembre del 1955. In quel freddo giorno si trovava a Montgomery, uscita dal lavoro come sarta, decise di prendere l’autobus per tornare a casa. Non trovando posti liberi occupò il primo posto dietro all’area riservata ai bianchi. Al tempo, i neri avevano l’obbligo di cedere il posto qualora fosse salito un bianco. Dopo neanche tre fermate, l’autista James F. Blake chiese a Rosa di alzarsi e andare in fondo all’automezzo, così da cedere il posto a un ragazzo bianco appena salito.

Rosa Parks
Rosa Parks

Da lì, tutto il resto è storia, Rosa con la sua calma e pacatezza si rifiuta di cedere il posto, affermando con franchezza la sua posizione. La donna non aveva alcuna intenzione di rimanere in silenzio di fronte a tale distinzione. Furono chiamati gli agenti di polizia che subito dopo arrivarono per arrestare la Parks. Fu incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone nere a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune.

Sarà scarcerata ore dopo dall’avvocato attivista Clifford Durr, da sempre antirazzista, che ha pagato la cauzione della Parks. Tale episodio non rimane invano, la comunità nera decide di protestare soprattutto di non rimanere più a subire in silenzio.

Ad intervenire direttamente è Jo Ann Robinson, presidentessa del Women’s Political Council, associazione femminile afroamericana. La donna decide di stampare nella notte migliaia di volantini, invitando la popolazione nera a protestare pacificamente boicottando i mezzi pubblici.

Rosa Parks
Rosa Parks

Le conseguenze dell’attivismo di Rosa Parks

A sostenere tale protesta numerosi attivisti, ma soprattutto Martin Luther King, che aiutò con la diffusione. Il 5 dicembre, incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, con la protesta che durò ben 381 giorni, Dozzine di pullman fermi per mesi, fino a quando non decisero di rimuovere la legge che legalizzava la segregazione. Lo stesso 5 dicembre, Rosa Parks ebbe il processo e se la cavò con una multa.

Il caso di Rosa Parks ha smosso tutti, tanto da arrivare nel 1956 alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America. Da quel momento con il suo no Rosa cambiò la storia, ma non solo. La Parks divenne ufficialmente The Mother of the Civil Rights Movement (la madre del movimento dei diritti civili).

Rosa Parks non era la leader dei movimenti civili degli anni cinquanta, ma era comunque la figura ispirazionale più rilevante per gli attivisti. Non riuscendo più a trovare lavoro, dopo le numerose minacce di morte, si trasferì a Detroit lavorando come sarta agli inizi degli anni sessanta. Successivamente, dal 1965 al 1988 lavorò come segretaria per il membro del Congresso John Conyers.

 

Nel febbraio del 1987 la Parks fondò il Rosa and Raymond Parks Institute for Self Development insieme a Elaine Eason Steele in onore del marito Raymond Parks. Nel 1999 ottenne la Medaglia d’oro del Congresso. Muore per cause naturali nel 2005.

Il simbolo dei diritti civili: Rosa Parks

Rosa Parks rimane tutt’ora uno dei simboli dei diritti civili, la madre del movimento che un giorno freddo di dicembre ha deciso di dire basta ai soprusi, al razzismo, scandendo una delle pagine più dure e anche più significative della storia americana e del mondo. Nonostante l’abolizione di leggi razziali e tanti passi in avanti nella storia, tuttora viviamo in un mondo molto triste che vede gli afroamericani ancora con le spalle al muro.

L’ultimo episodio, a Memphis, dove è morto un afroamericano di nome Tyre Nichols in seguito ad un fatale pestaggio da parte di cinque agenti, scatenando proteste in tantissime città degli Stati Uniti d’America. Proteste che ricordano quelle fatte per George Floyd, con la nascita del movimento Black Lives Matter. Ancora una volta si assiste ad episodi che dovrebbero non esistere, ricordando pagine di storia passate, che fanno male.

E’ in momenti come questi che bisogna ricordare coloro che hanno lottato per l’uguaglianza, per i diritti civili, coloro che ci hanno insegnato a non avere paura di dire no e di lottare. Rosa Parks rimarrà un pezzo di storia che ha creato consapevolezza, indipendenza e ha donato ispirazione a tantissimi afroamericani che si ricorderanno di lei con un sorriso e sicuramente tanto orgoglio.

Testo di Martina Bassi De Masi

Autore MyWhere

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