Il legame tra gioco e arte attraverso la pittura

Il legame tra gioco e arte attraverso la pittura

MONDO – Il gioco accompagna l’umanità da molto più tempo di quanto si pensa comunemente. Arte e gioco d’azzardo sono spesso andate a braccetto. In questo articolo ci occuperemo delle più famose opere d’arte realizzate sul tema del gioco.

Il legame tra gioco e arte esiste da sempre. Il gioco era piuttosto comune già nell’antica Roma e la sua origine è sicuramente precedente. Nel 1638 nasce a Venezia quello che viene considerato il primo casinò della storia. Da allora le case di gioco hanno iniziato a diffondersi in tutto il mondo. Non stupisce pertanto che il gioco sia stato rappresentato in diversi aspetti della società, tra la letteratura, il cinema e l’arte. Attraverso i secoli, infatti, sono stati numerosi gli scrittori, ma anche i pittori che hanno realizzato delle opere in cui il gioco d’azzardo aveva un ruolo centrale..

La pittura di genere

Prima di descrivere in dettaglio le opere, è utile comprendere il genere pittorico a cui molti dipinti appartengono. Si tratta della pittura che descrive scene della vita di tutti i giorni, la cosiddetta “pittura di genere”. Nelle opere di questa corrente artistica, la quotidianità diventa non è disprezzata ma diventa anzi degna di essere rappresentata.

Sebbene sia stato sempre considerato “minore” rispetto ad altri generi, come la pittura storica o quella religiosa, ma anche la ritrattistica o la paesaggistica, questo genere ha visto cimentarsi anche pittori illustri come il Caravaggio. Molto diffusa tra la borghesia e la classe mercantile, questa pittura si è diffusa soprattutto in Olanda, ma anche in Italia.

“I bari” di Caravaggio Iniziamo dal quadro sicuramente più famoso tra quelli dedicati al gioco. “I bari” è realizzato dal famoso pittore italiano nel 1594. Si tratta di un olio su tela commissionato dal cardinale Francesco Maria Del Monte. Come si può intuire già dal titolo, il dipinto mette in scena la parte più spregevole del gioco, ovvero la truffa. I soggetti sono un giovane sprovveduto che sta venendo imbrogliato da un suo coetaneo in combutta con un altro baro più anziano.

I Bari di Caravaggio
I Bari di Caravaggio

Molto dettagliate le informazioni sulla partita rappresentata da Caravaggio in quest’opera: il mazzo utilizzato è un mazzo di carte liguri con seme francese, mentre il gioco è lo zarro, un gioco di origine persiana. Questo gioco era stato vietato dal Duca di Milano, Francesco Sforza, nel 1531 perché riteneva che fosse socialmente pericoloso. Lo zarro prevedeva di giocare con un mazzo da venti carte e con un sistema di punteggio che anticipava quello dell’attuale poker (erano presenti la coppia, il tris e il colore).

Nel dipinto, il giovane sta pensando alla sua prossima mossa (evidentemente è il suo turno), ma non si accorge che il complice del suo avversario sta guardando le sue carte e sta indicando con la mano che ha un tris (indica il “tre” con le dita), cioè un punteggio molto alto nello zarro. Sulla base di questa segnalazione, l’altro giocatore prende da dietro la schiena il sei di fiori per andare a comporre il suo punto vincente: andrà infatti a completare un colore di fiori, punteggio superiore al tris dell’avversario che gli consentirà di vincere.

Attualmente il quadro – che ha dimensioni di 94×131 centimetri – è in esposizione presso il Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas. Una curiosità: nel 2007 è stata autenticata una versione precedente del dipinto e attualmente conservata presso il Museo dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni a Londra.

“I giocatori di carte” di Paul Cezanne

Con il titolo “I giocatori di carte” non si fa riferimento ad un unico quadro, ma ad un gruppo di cinque dipinti realizzati dal celebre pittore Paul Cézanne al gioco d’azzardo. Tutte le opere il pittore francese le realizzò tra il 1890 e il 1895 in Provenza, nel cosiddetto “periodo sintetico” dell’artista.

i giocatori di carte di Paul Cezanne
I giocatori di carte di Paul Cezanne

I soggetti sono sempre gli stessi, ma il loro numero varia in base alle versioni (tre nei primi due dipinti, due nei restanti quadri). Si tratta di contadini seduti ad un tavolo, avventori di un bar o di un’osteria intenti a giocare a carte. È una scena molto comune all’epoca, un po’ come se oggi un artista rappresentasse un giocatore di poker online. Attualmente, infatti, la forma di gioco più diffusa è quella online. A confermarlo le tantissime proposte presenti su Internet, dove la scelta è ampia e presenta molte possibilità di gioco. Tra queste, esistono anche dei casinò che offrono bonus di benvenuto, ed ovviamente conviene sempre scegliere i migliori bonus senza depositare, perché più veloci e con possibilità di gioco istantanee.

Alcuni dei quadri sono oggi esposti in diversi musei a Londra, New York e Parigi, mentre un dipinto appartenente ad una collezione privata di un collezionista del Qatar, che nel 2011 lo acquistò per la cifra record di 250 milioni di dollari.

“Al tavolo della roulette a Monte Carlo” di Munch

Il pittore norvegese, noto soprattutto per il famosissimo “Urlo”, ha dedicato un’opera anche al gioco. In particolare ad uno dei casinò più prestigiosi al mondo, quello monegasco. Nel dipinto del 1892 “Al tavolo della roulette a Monte Carlo”, l’artista raffigura un gruppo di giocatori al tavolo verde intenti a giocare alla roulette. Il pittore, appassionato di gioco d’azzardo, frequentò assiduamente il casinò del Principato nel periodo in cui realizzò l’opera.

“Cani che giocano a poker” di Cassius Marcellus Coolidge

Un’altra opera, piuttosto bizzarra, che rappresenta il tema del gioco, è la serie di dipinti realizzati dal pittore americano Cassius Marcellus Coolidge, che raffigura dei cani intenti a giocare a poker. Nel 2005 due dipinti della serie (“A Bold Bluft” e “Waterloo”) sono venduti per oltre 500.000 dollari.

 

Steve Moss

Leave a Reply

Your email address will not be published.