Ritengo che sia troppo piccolo il teatro scelto da Enzo Iacchetti per celebrare il Giorgio Gaber in un recital-show con le musiche suonate dalla bravissima Witz Orchestra ed accompagnate al piano da Marcello Franzoso.
In realtà Iacchetti afferma che il Teatro Lo Spazio a Roma gli consentirà di entrare più in contatto con il pubblico, costruendo uno spettacolo che andrà più condiviso che ascoltato. E anche se potranno intimorire i mille posti del Sistina, dove peraltro l’anno scorso ha registrato il tutto esaurito in coppia con Columbro per “Il Vizietto”, immagino che questi non possano bastare. Qui sembra davvero di stare in un salotto privato per forma e capienza. Anche la scenografia è scarna ma il palcoscenico è arricchito dalle sculture luminose di Marco Lodola, che danno luce e colore e ci rimandano, con le loro immagini, ad i vari testi delle canzoni, come ad esempio la celeberrima Torpedo blu.
Il bravo Marcello Franzoso, seduto al piano, accompagna Iacchetti cantante, oltre all’Orchestra che esegue e reinterpreta il repertorio proposto. Certo non è la prima volta che Iacchetti canta Gaber, ricordiamo che ha anche inciso un album su Gaber che ha venduto 12.000 copie, e non è certo la prima volta che vediamo Iacchetti a teatro. Però l’umorista della TV ricordato affettuosamente “Enzino nazionale”, in una personale riscrittura del repertorio del Gaber in bianco e nero, quello della tv degli anni 60, descrive l’irriverente personaggio dell’artista conosciuto e frequentato fino a 12 anni fa, quando è prematuramente scomparso.
In due ore di musica e intrattenimento si alternano monologhi originali, scritti insieme a Giorgio Centamore, in un susseguirsi di situazioni al limite dell’assurdo e del non senso in uno spettacolo concepito da Iacchetti nel rispetto degli storici brani del compianto Maestro del Teatro-Canzone. L’artista qui celebrato ci appare attraverso una fantasiosa e appassionata descrizione del personaggio Gaber in tutta la sua inimitabile bravura.
Insomma la descrizione dell’amico Gaber è viva e sincera, e la revocazione artistica è interpretata da uno Iacchetti cantante convincente, così come tutto lo spettacolo musicale vivace e piacevole che ci fa apprezzare un altro aspetto ancora del poliedrico Enzino della TV.
Riteniamo quindi che Iacchetti non debba chiedere scusa al sig. Gaber, ma anzi, l’ha omaggiato nel migliore dei modi.
Al Teatro Lo Spazio Roma dall’ 8 al 27 Aprile 2014.
ENZO IACCHETTI
in
Chiedo scusa al sig. Gaber
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