La Giornata Internazionale delle Tartarughe si festeggia il 23 maggio

La Giornata Internazionale delle Tartarughe si festeggia il 23 maggio

MONDO – Istituita nell’anno 2000 dall’Organizzazione Non Profit Americana Tortoise Rescue, la Giornata Internazionale delle Tartarughe è giunta al suo ventitreesimo anniversario. Scopriamo insieme le esperienze, gli eventi organizzati in occasione della ricorrenza e tutte le curiosità su questi affascinanti rettili

Iniziamo dalle basi della Giornata Internazionale delle Tartarughe: la definizione scientifica e qualche curiosità

Come sappiamo, le tartarughe appartengono alla famiglia dei rettili.

Ciò che vi colpirà maggiormente, è il fatto che queste bellissime creature erano presenti sulla Terra già a partire dai 220 ai 250 milioni di anni fa, e nel corso dei secoli si sono mantenute pressoché identiche alle loro origini, apportando pochissimi cambiamenti fisici durante la loro evoluzione.

In modo particolare, la corretta definizione scientifica che possiamo attribuire alle tartarughe è la seguente.
Si tratta di un rettile acquatico o terrestre, appartenente all’ordine dei Cheloni o Testudines, caratterizzate dalla presenza di uno scudo protettivo dorsale conosciuto come carapace.
Giornata Internazionale delle Tartarughe - Tartarughe Terrestri
Nel tempo, ce ne siamo talmente affezionati da utilizzare il termine tartaruga nel gergo comune (In senso figurato) per rappresentare in maniera amichevole chiunque si muova con evidente lentezza.
Ma non è tutto: le tartarughe, da secoli, sono portatrici di grandi valori, quali la saggezza, la tenacia, la resilienza e la longevità.
La Giornata Internazionale delle Tartarughe - Tartaruga Marina
Questi simpatici rettili possono arrivare a vivere fino a cento anni e raggiungere dimensioni colossali.
Sono inoltre presenti in tutto il mondo salvo le zone antartiche e, come anticipatovi, si dividono in tartarughe di mare e tartarughe di terra (o Testuggini).

Le due categorie principali in cui si dividono le tartarughe

Tra le due categorie di appartenenza, le differenze sono abbastanza importanti, a partire dalle relative diete.
Le tartarughe marine si cibano soprattutto di pesci (sia vivi che morti) e in generale, di tutto ciò che viene fornito dal loro habitat naturale.
Riguardo le tartarughe di terra, invece, per quanto non disdegnino la carne (soprattutto il macinato), sono sostanzialmente erbivore e prediligono foglie vedi, vegetali, bacche e frutta varia.
Tra i loro piatti preferiti, la lattuga, il crescione e la rucola.
Tartaruga di Terra
Entrambe le categorie condividono, però, alcune abitudini sull’alimentazione.
Tra queste: il doversi cibare almeno due volte al giorno per poter sopravvivere in condizioni ottimali e l’ evitare assolutamente prodotti per loro nocivi come gli inscatolati e i cibi sott’olio.
Ma trattiamo ora l’argomento in modo più specifico, elencandovi i nomi comuni di appartenenza delle specie più diffuse al mondo.
Tra le specie di tartarughe terrestri più conosciute, citiamo:
la Testuggine del Capo maculata,
la Tartaruga Gigante di Aldabra,
la Tartaruga Moresca,
la Testuggine Africana,
la Tartaruga Stellata Indiana,
la Tartaruga del Deserto,
e la Tartaruga Sarda.
Mentre, tra le specie marine troviamo:
la Tartaruga Caretta Caretta,
la Tartaruga Verde,
la Tartaruga piatta,
e la Tartaruga Olivacea.
A proposito di queste ultime, vi lasciamo una notizia poco conosciuta: anche le tartarughe marine, proprio come quelle terrestri, sono dotate di normali polmoni, dal funzionamento regolare: non è strano, infatti, che siano abituate a risalire dall’acqua per respirare.

La Giornata Internazionale delle Tartarughe per sensibilizzarne la protezione e la salvaguardia

Sottolineiamo l’importanza di questo giorno per ricordare che, in quanto parte di una fauna mondiale delicata, le tartarughe, come tutte le restanti specie animali, devono essere tutelate e salvaguardate da ogni pericolo naturale e artificiale.
Secondo il WWF, infatti, esistono in totale solo sette specie di tartarughe marine e tutte sono esposte ad un potenziale rischio d’estinzione.
Il problema alla base è dato dalla cattura da parte umana e dalla distruzione dei loro nidi riproduttivi.

Alcuni dati

Pensate che, sempre lo stesso ente, ha rivelato che in Italia ben 25 mila esemplari finiscono intrappolate nelle reti a strascico dei pescatori ogni anno, nonostante quest’ultima sia soprannominata La Penisola delle Tartarughe.
Nello stesso lasso di tempo, nel Mar Mediterraneo, circa 150 mila tra questi rettili vengono catturati accidentalmente da ami da pesca, lenze e reti.
Di queste 150 mila, si stima che solo 110 mila si riescano a salvare.
Le restanti 40 mila, invece vanno incontro ad un destino meno fortunato.
Insomma, una perdita enorme.
Senza parlare dei danni di salute causati dalle microplastiche, sempre più presenti negli oceani di tutto il mondo.
Proprio per questo motivo, a livello mondiale, sono sempre di più le organizzazioni no profit a tutela di queste specie.
Sei Tartarughe di Terra
I volontari, giovani e meno giovani, aumentano costantemente, uniti dall’amore per la natura.
Organizzano eventi atti a sensibilizzare l’argomento, così come l’ideazione di attività aperte al pubblicp.
Forniscono inoltre fondamentale sorveglianza e pronto soccorso (come il centro di recupero di Lampedusa).
Se parliamo di adozione di tartarughe domestiche, dovete sapere che le regole per la loro tutela sono particolarmente ferree.
Come per tutti gli animali domestici, anche le tartarughe da compagnia nate a partire dal 1 gennaio 1996, devono essere denunciate e alle autorità competenti ed avere impiantato un microchip sottocutaneo identificativo.
Assolutamente vietata, nonché perseguibile per legge è l’adozione domestica (non fa testo l’adozione a distanza) delle seguenti categorie: le tartarughe delle specie mediterranee che fanno parte della fauna protetta, così come tutte le loro sottospecie, in modo particolare: le Testudo Hermanni Boettgeri, la Testudo Marginata della Grecia.

Eventi in tutta Italia per festeggiare la ricorrenza, e altre esperienze uniche da vivere

Gli eventi in onore della Giornata Internazionale delle Tartarughe sono numerosi.

Altrettante sono le esperienze da vivere lungo tutta la Penisola in diversi momenti dell’anno, a contatto diretto con gli esemplari citati.

Innanzitutto, dove poter ammirare dal vivo le nostre amiche tartarughe?

In genere negli acquari e zoo di tutta Italia sono presenti almeno una o due specie da poter visitare.

Ma non ci accontentiamo, anzi…

Tartarughe Marine Foto

Ne approfittiamo per segnalarvi un parco grande più di due ettari e mezzo, dove potete avvistare tutti i differenti esemplari, nessuno escluso.

Nel caso in cui ve lo stiate chiedendo: no, non si tratta di un parco esotico a migliaia di chilometri di distanza.

Per raggiungerlo, vi basterà imbarcarvi per poche ore e approdare in Corsica, dove il Parco delle Tartarughe di Cuppalata (poco distante da Ajaccio) sarà pronto ad accogliervi insieme a questi meravigliosi rettili originari di Mediterraneo, Africa, Asia, America e le immancabili Tartarughe delle Galapagos.

E non solo…

Se il vostro progetto di viaggio è rivolto a mete più lontane, potete provare l’esperienza incredibile di nuotare immersi in acque cristalline insieme a questi meravigliosi rettili di dimensioni differenti.

Dove? Ve lo diciamo subito.

Per vivere questa esperienza unica, dovete recarvi in Oman, alle Isole Daymaniyat.

La schiusa delle uova di tartaruga marina a portata di tutti: dove e quando

Come dicevamo poso sopra, l’Italia è soprannominata La Penisola Delle Tartarughe.

Sono tante, infatti, le coste dove si può ammirare la schiusa delle uova in compagnia dei volontari esperti.

Di seguito, vi suggeriamo le principali.

Ai primi posti in classifica c’è il Salento.

In provincia di Lecce, più precisamente a Marina di Melendugno nella Baia di Torre dell’Orso, a partire dalle scorse estati, le Tartarughe Marine Caretta Caretta hanno iniziamo a deporre le loro uova in queste meravigliose sabbie.

Giornata Internazionale delle Tartarughe - Tartaruga di Mare

La deposizione (rigorosamente notturna) e la conseguente schiusa delle uova sulle nostre spiagge, si collocano tra fine maggio e agosto, quando ogni femmina depone, ogni 2-3 anni, da 3 a 4 nidi.

Sempre in provincia di Lecce, nella Marina di Porto Cesareo, nell’ultimo anno sono state salvate ben 10 tartarughe marine.
Non perdetevi quindi gli appuntamenti previsti per l’estate 2023, in modo da potervi riservare un posto in prima fila, e godere della sensazionale liberazione in mare dei cuccioli di tartaruga, accompagnandoli così in uno dei momenti più importanti della loro vita.

Prima di terminare…

Concludiamo come sempre, lasciandovi un articolo correlato all’argomento a questo link e il sito ufficiale del WWF, tramite la pagina dedicata alle tartarughe marine.

Esemplari da proteggere con il cuore e con le azioni, anche grazie ad un’adozione a distanza.

C’è forse occasione migliore per citare uno dei detti più amati da tutti?

Ebbene sì: Chi va piano, va sano e va lontano

Chiara Fogliati

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