Siviglia-Roma, un furto europeo: Mourinho e i suoi hanno dato il massimo

Siviglia-Roma, un furto europeo: Mourinho e i suoi hanno dato il massimo

BUDAPEST- La finale di Europa League Siviglia-Roma se la aggiudicano gli spagnoli grazie soprattutto ad un arbitraggio vergognoso. La Roma di Mourinho fa il massimo ma cade ai rigori dopo un 1-1 mantenuto fino ai tempi supplementari.

Siviglia-Roma, finale di Europa League, è stata una rapina a mano armata. Solitamente i ladri si mettono il passamontagna ed entrano di nascosto in casa altrui per rubare. Alla Puskas Arena di Budapest invece il furto europeo è avvenuto completamente alla luce del sole, davanti a tutto il continente. Fin dall’inizio i giallorossi sono stati penalizzati dal pessimo arbitraggio di Anthony Taylor, un calvo signorotto inglese che si è reso protagonista in negativo.

Molteplici i cartellini gialli per i calciatori della Roma, a volte per falli pressoché inesistenti. Graziati più volte invece i giocatori del Siviglia. Da ricordare, tra le infinite ingiustizie della serata, la mancata doppia ammonizione all’ex della gara Erik Lamela e il rigore netto per fallo di mano non concesso alla Roma nel secondo tempo. Da ribadire la totale inadeguatezza di Taylor che concede 7 minuti di recupero nel primo tempo quando al massimo ne avrebbe dovuti dare 3. Medesimo discorso valido per i restanti recuperi del match.

Siviglia-Roma: il film della partita

La Roma fa il massimo. José Mourinho, reo di aver benevolmente nonché magistralmente bluffato nei giorni antecedenti al match sulla condizione di Paulo Dybala, lo fa giocare dal primo minuto. La Joya è decisiva quasi subito con il gol dell’1-0 arrivato su assist di Gianluca Mancini, quanto è mancata la sua classe alla Lupa. Inaspettatamente il primo tempo è tutto giallorosso, un dominio su più fronti. Nel secondo tempo il tecnico del Siviglia Mendilibar inserisce Suso e Lamela dalla panchina dando ulteriore tecnica ad una trequarti già qualitativa. La Roma soffre terribilmente soprattutto perché mister Taylor innervosisce di continuo la gara con decisioni incomprensibili.

Gli spagnoli spingono e la Roma subisce il gol de pareggio su autorete di Mancini per niente fortunato. Dopo aver scongiurato un rigore a sfavore inesistente fischiato dall’arbitro ma annullato dal VAR, la Roma viene derubata da Taylor che decide di non assegnare un evidente calcio di rigore causato da un fallo di mano di Bade su cross di Spinazzola. I supplementari sono un supplizio: cambi da entrambe le parti, falli e perdite di tempo inutili del Siviglia e ben coaduivate dall’inarrestabile direttore di gara inglese. Con giusto 12 minuti di recupero del secondo tempo supplementare (perché tutti gli assurdi recuperi precedenti non bastavano), e una traversa colpita all’ultimo secondo da un colpo di testa di Chris Smalling, si va ai rigori.

Riflessioni Finali

Quasi al termine di Siviglia-Roma, i giallorossi sono esausti, provati da una gara eccessivamente stressante sia fisicamente che mentalmente. I rigoristi della Roma non sono quelli che ti aspetti in una finale di Europa League. Mourinho sceglie Cristante, Mancini, Ibanez, El Sharaawy e Belotti. Purtroppo Dybala, Pellegrini, Abraham e Matic, migliori rigoristi romanisti, erano già usciti dal campo. L’unica cosa che si può recriminare forse allo Special One è la scelta dell’ordine dei giocatori. Belotti era rigorista al Torino e il Faraone è tra i calciatori più qualitativi della rosa, forse avrebbero potuto gestire meglio i primi tiri dagli undici metri. Certo è che con i “se” e con i “ma” non si fa la storia.

Cristante segna, Mancini e Ibanez sbagliano. Quelli del Siviglia segnano tutti o quasi. Si perché Montiel aveva colpito il palo ma il buon Taylor ha deciso di farlo ripetere perché Rui Patricio aveva superato la linea della porta. Ovviamente, i movimenti disorientanti del portiere del Siviglia Bono sul rigore di Ibanez invece andavano bene. D’altronde se si arbitra contro la Roma per tutta la gara bisogna restare coerenti anche ai calci di rigore. Alla Roma e a Mourinho l’onore di aver lottato contro una squadra ostica e 7 volte campione di Europa League come il Siviglia e contro l’arma segreta degli andalusi: Anthony Taylor.

La Roma va tutelata, e Mourinho lo ha ribadito in conferenza stampa post Siviglia-Roma facendo capire alla società che lui è disposto a rimanere nella Capitale ma vuole garanzie. Non solo in termini di calciomercato ma bensì di aiuto concreto nella comunicazione e nei rapporti con la classe arbitrale che da anni, sia in Italia che in Europa vessa i giallorossi. Prima di lasciare la Puskas Arena lo Special One, dopo averlo giustamente punzecchiato in conferenza stampa, non può fare a meno di avere un confronto con l’arbitro Taylor, l’uomo in più del Siviglia. Il video (sopra allegato) parla da solo. La presidenza dei Friedkin ora deve tenersi stretto Mou e i suoi ragazzi proteggendoli da tutto e da tutti perché come ha detto il tecnico portoghese: “La Roma merita di più”.

Stefano Gentili

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