Chi ha talento insegna

Chi ha talento insegna

E’ l’ora di rimettere in moto il paese, fiore all’occhiello dell’arte del saper fare. E’ tempo di lasciare che i giovani godano della fiducia che si meritano, nonostante il disfattismo che, dai piani alti, i media si portano con sé. Parlo esattamente di quei giovani che, nel vero senso della parola, si sono rimboccati le maniche e, seduti a un tavolino, hanno armeggiato gli strumenti per costruirsi un proprio perché nel futuro.
Oggi, questo spiraglio di buonumore e sano ottimismo, ve lo voglio trasmettere tramite le storie di Marisa e Margherita, entrambe talentuose e determinatissime, che per gioco hanno deciso di dedicarsi alla creazione di accessori artigianali. E ce la stanno facendo.
Marisa ha iniziato a creare orecchini da vecchie cerniere lampo dopo aver vissuto quel periodo confusionario e critico che la fine del liceo comporta. Un limbo che per molti diciannovenni costituisce uno slancio per reinventarsi e che per Marisa ha significato prettamente una scommessa, verso la quale lei stessa, inizialmente, nutriva molti dubbi. Ma poi sono arrivati i primi consensi, le prime considerazioni favorevoli e allora è partita la sfida. Da quel momento Marisa ha iniziato il proprio percorso da autodidatta nella creazione artigianale di accessori, oggi sia maschili che femminili, che ha recentemente deciso di perfezionare ed arricchire iscrivendosi ad una scuola orafa di Bari. Il suo sogno è fare della passione artistica di cui è portavoce la professione di una vita, dato l’impegno costante e devoto che nel giro di un paio d’anni le ha permesso di raggiungere già importanti traguardi. Lamìs Crèation è il nome che Marisa ha voluto dare alle sue creazioni, rifacendosi al francese Mes créations, rivisitato affinché la formula richiamasse le sua iniziali (L e M).

https://www.facebook.com/marisa.lomaistro?fref=ts

Accessori hand made & low cost

La storia di Margherita, invece, è più recente e parte da un’idea avuta giusto qualche mese fa. Margherita studia Design del Prodotto e della Comunicazione all’ISIA di Firenze (alla cui spiacevole situazione, tra l’altro, sarebbe opportuno dedicare ben più spazio affinché possa esser trovata una soluzione) e grazie alla sua passione nel costruire ha pensato di virare su qualcosa di davvero molto insolito. In modo quasi inconsapevole, la sua mente ha raccolto idee ed elaborato i trend del momento per poi lasciare spazio a quest’ambiziosa avventura. La sua collezione di papillon in cartone alveolare, un materiale industriale ecosostenibile forse abusato dai designer, si chiama Jousi, “fiocco” in norvegese, e conta ad oggi due modelli, disponibili in una dozzina (circa) di stampe. Nonostante il cartone alveolare sia un materiale abbastanza difficile da tagliare e lavorare, Margherita ha fatto della pratica il suo asso vincente: la costanza porta sempre ottimi risultati. I papillon ecofriendly Jousi rappresentano un invito a continuare a lavorare manualmente ed esortano alla collaborazione fra design e artigianato. Chissà.

https://www.facebook.com/jousihandmadepapillon

Di entrambe mi ha colpito la tenacia mista a spirito di sacrificio, la positività e lo slancio di crescita. Di base, c’è sicuramente una propensione naturale all’atto creativo, quello che, nel titolo, ho definito “talento”, ricorrendo a questo concetto tanto ambiguo quanto sfruttato. Credo forse che il più grande “talento”, in certi casi, sia dimostrare intelligenza umile e disinteressata, scegliendo soprattutto di porla a servizio del proprio futuro.
Le esperienze maestre di Marisa e Margherita devono essere per ciascuno di noi un’iniezione di fiducia nelle proprie capacità, a prova del fatto che i cassetti, quelli dove sappiamo esserci un paio di sogni, vanno aperti e riordinati senza paura.

Silvia Valesani
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