Svegliarsi Lunedì 20 ottobre è stato ancora più difficile del solito. Marmorea, la notizia che Oscar de la Renta ci aveva lasciato, imperversava su ogni media.
Oscar de la Renta nasceva a Santo Domingo 82 anni fa, in quegli stessi luoghi che hanno caratterizzato inequivocabilmente il suo stile: cromie tropicali a riflettere i paesaggi della sua isola, e della natura latina in generale, abbinate ad una magistrale costruzione sartoriale lo hanno reso uno dei creativi di moda più ricercati dello star system. I suoi abiti, infatti, hanno sempre permesso alle donne che li hanno indossati la vanità di non passare inosservate, seppur senza esagerare, grazie alla vivacità delle palette utilizzate e alla struttura couture delle forme.
Trascorsa l’adolescenza dominicana e raggiunta la maggiore età, de la Renta abbandona la sua terra natale per trasferirisi a Madrid, dove consegue il diploma in pittura presso l’Accademia di San Fernando. Negli anni spesi in terra iberica, lo stilista fa propria tutta la ricchezza che la tradizione spagnola aveva da offrirgli, dall’arte, alla musica, al folkore della corrida e del flamenco, fino ad avverare al mondo della moda. E’ qui che incontra Cristobal Balenciaga, il pigmalione che gli permetterà di respirare la moda da molto vicino, imparandone le tecniche e acquisendo esperienza in campo tessile e di modellistica. Forte di questi primi insegnamenti, de la Renta decide di trasferirsi in Francia, a Parigi, dove la moda si era ritagliata ormai uno spessore autentico, cominciando a lavorare come assistente di Antonio Castillo presso la maison Lanvin. Il vissuto gallico si riversa già nei primi bozzetti dello stilista, lussuosi e sfarzosi com’erano in termini di tessuti e ornamenti. All’età di 31 anni, de la Renta dà poi una svolta decisa alla sua vita: approda nella New York dei sogni sudamericani dove inizia a disegnare vestiti per Elizabeth Arden, chiave della sua notorietà, proprio come gli aveva suggerito la visionaria Diana Vreeland. Due anni dopo, nel 1965, firma la sua prima collezione di prêt-à-porter, un crogiolo eclettico dell’eleganza europea e dell’arcobaleno del Latino America.
I primi riconoscimenti per la sua moda arrivano tra il ’67 e il ’68, quando de la Renta si aggiudica per due anni consecutivi il Coty American Fashion Critics Award, l’Oscar più prestigioso nel mondo della moda. Dal 1973 al 1976 ricopre poi la carica di Presidente del Council of Fashion Designers of America (CFDA) e nell’anno successivo il termine dell’incarico estende la sua firma al mondo delle fragranze, lanciando sul mercato il suo primo profumo, Oscar, la cui produzione è ancora attiva e redditizia.
Ma si sa, la grandezza di una persona si autentica soprattutto nell’impegno sociale e lo stilista dominicano si è rivelato un grande uomo anche in questo: nei primi anni Ottanta completa la realizzazione della “Casa del Niño”, una struttura comprendente un orfanotrofio e una scuola, in grado di prendersi cura di 1200 bambini della sua terra. Tra il 1993 e il 2001, Oscar de la Renta prende le redini della casa di moda Balmain, potendo dunque vantare il titolo di primo creativo americano alla carica più alta di una maison francese. Il prezioso lavoro dello stilista consente una poderosa ripresa del marchio, che riacquista la riconoscibilità dello stile classico su cui Pierre Balmain stesso aveva impresso il proprio sigillo.
Archiviato questo importante capitolo del suo bagaglio stilistico, de la Renta si preoccupa di ampliare il proprio portafoglio prodotti, andando a penetrare mercati contigui come, ad esempio, quello degli accessori. Contemporaneamente si dedica alla realizzazione di “Oscar de la Renta Home”, una linea per la casa naturalmente ispirata alle sue tre residenze del cuore, rispettivamente New York, Santo Domingo e Connecticut. A livello di distribuzione, de la Renta inaugura il suo primo flagship store proprio nella Grande Mela, nel 2004, mentre il continente europeo dovrà aspettare l’aperura di quello madrileno alcuni anni dopo. Nel 2006 sboccia poi la “Bridal Collection”, elegantissima e romantica come solo lui avrebbe saputo fare. Le texture, le stampe, le applicazioni, le cromie, i pizzi e le lavorazioni certosine sanciscono il suo stile eterno e impeccabile, privo di sbavature. Un sogno che si materializza, dunque, non più solo per le inarrivabili star di Hollywood, per le quali de la Renta ha sempre rivestito il ruolo dello “stilista di fiducia”, ma anche per le giovani spose, desiderose di vivere il giorno più bello della propria vita in un abito principesco. A proposito, comunque, del legame fra de la Renta e il mondo delle celebrities, ricordiamo alcune fra coloro che meglio hanno saputo interpretare il suo stile senza tempo, scelto per le grandi notti degli Oscar, dei Golden Globe o dei più noti Festival cinematografici: Sarah Jessica Parker, Nicole Kidman, Anne Hathaway, Katy Perry, Freida Pinto, Megan Fox, Jennifer Garner e Jessica Alba, solo per citare alcuni nomi.
E’ evidente quindi il tesoro inestimabile di cui il mondo della moda, da poco più di dieci giorni, ha dovuto imparare a fare a meno, sì, in termini di contenuto e di cifra stilista, ma anche in quanto a intelligenza e umanità. Riposa in pace, Oscar.
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Ottimo articolo Silvia. Se Oscar dal Paradiso degli Stilisti potesse leggerti, sarebbe felice.
Era il minimo che potessi fare da studentessa (convinta) di moda. Spero davvero che a Oscar possa far piacere.