Un museo tutto nuovo per Van Gogh

Giro di valzer per il Van Gogh Museum, da settembre di quest’anno, il museo abbandona la Paulus Potterstraat per spostare l’entrata sul verde prato della Museumplein che ospita anche gli altri egregi vicini: il Rijksmuseum, con i suoi tesori del secolo d’oro, Rembrandt e Vermeer tanto per citarne alcuni, e lo Stedelijk Museum famoso per ospitare una delle collezioni di design più importanti del mondo e tantissima arte moderna e contemporanea.

Il Van Gogh museum ieri e oggi

Il Van Gogh Museum nasce nel 1973 da un progetto dell’architetto olandese Rietveld per ospitare la collezione privata che i discendenti avevano ereditato da Theo van Gogh, il fratello che sostenne e aiutò per tutta la sua vita, Vincent. Nel 1999 il Museo conosce una ristrutturazione importante: alle spalle dell’edificio Kusho Kurokawa progetta una dépendance che doveva ospitare le mostre temporanee e che fu donata al Museo dal Governo giapponese. La nuova ala di forma ellittica presentava anche una sorta di “laghetto” dalle reminiscenze vagamente asiatiche che ora, con la nuova ristrutturazione da parte di Hans van Heeswijk, è stato trasformato in una luminosa hall di 800 metri quadri. Ricoperta da enormi pannelli di vetro curvato (non a caso Heeswijk nasce ingegnere) il nuovo spazio è stato concepito in maniera flessibile in modo che possa essere utilizzato per scopi diversi.

My Where incontra Axel Ruger, Direttore del Van Gogh Museum per chiedere maggiori specifiche sull’ambizioso  progetto costato 20 milioni di euro.

A.R.: “Siamo estremamente felici perché il progetto è rientrato nei tempi stabiliti che erano estremamente corti, circa un anno e mezzo, e nel budget preventivato. La nuova entrata è la soluzione per una migliore logistica, quando le code invadevano il marciapiede e creavano problemi di viabilità. Inoltri questi nuovi 800 metri offrono ai visitatori anche lo spazio per un bookshop che offre oltre 500 nuovi articoli, non solo souvenir ma anche oggetti dei più prominenti designer olandesi.”

Si è pensato anche allo shopping di lusso?

A.R.: “Sì, gli abbiamo dedicato uno shop specifico che offre tra l’altro anche un’esclusiva collezione di gioielli con diamanti e una linea di champagne ispirata dalle opere di Van Gogh”.

Come verrà utilizzata la nuova entrata?

A.R.: “La hall è stata disegnata in maniera flessibile, questo permette che fuori dall’orario di apertura, potrà essere usata per altri scopi, come eventi culturali, concerti e serate di gala.”

Per tornare alle note tecniche di costruzione, ci rivolgiamo direttamente ad Hans van Heeswijk.

Viene ormai definito l’architetto dei musei, a lei si deve infatti anche la ristrutturazione dell’Hermitage di Amsterdam e del Mauritshuis de L’Aia. Questa volta come ha affrontato questo nuovo incarico?

H. v. H.: “Si trattava di lavorare su un schizzo proveniente dallo Studio Kurokawa. La mia idea è stata quella di intervenire con ampie “assi” di vetro curvato a freddo e uno scheletro di acciaio che sono poi stati uniti solamente alla fine sul posto e che ha dato vita alla struttura più grande di questo tipo nei Paesi Bassi. Mi piace poi sottolineare l’intervento della grande scala trasparente con LED integrati, che accoglie il visitatore all’interno del museo: monumentale e contemporaneamente molto invitante.”

Museo-Van-Gogh

 

Paola De Groot

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