Altro che Gordon Gekko, i veri uomini d’affari sono i calciatori!

MONDO – Che i calciatori guadagnino cifre da capogiro è risaputo. Ma siamo sicuri che la loro ricchezza dipenda solo dai loro gol, dai loro assist o dalle loro parate? A rispondere a questa domanda ci ha pensato la società di scommesse online Bwin, che, nel nuovo sito Milionari si diventa, ci spiega perché alcuni calciatori sono riusciti a diventare veri e propri milionari.

È evidente a chiunque si interessi minimamente di calcio, che gli stipendi dei calciatori, soprattutto quelli militanti nei campionati di massima serie, crescono di anno in anno. Basterebbe infatti giocare nei più prestigiosi campionati anche soltanto per qualche stagione per diventare ricchi, al punto di garantirsi un futuro più che dignitoso. Eppure c’è una certa differenza tra i patrimoni netti dei calciatori, intendendo per patrimoni non soltanto il denaro derivante dai lauti stipendi percepiti negli anni di attività, e i ricavi derivanti dai giusti affari messi a segno successivamente o, durante la stessa carriera.

Bwin, il sito di scommesse online famoso in tutto il mondo, ha realizzato una ricca indagine, le cui informazioni sono riportate nel sito Milionari si diventa, con l’obiettivo di spiegare perché alcuni calciatori sono riusciti non soltanto a diventare famosi e ricchi, ma anche perché alcuni di loro sono diventati veri e propri milionari (in euro).

Il progetto è sicuramente interessante e dimostra quanto ormai i calciatori si siano trasformati in uomini d’affari a tutti gli effetti, da far invidia all’iconico Gordon Gekko. Sono lontani i tempi in cui i Rivera, i Baggio o i Paolo Rossi di turno, non riuscivano a staccarsi dal mondo del pallone. Prima i calciatori, una volta ritirati, diventavano allenatori o dirigenti, oppure sparivano completamente dal radar della notorietà. Prendiamo l’esempio di Hidetoshi Nakata. L’ex giocatore di Roma e Perugia, ha lasciato il mondo del calcio a soli 29 anni e ha cominciato a girare il mondo con zaino in spalla. Sud-est asiatico, Medio Oriente, Europa, Sudamerica, Africa. Tra l’altro dichiara di non aver ancora finito.

Ma tutto questo fa parte del passato, ora la tendenza è un’altra e ha un nome ben preciso: business.

Alla base del successo ci sono tutte le caratteristiche che solitamente delineano il perfetto imprenditore: fiuto per gli affari, capacità di management e di analisi dei trend, investimenti nei settori più profittevoli e, non per ultimo, scelta delle sponsorizzazioni più convenienti.

E così, navigando il sito, si può ad esempio scoprire che Beckham (330 milioni di € di patrimonio), al top della classifica, è stato in grado di investire nella sua linea di profumi (5,2 milioni di € di fatturato annuo), nella sua immagine e altri prodotti legati alla moda, ma anche nell’acquisto di immobili per un valore di 151 milioni di euro, per un profitto complessivo che, va crescendo costantemente di anno in anno.

Non se la passano affatto male neanche Cristiano Ronaldo (210 milioni di €) e Lionel Messi (200 milioni di€).

Il primo possiede, tra le altre, una catena di hotel di lusso (Pestana CR7 Hotel) e un’applicazione mobile, la Mobitto, che aiuta le imprese a potenziare la propria immagine e a renderla più accattivante sul mercato.

Messi invece si è distinto soprattutto per essere in grado di stipulare importanti accordi commerciali con i più famosi brand legati allo sport (Adidas, Gillette, EA, ecc.) e soltanto offrendo la propria immagine agli sponsor è riuscito negli anni a guadagnare 26 milioni di euro.

Tra gli italiani spicca Buffon, con un patrimonio di 66 milioni di euro. Il numero 1 della Juventus possiede una residenza da 20 stanze, cinque villette a Limone Piemonte, un hotel a 4 stelle e 20 appartamenti in Sardegna. E ancora un’agenzia immobiliare, un ristorante di lusso a Pistoia e uno stabilimento balneare a Rochi. Mica male!

Insomma, se siete curiosi di scoprire molti altri aneddoti sui vostri calciatori preferiti, in attività e non, visitate il sito cliccando qui

Paolo Riggio

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