Un Dio terreno compie 36 anni: tanti auguri a Lionel Messi

Un Dio terreno compie 36 anni: tanti auguri a Lionel Messi

MONDO –  Oggi, 24 giugno, Lionel Messi compie 36 anni. Il fuoriclasse argentino è arrivato ormai alla fine di una leggendaria carriera calcistica. La Pulce è reduce dalla vittoria del Mondiale e si appresta a lasciare il PSG per approdare all’Inter Miami.

Il 25 dicembre in tutto il mondo cristiano si celebra la nascita di Gesù. Allo stesso modo in Argentina e non solo, il 24 giugno si festeggia la nascita di una divinità terrena. Un ragazzo con una storia di vita incredibile e con un dono del calcio non descrivibile a parole. Lionel Messi compie 36 anni e, reduce dalla sua stagione al PSG in cui in 41 presenze ha raccolto 21 gol e 20 assist, si appresta a concludere la sua carriera in America.

Dopo i leggendari anni al Barcellona che lo hanno reso un Dio del Futbol, in seguito alle due stagioni tra alti e bassi al PSG e con in mezzo il leggendario trionfo agli ultimi Mondiali con la sua Argentina, Messi è pronto a firmare con l’Inter Miami. Sarebbe potuto tornare al Barca, a casa sua, ma ha preferito non farlo, non di certo per una mera questione economica.

La Versione di Lionel Messi sul non ritorno al Barcellona

In una bellissima intervista al Mundo Deportivo la Pulce racconta la sua versione ed i motivi che lo hanno spinto a non tornare in blaugrana: “La verità è che ovviamente volevo davvero tornare al Barça. Ero molto entusiasta di poter tornare, ma, d’altra parte, dopo aver vissuto quello che ho vissuto e l’addio che ho avuto, non volevo essere di nuovo nella stessa situazione. Non  aspettare di vedere cosa sarebbe successo e lasciare il mio futuro nelle mani di qualcun altro”.

Lionel Messi Barcellona

El Diez per antonomasia continua a parlare dicendo: “Ho sentito che dovevano vendere giocatori o abbassare gli stipendi dei giocatori. La verità è che non volevo affrontare tutto questo, o assumermi la responsabilità di ottenere qualcosa che avesse a che fare con tutto ciò. Sono già stato accusato di tante cose che non erano vere nella mia carriera al Barcellona ed ero già un po’ stanco, non volevo affrontare tutto questo”. Dunque un momento difficile per Messi che però, nonostante l’amore per la magli azulgrana ha preferito non compromettere il suo rapporto con il club e la tifoseria.

Finalmente il Mondiale

Sembrava tutto già scritto, ancora prima che iniziasse l’inedito Mondiale invernale in Qatar, l’Argentina doveva diventare campione del mondo, Lionel Messi avrebbe dovuto sollevare il prestigioso trofeo portato in trionfo dai suoi compagni. Una conclusione a lieto fine che tutti si aspettavano quasi come se fosse dovuta non al pubblico è chiaro, forse neanche alla Nazionale Albiceleste ma alla Pulce si. Il dieci di Rosario meritava senza alcun’ombra di dubbio di sollevare quella benedetta coppa che inseguiva da anni e così è stato.

Lionel Messi per legittimare l’eredità al trono di calciatore più forte della storia, ha dovuto vincere un Mondiale all’età di 35 anni riportando in Argentina la Coppa del Mondo dopo 36 anni di digiuno, quando a festeggiare per le strade di Buenos Aires c’era Diego Armando Maradona. La Pulce, nel corso della sua carriera ha dovuto subire costantemente il pesante, per chiunque altro soffocante, paragone con l’assoluta leggenda Albiceleste ma ora non deve più farlo. Leo è diventato immortale, se fosse un vichingo potrebbe camminare in totale tranquillità nel Valhalla ricevendo elogi da ogni divinità mai esistita, Pibe de Oro compreso.

Messi ha trovato una meravigliosa continuità con Maradona, dove tutti gli altri vedevano un’ ingombrante eredità da dover sopportare. I sentimenti di Leo per Diego sono riassumibili nella frase che El Diez pronuncia prima che Montiel calci il rigore che lo avrebbe consacrato campione del mondo: “Vamos Diego, desde el cielo” . Il campione di Rosario in Maradona ha visto un mentore, un Dio terreno a cui ispirarsi e mai un rivale da dover superare. Ecco perché, nello Stadio Lusail, alla finale del suo quinto ed ultimo Mondiale della vita, Leo con umiltà ha chiesto una mano dal cielo, quella mano de dios che tanto è stata protagonista nella storia della Nazionale Argentina.

Stefano Gentili

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