TORINO – Usata come materiale da costruzione fin dai tempi più remoti, anche come elemento per muratura, la Pietra di Luserna prende il nome dalla zona di estrazione in Piemonte, nelle Prealpi Cozie, e più precisamente dal comune di Luserna San Giovanni.
Com’è noto la pietra è uno dei materiali più antichi che l’uomo ha imparato a lavorare e ad adattare ai propri usi. La sperimentazione con questo tipo di materiale e la sua estrazione affondano le radici nella storia dell’umanità, complice il fatto che ne esistano infiniti tipi per infiniti usi.
Una delle tipologie più utilizzate, con usi che vanno dalla pavimentazione alla costruzione fino alla copertura è la pietra di Luserna che prende il nome dalla zona di estrazione in Piemonte, nelle Prealpi Cozie, e più precisamente dal comune di Luserna San Giovanni.
Una storia scritta nella pietra
La sua estrazione documentata risale alla metà del ‘600 anche se il suo uso come materiale da costruzione sembra essere molto più antico essendo l’elemento fondante di edifici e arredi urbani di tutto il Piemonte. Bisognerà attendere la seconda metà del ‘900 affinché la pietra di Luserna si guadagni la scena nazionale prima e internazionale poi, divenendo uno dei materiali da costruzione esportati per importanti lavori all’estero tra cui Stati Uniti, Canada e Giappone.
Una famosa, se non la più famosa, opera in cui la pietra di Luserna è stata impiegata è senza dubbio la Mole Antonelliana a Torino. Quando la Mole fu realizzata a partire dal 1863, lose in pietra di Luserna furono utilizzate dall’architetto Antonelli come copertura per il tetto della torre per garantirne la stabilità, trattandosi in quel momento dell’edificio in muratura più alto del mondo.
La storia continua a casa tua, la pietra di Luserna nell’edilizia abitativa
L’uso della pietra di Luserna in forma di lose per i tetti è ad oggi ancora impiegata, ad esempio, dalla ditta Vottero Riccardo & C. Anzi, l’impiego di questa pietra estratta in Piemonte risulta essere un elemento di distinzione e vanto per il suo aspetto caratteristico, per la sua comprovata storia e tradizione e per la sua lunghissima vita, praticamente eterna.
Inoltre, come già specificato, gli usi della Pietra di Luserna sono molteplici: la stessa azienda di Vottero Riccardo ha infatti una lunga esperienza nella lavorazione e nella posa di questo materiale, annoverando nel suo portfolio, tra gli altri lavori, la realizzazione della pavimentazione di Piazza Liberty a Milano e di Piazza Doria di Garbagna.
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Un pezzo breve ma capace di aggiungere piccoli interessanti tasselli al nostro bagaglio d’informazioni.
Scoprire che la nuova piazza Liberty, dove passo di frequente rimanendo ogni volta attonito e stupito dalla bellezza della pietra che qui la rende protagonista, sia realizzata anche grazie a questa eccellenza è “formativo” come dice Stefano.
Trovo geniale il progetto urbanistico della piazza ed il nuovo negozio Apple che si rivela solo se si penetra la pietra che lo circonda (e nasconde preservandolo al mondo esterno).
Insomma è vero, imparare a conoscere attraverso questo materiale, e i suoi infiniti usi, la pietra di Luserna aggiunge valore alle nostre conoscenze.
È incredibile quanto la pietra sia un materiale atavico con radici nella storia del mondo e quanta poca importanza le diamo! Inoltre guardavo il sito della Vottero e mi rendevo conto di quanti e quali usi se ne possono fare! È una scoperta…
Ringrazio l’autore perché ora so come si chiama la materia espressiva che mi trasmette l’immagine di severa bellezza quando mi trovo soprattutto in Piemonte. Quel grigio che con la luce assume note perlacee è uno dei miei colori preferiti.
In pietra di Luserna mi farei anche la vasca da bagno e il bidé. È una pietra che non stanca e ti dà sicurezza. Peccato che le cave non siano infinite e un giorno si esauriranno.