La linea verde: i migliori calciatori italiani nati dopo il 2000

La linea verde: i migliori calciatori italiani nati dopo il 2000

ITALIA – Nonostante lo stop dei campionati, il calcio resta sempre d’attualità. Un progetto giovani sembra possibile. Tra speranze e certezze, ecco a voi la Top 5 dei migliori giovani calciatori italiani.

Il futuro di questi tempi, è francamente nebuloso. Non sappiamo fino a che punto il Coronavirus stravolgerà gli assetti socio-economici del nostro paese, ci chiediamo se l’Europa come la conoscevamo avrà ancora un senso, se risolveremo il problema dei cambiamenti climatici, o quello dell’immigrazione. Chiedersi quindi cosa resterà del nostro calcio vuol dire porsi un quesito altrettanto complicato.

Di necessità virtù: il ricambio generazionale portato avanti dal ct Roberto Mancini ha raccolto in questi due anni una forte crescita delle prestazioni e dei risultati della Nazionale. E meno male! aggiungiamo noi. Fino a qualche anno fa, anzi addirittura qualche mese fa, l’idea di puntare sulla linea verde veniva vista agli occhi di molti come retorica e fantasiosa.

Ma ora un’operazione del genere sembra possibile, basta andare a vedere i risultati delle squadre italiane che puntano maggiormente sulle nuove generazioni di calciatori italiani.

Insomma, la Linea Verde è un cambiamento in atto, un cambiamento al quale stanno partecipando anche altre squadre di Serie A, come il Sassuolo, e addirittura il Milan, magari un po’ più per inerzia che per reale progetto, ma che tra qualche anno potrebbe dare i suoi frutti.

Ma andiamo a scoprire chi sono questi enfants prodiges che iniziano a scalpitare sempre di più. Ecco la nostra Top 5 dei campioni del futuro, tutti nati dall’anno 2000 in poi.

5) Alessio Ricciardi, classe 2001

Tra Pjanic e Totti. Così venivano definite qualche mese fa le caratteristiche tecniche del classe 2001 romano. La storia di Ricciardi, talentino cresciuto nel vivaio di Trigoria, è ancora tutta da scrivere, ma le premesse per un cammino da campione ci sono tutte. Leader tecnico, grande personalità, Ricciardi può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo con una predilizione per la posizione di trequartista. Nelle ultime quattro stagioni ha totalizzato più di 30 gol e 14 assist con la maglia della Roma primavera. A colpire di Ricciardi non sono solo le doti tecniche indiscutibili, ma anche la capacità di contrastare e recuperare palloni. Riuscirà la Roma a tenerlo nonostante i ripetuti corteggiamenti della Juventus?

4) Pietro Pellegri, classe 2001

Quando un calciatore segna il suo primo gol in serie A a soli 16 anni nella partita d’addio di Francesco Totti al calcio giocato non può essere un caso. A Pietro Pellegri è successo proprio questo ma la sua è una storia che blockbuster hollywoodiano si è trasformata in un giallo di Agatha Christie. Dopo due stagioni sorprendenti al Genoa tra il 2016 e il 2017 in cui Pellegri è riuscito a battere il record di Piola (più giovane a segnare una doppietta in serie A a 16 anni e 112 giorni), l’attaccante viene acquistato dal Monaco per 31 milioni di euro. Da lì parte il giallo. Quello che era definito da tutti come un erede naturale per caratteristiche di Bobo Vieri, si trasforma in un oggetto misterioso in Francia. Infortuni, pubalgia e problemi all’inguine, qualche bizza fuori dal campo e poco, poco calcio. La speranza è che questo ariete possa riprendersi perché si tratta di un potenziale crak.

3) Sebastiano Esposito, classe 2002

Attaccante centrale, seconda punta, ala e trequartista. In una parola, moderno. Esposito è un classe 2002 e sotto l’ala Antonio Conte all’Inter potrebbe crescere bene e trasformarsi in una stella.

Ambidestro, è bravo nella conduzione palla e nell’attaccare gli spazi e nel fornire assist ai compagni, oltre ad avere una forte personalità. Di lui il mister nerazzurro ha detto: “Nonostante l’età è già un ragazzo affidabile altrimenti con me non giocherebbe. Deve mantenere i piedi per terra e migliorare sotto porta nella realizzazione, ma ha un grande avvenire, ne sono certo”.

2) Moise Kean, classe 2000

Anche le migliori auto da corsa possono appannarsi. Kean deve assolutamente essere recuperato perché è un potenziale fenomeno. Lo sostengono tutti, dai tifosi ai calciatori, dagli allenatori ai giornalisti internazionali. Kean nonostante il periodo negativo all’Everton (che l’ha pagato in estate la bellezza di 40 milioni) resta un giocatore dotato di rapidità, forza esplosiva e ottima tecnica di base. Il rischio che possa rivelarsi un Balotelli 2.0 è concreto, ma un ritorno in Italia, dove ha già fatto molto bene con la maglia della Juve, potrebbe giovargli.

1) Sandro Tonali, classe 2000

Centrocampista centrale dotato di visione di gioco e di capacità di verticalizzare fuori dall’ordinario. E’ destro ma è in grado di calciare con precisione anche con l’altro piede. Regista dall’ottima personalità , predilige il ruolo di mezzala (che è quello in cui ha iniziato la carriera) o di mediano basso all’interno di un centrocampo a tre nel 4-3-1-2 del Brescia

20 anni, ma con un cervello calcistico da 30enne che ne ha viste parecchie. Tonali cresce nei pulcini della Lombardia Uno per poi passare al Piacenza e successivamente al Brescia. Il salto di qualità, che lo rende una presenza fissa nella nazionale di Mancini, avviene con mister Eugenio Corini. E’ stato paragonato subito a Pirlo per caratteristiche tecniche e fisiche, ma in realtà, Tonali, dichiara di ispirarsi a Gattuso.

 

Paolo Riggio

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