Bergamo Altissima! Ecco perché l’Atalanta sarà l’anti-Juve nei prossimi anni

BERGAMO – E se fosse la squadra di Gasperini la prossima candidata a ruolo di anti-Juventus? In questo articolo speghiamo perché il progetto orobico, se non interrotto, potrebbe portare ad una nuova dinastia del calcio italiano.

Da storia di provincia bella e romantica, ad un colossal da Oscar. Basta sottovalutarla! Basta provare simpatia, quella si prova per i perdenti, è il momento di guardare in faccia la realtà. Quale? Semplice, l’Atalanta è grande, fa paura e nei prossimi anni potrebbe recitare il ruolo di anti-Juve per eccellenza. Perché sì l’Inter nel calciomercato 2020 qualche asso nascosto dalla manica lo tirerà fuori (vedi Hakimi, colpaccio) e sì, il Napoli tornerà probabilmente alla ribalta. E ancora sì, una tra Milan, Roma e Lazio potrebbe dar fastidio a Madama, ma se c’è una compagine che più di ogni altre potrebbe togliere lo scettro alla Vecchia Signora quella è proprio la Dea. Credete sia folle? Forse, ma era folle anche entrare in Europa League nel 2018. Era fuori dal mondo entrare in Champions ed era quasi grottesco pensare all’Atalanta con un pass diretto (l’unica italiana per ora qualificata) ai quarti di finale della Coppa dalle grandi orecchie.

LA DEA: UNA FAVOLA UNICA CON UNO SGUARDO SUI DRAMMI DI BERGAMO

“La parola scudetto non può ronzare nella testa perché lo scudetto è nelle mani della Juve, qualsiasi risultato ci sarà sabato, la Juve resta la squadra più forte. Noi andiamo avanti un pezzo per volta, cerchiamo l’artimetica per la Champions, che ancora non c’è. Napoli e Milan stanno facendo grandi cose, se possibile cercheremo di stare davanti all’Inter e alla Lazio. Lo scudetto di Bergamo è sapere che all’ospedale da oggi non ci sono più malati di Covid. Abbiamo tutti la forza di rinascere, questo spirito sarà ancora più forte in Champions, sarà un valore aggiunto”. Giampiero Gasperini

SERIE A: LA CLASSIFICA MARCATORI DELL’ATALANTA 2019-20

Muriel 17 gol

Ilicic 15 gol

Zapata 14 gol

Gosens 9 gol

Papu Gomez 6 gol

Pasalic 6 gol

Malinovsky 5 gol

Djimsiti, Palomino, Toloi, Freuler 2 gol

De Roon 1 gol

A LEZIONE DA GIAMPIERO GASPERINI: COME GIOCA L’ATALANTA E PERCHE’ L’ALLENATORE RIESCE A FAR SEGNARE TUTTI

Muriel, Zapata, il Papu Gomez, Gosens, Hateboer, Malinowsky e Ilicic. Alcuni erano definiti eterni incompiuti, altri dei signor nessuno, altri delle papabili meteore. Giampiero Gasperini è riuscito a trasformarli in fenomeni. Come? Partendo innanzitutto da un modulo fisso, il 3-4-2-1, suo marchio di fabbrica che gli costò la panchina e un possibile lancio nella stratosfera all’Inter, nella stagione del post-post-triplete.

La forza della Dea non sta tanto nei singoli, quanto nell’organizzazione di gioco. L’Atalanta predilige l’uso di difensori dotati di atletismo (Toloi, Palomino Djimsiti), in sostanza devono essere veloci. Il motivo è semplice. Gasperini fa marcare a uomo in tutte le zone del campo e promuove un’impostazione di gioco rischiosa. In caso di errore in fase di avvio dell’azione quindi, i giocatori devono essere molto rapidi a recuperare le posizioni.

In fase di sviluppo, la distribuzione del centrocampo è molto accentuata. Il trequartista arretra per ricevere pallla e portare con sé il marcatore avversario in modo da liberare spazio sulla trequarti per l’avanzata degli esterni che una volta ricevuto la palla cercano lo scambio con un centrocampista o con un attaccante, senza dimenticare di attaccare la profondità. Con questo metodo l’Atalanta riesce in ogni partita e contro qualunque avversario, a portare tanti uomini nella metà campo avversaria.

SEGNARE A RAFFICA E PRODURRE UN CALCIO DIVERTENTE: MEGLIO DI COSI’?

Ho la sensazione che in questo momento ai miei giocatori l’allenatore non serva, tutti sanno cosa fare a memoria”, ha dichiarato Gasperini in una recente intervista. Ed effettivamente è proprio così. Il meglio la squadra nerazzurra lo da in finalizzazione. Gli esterni effettuano molti cross durante la gara e dentro l’area di rigore in quasi tutte le azioni sono presenti almeno quattro giocatori. Per sorprendere le difese avversarie vengono effettuati anche molti cross lunghi a cercare direttamente il taglio dell’esterno opposto.

Infine il fattore duttilità. I giocatori della rosa riescono ad eseguire ruoli diversi anche nel corso della partita stessa. E nonostante ciò, riescono ad interpretarli al meglio.

Alla base del successo della Dea c’è innanzitutto il suo presidente, Percassi, che resistette dal licenziare Gasperini il primo anno, dopo i triboli introduttivi, né pochi né lievi. Il resto è una storia incredibile. L’allenatore ex Genoa ha creato un capolavoro. Quale? Quello di trasformare una squadra storicamente da zona salvezza nel più sadico dentista che ci sia in circolazione (cit. Guardiola).

Paolo Riggio

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