L’opulenza dei gioielli del periodo Barocco

L’opulenza dei gioielli del periodo Barocco

ITALIAI gioielli del periodo Barocco ben riflettono lo stile teatrale, persuasivo, drammatico e fastoso che attraversò, a partire dalla fine del Cinquecento in Italia, tutto il Seicento. E’ durante questo periodo che si formò un nuovo stile artistico che metteva in discussione la tradizionale funzione dell’arte e la stessa concezione di bellezza, rivoluzionandone le proporzioni classiche. 

La sfarzosità e l’opulenza dell’arte seicentesca si rifletteva anche nel gioiello. Il legame con quest’ultimo si evince già dal nome stesso del Barocco: infatti, l’aggettivo francese baroque deriva dal portoghese barroco, che si riferisce alla celebre perla scaramazza, caratterizzata da una forma irregolare e sempre diversa. La perla scaramazza è ben lontana dalla classica perfezione della perla, la cui qualità si misura solitamente secondo i canoni di bianchezza, taglia, peso, rotondità e infine regolarità. Ed è proprio la particolarità e l’unicità di tali gemme a rimandare ai concetti di stravaganza ed eccentricità tipici dell’arte barocca. La natura indefinita, atipica della perla scaramazza, la rendeva infatti molto interessante per la creazione di gioielli sempre più originali e la sua imperfezione che la rendeva irripetibile, ne costituiva il principale elemento di fascino.

Proprio le perle sono protagoniste indiscusse del Seicento. Queste gemme, lungo tutta la loro storia millenaria, sono sempre state circondate da miti e leggende estremamente affascinanti. Ad esempio, nella mitologia greca (e poi romana), si credeva che avessero un’origine divina in quanto prodotto delle lacrime degli dei. Nel Cristianesimo, era molto forte l’associazione della perla alla Madonna, di cui rappresentava la purezza e verginità. Tale simbolismo subì un cambiamento durante il Seicento, con il parziale distacco dalla tradizionale aurea di finezza e purezza. Le perle iniziarono ad essere utilizzate invece in contesti seducenti o addirittura erotici, ad esempio attraverso i gioielli per il seno. Al contrario, rimase sempre viva la simbologia di ricchezza ed elevato rango sociale rappresentato dalle perle: durante il Barocco vennero indossate sempre più abbondantemente, non solo dalle donne ma anche dagli uomini, con evidente intento di ostentare il proprio status e prestigio. Al punto che si crearono delle vere e proprie competizioni a corte su chi ne indossasse in maggior numero.

La magnificenza dei gioielli veniva continuamente esibita da importanti personaggi, che amavano farsi ritrarre in tutto il loro splendore. Sono proprio i ritratti, infatti, la maggiore testimonianza giunta a noi oggi sulla gioielleria dell’epoca. Siamo solo agli inizi del Barocco, ma osservando gli ultimi ritratti di Elisabetta I, regina d’Inghilterra e d’Irlanda dal 1558 fino alla sua morte nel 1603, è già evidente l’abbondanza di perle, indossate per rappresentare la ricchezza del regno. Anche Carlo I d’Inghilterra, divenuto re nel 1625, usava farsi ritrarre indossando un singolo orecchino con una perla pendente di grandi dimensioni.

i gioielli del periodo barocco
Dettaglio di uno dei cancelli della Reggia di Versailles

È particolarmente interessante indagare le raffigurazioni dei personaggi di alto rango della corte della famiglia reale francese: era proprio nella maestosa reggia di Versailles, infatti, che veniva dettata la moda del tempo. Il Seicento francese si identifica con i regni di Luigi XIII e del Re Sole, Luigi XIV. Questi sovrani commissionarono numerose opere artistiche a scopo celebrativo e predilessero uno stile opulento, eccentrico e teatrale, consono alla loro grandezza. Oltre alle perle, anche i diamanti erano al centro del gusto dei reali francesi. Anna D’Asburgo, moglie di Luigi XIII, venne ritratta da Pieter Paul Rubens nel 1625, mentre indossava un gran numero di magnifici gioielli in perle e diamanti. Possiamo osservare come in moltissimi ritratti femminili dell’epoca ricorra l’uso del girocollo di perle e orecchini di grandi perle a goccia in combinazione con diamanti: per le nobildonne si trattava di un vero e proprio must have. Celebre è inoltre il ritratto del re, a opera di Frans Pourbus il Giovane, che lo raffigurò quando era ancora giovanissimo, all’inizio del suo regno (venne incoronato all’età di soltanto nove anni): sullo sfondo dell’opera, si scorge il cappello di Luigi XIII, decorato con uno stemma di meravigliosi diamanti.

I gioielli del periodo Barocco della corona francese superavano già in magnificenza quelli di qualsiasi altra monarchia europea e con Luigi XIV la ricchezza aumentò ancora. Il re acquisì, ad esempio, due dei diamanti più famosi della storia. Gli fu donato dal cardinale italiano Mazzarino il celebre diamante Grand Sancy. Luigi XIV acquistò inoltre il Diamant Bleu, conosciuto al tempo come il più grande diamante blu al mondo.

i gioielli del periodo barocco

Una testimonianza importante dei gioielli del periodo barocco ci è trasmessa anche studiando i gioielli delle amanti dei re che venivano omaggiate di gioielli ricchissimi da parte dei sovrani, che ne accontentavano ogni desiderio. In particolare, il Re Sole ebbe numerose “preferite”, tra cui ricordiamo la più passionale Madame de Montespan. Secondo quanto riportato da Bernard Morel nella sua opera The French Crown Jewels, la donna avrebbe richiesto, per soddisfare uno dei suoi tanti capricci: “una collana di perle che desidero sia bella, due paia di orecchini pendenti, uno di diamanti e l’altro di tutte le pietre, una scatola con diamanti accessori, una scatola con varie pietre accessorie, affinché possano essere modificati.”

Al giorno d’oggi, molte case di moda, come Dolce & Gabbana e Gucci, hanno reinterpretato lo sfarzo dello stile barocco, presentando in passerella gioielli di dimensioni importanti, esagerate, in un’esplosione di oro e opulenza. Numerosi designer innovativi hanno omaggiato la protagonista del Barocco, la perla. Tra questi, Mateo New York ha presentato Not Your Mother’s Pearl Necklace: una rivisitazione del tradizionale girocollo in perle, che lo vede solo per metà costituito da perle classiche, e per la restante metà solo da un filo d’oro. Mizuki sperimenta l’uso della “regina delle gemme” in combinazioni sempre più originali, ad esempio con la pelle. Altri artisti autorevoli come Roberto Coin hanno creato collezioni di gioielli interamente ispirate a tale periodo storico: Roman Barocco si rifà alla teatralità dell’architettura della capitale italiana, alla magnificenza delle sue cupole, dei suoi monumenti e affreschi, e la omaggia mediante la scelta di oro, diamanti e colorate pietre preziose. La rielaborazione di tale ispirazione è incessante: infatti è stata presentata anche New Barocco, collezione incentrata su una chiave di lettura più moderna. Nel 2020, Bulgari ha presentato la sua collezione Barocko, che cattura lo “spirito visionario” di un’arte sontuosa, drammatica e affascinante. Maestria e artigianalità sono alla base di pezzi di alta gioielleria caratterizzati da esplosioni di diamanti, colori, stravaganza. Protagonista assoluta è la collana Lady Arabesque, in cui si incontrano zaffiri rosa e tormaline Paraiba, smeraldi e diamanti.

Questa intensa attività artistica contemporanea dimostra che il desiderio di originalità, di estro e di enfatizzare la bellezza è sempre attuale. L’augurio per il futuro è che sempre più artisti rinnovino con originalità l’ispirazione allo stile Barocco, che ha adornato per l’eternità le nostre città e, a quanto pare, ritorna sempre più anche nei nostri gioielli. In conclusione, calza qui a pennello la narrazione di Lady Arabesque: “Se il risultato è splendido, invitante e ricco di gioia, allora nulla è mai troppo.” 

Laura Inghirami

3 Responses to "L’opulenza dei gioielli del periodo Barocco"

  1. maurizio bedin   23 Novembre 2020 at 10:13

    Laura Buongiorno, ho letto i tuoi articoli e devo dire che scrivi divinamente! Riesci a comunicare il sapere e la bellezza della storia che tratti, descrivi benissimo e con semplicità i particolari salienti di quello che racconti e trasmetti la passione per l’affascinante mondo dei gioielli. Complimenti!
    Io sono Maurizio Bedin, designer, più notizie su di me e quello che creo le puoi trovare qui https://www.mywhere.it/40983/maurizio-bedin-lo-smart-jewel-partecipativo.html, su facebook Maurizio Bedin e su Instagram mauri.bedin il mio più recente lavoro.
    Mi piacerebbe molto avere una conversazione con te.
    Donna Jewel è un nome d’arte stupendo, ti sta a pennello!
    Ciao Maurizio

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    • Laura Inghirami   2 Dicembre 2020 at 10:56

      Buongiorno Maurizio,
      la ringrazio per il feedback.
      Le lascio il contatto e-mail: contact@donnajewel.com
      Un cordiale saluto,
      Laura Inghirami

      Rispondi
  2. Maurizio Bedin   24 Novembre 2020 at 09:31

    Ciao Laura buongiorno, ho letto i tuoi articoli, scrivi molto bene!
    Io sono Maurizio Bedin, informazioni su di me le puoi trovare all’interno di questa rivista, su Facebook, e mauri.bedin su Instagram.
    Trovo stupendo il tuo brand Donna Jewel.
    Mi piacerebbe molto fare una chiacchierata con te.
    Ciao Maurizio

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