Ciao Diego! Il film Maradonapoli su Infinity ricorda l’amore folle tra Napoli e Maradona

Ciao Diego! Il film Maradonapoli su Infinity ricorda l’amore folle tra Napoli e Maradona

NAPOLI – Il 30 giugno del 1984 nel mondo è un giorno come tanti. Ma non a Napoli. Quello fu il giorno dell’avvento di Maradona. A poco meno di 24 dalla scomparsa del Pibe de Oro, Infinity propone il film Maradonapoli che analizza il rapporto tra Diego e il capoluogo partenopeo e di come il calciatore argentino si sia trasformato in poco tempo in un simbolo, in un eroe e in un santo per la città.  

In un anno già funesto per tanti motivi, arriva anche l’addio a Diego Armando Maradona che si è spento ieri, 25 novembre, nello stesso giorno in cui 15 anni fa ci lasciò George Best, da poeta maledetto a poeta maledetto del calcio, ironia della sorte. Maradona aveva 60 anni, quasi tutti vissuti come voleva lui e come piaceva a lui, senza mai indossare la cintura di sicurezza.

Diego, come nessun altro, ci ha accompagnato per tutta la nostra vita col suo famoso piede sinistro di Dio e si è reso protagonista di imprese uniche, irripetibili, dalla vittoria ai Mondiali in Messico dell’86 dove segna nella stessa partita i due gol più famosi della storia calcio ai 2 scudetti conquistati a Napoli, una città straziata da una perdita senza eguali, una città che l’ha sempre amato e sempre lo amerà incondizionatamente. La dimostrazione? Quello che è accaduto ieri, dove le regole anti-Covid sono state “sospese” per tributare Maradona, nonostante la Campania sia tra le regioni più a rischio contagio.

Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires” diceva Maradona in una delle prime conferenze con la maglia azzurra. Napoli appunto, sempre Napoli. Tutto il mondo ancora oggi invidia Napoli per essersi goduta Maradona, in tutto e per tutto, come nessun’altra città. Ed è proprio al rapporto tra il Pibe de Oro e Napoli che la piattaforma Infinity dedica la sua attenzione a poche ore dalla scomparsa del più grande giocatore di ogni tempo.

GENIALE E SENZA REGOLE: LA CONTRADDIZIONI DI UN DIO FRAGILE CHE SUL CAMPO NON AVRA’ MAI EGUALI

Classico numero 10, mancino, Maradona era rinomato per l’abilità nel dribbling, la visione di gioco, il passaggio e la poliedricità dei suoi tiri, il tutto eseguito sempre in anticipo, 1 secondo prima degli altri giocatori.
Un leader in campo, amato e idolatrato da calciatori e tifosi, ma è fuori dal rettangolo verde che Diego dà il peggio di sé. Figli illegittimi e non riconosciuti, amicizie con i camorristi a Napoli, eccessi alimentari (che lo hanno portato al tracollo), ai guai col fisco. E naturalmente la dipendenza dalla cocaina. “Sai che giocatore sarei stato se non avessi tirato cocaina? Che giocatore ci siamo persi! Ci sono un sacco di cose di cui oggi mi sento in colpa dentro di me. Mi possono dire che sto bene o che sto meglio di prima, però nessuno sta dentro di me. Io sono la mia colpa e non posso rimediare”.

MARADONAPOLI: SU INFINITY IL TRIBUTO DEFINITIVO A DIEGO

Maradonapoli infinity ricorda Maradona
La locandina di Maradonapoli di Alessio Maria Federici

Per ricordarlo, Infinity propone la visione di Maradonapoli, un film che racconta i sogni che Diego ha regalato al popolo di Napoli, cercando in ogni angolo della città una sua immagine, un oggetto che lo ricordi, e ascoltando dalle persone che cosa vuol dire aver avuto Maradona nella propria città.

Il 30 giugno 1984 sembra un giorno come tanti. Forse in tutto il resto del mondo, ma non a Napoli, dove quello è il giorno dell’”avvento” di Maradona. Napoli è, e sempre sarà, la città dove tutto sembra più bello o più brutto di quello che è, ma soprattutto la città dove tanti uomini sono diventati qualcosa di più: simboli, eroi, santi. Il popolo di Napoli protegge le sue icone, le osanna, le esaspera per tramandarne i significati, fino a farle diventare un’arma di affermazione e identificazione. Già da quel 30 giugno, Napoli sente che Maradona sarà una di queste e che donerà a tutti i napoletani, dal più aristocratico al più povero, quella goccia di felicità che li farà vivere meglio.

Maradona resta a Napoli 7 anni in cui fa di tutto, vincendo due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA e una Supercoppa italiana con il Napoli. E in quei 7 anni vive la città, le sue contraddizioni, le sue meraviglie, le sue difficoltà, le sue speranze. Ma soprattutto vive i sogni di tutti i napoletani e li alimenta, parlando di riscatto e vittoria. Diventerà un’icona, un mito… un santo.

Crediti foto: © Warner Bros. Entertainment, Inc..txt

Paolo Riggio

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