MONDO – Da una ballerina “intrappolata” in una vasca da bagno sulle note del Lago dei Cigni a Marta C.Gonzalez che ci emozionerà con le stesse note.
La danza ha origini molto antiche, sin dal Medioevo veniva definita la danza bassa perché rispetto alle danze popolari si componeva di passi più composti che venivano compiuti lentamente. Grazie a questa trasformazione, la danza entrò di diritto anche nella vita aristocratica. Durante il Rinascimento si iniziarono a stabilire le prime regole per l’esecuzione di nuovi passi e solo nel Cinquecento a Milano nascerà la prima vera scuola di Danza. I balletti inizialmente erano considerati veri e propri intrattenimenti che con il tempo diventarono veri e propri Spettacoli. Nasce così la professione del ballerino e nel 1581 con il Le Ballet Comique de la Reine si assisterà al primo Balletto della Storia.
I ballerini furono tutti uomini, la prima donna a calcare le scene fu Madamoiselle de la Fontane nel 1681. Parliamo di danza classica, che viene praticata anche oggi ufficialmente presso l’Accadémie Royale de Danse, fondata dal Re Sole, questa acquisirà tecniche e virtuosismi anche grazie alla nascita dell’Accademia Imperiale Russa, rappresentata da Balletti che somigliano più ad acrobazie che a coreografie. Saranno due ballerine ad invertire la tendenza di abiti pesanti tacchi e parrucche tipiche dell’epoca Illuminista scegliendo scarpe senza tacco. Ma bisognerà attendere l’Ottocento affinché la danza divenga prevalentemente femminile e con Amalia Brugnoli la prima ballerina italiana cominceremo a vedere tutù e scarpette da punta. Con il suono di queste scarpette inizieranno i primi Grandi balletti Classici in Russia, parliamo de Lo Schiaccianoci e del Lago dei Cigni e siamo nel Novecento. Gli stessi passi di queste coreografie sono quelli interpretati fino ad oggi dai più Grandi Interpreti della Storia del Balletto.
Mi piace citarne qualcuno Rudol’f Nureev, Margot Fonteyn la nostra amata Carla Fracci alla quale a breve le sarà dedicato un film.
Il balletto è al giorno d’oggi un’arte estremamente seguita e acclamata da tutto il Mondo. E se lo è stato in passato continua ad esserlo oggi, nonostante la “critica” situazione attuale. Lo vediamo anche dagli spot con Amazon che permette ad un Ragazza Grazie all’arrivo di una torcia di illuminare il quartiere dove vive per allietarci il cuore con la sua coreografia con Vidal Bagnoschiuma che vede una ragazza interpretare il lago dei Cigni intrappolata quasi come il cigno in una vasca, nessuna etoile se lo sarebbe mai immaginato! Strategie di marketing per vendere di più? Non possiamo di certo non pensarlo ma di sicuro percepiamo una sensibilità riferita a questo argomento che merita una citazione. Forse la danza come lo sport sono le uniche discipline a risentire prepotentemente delle misure restrittive dovute dal Covid. E se, vediamo come esempio le ragazze dell’Accademia Ucraina di Milano che hanno “protestato” in maniera elegante come solo la danza può fare con maglie di scuole di calcio e chignone credo che sport e danza mai come in questo momento si debbano tenere per mano quasi come cugine di campo.
Trovo delle similitudini anche in dei particolari virtuosismi, di sicuro una Grand Jetè mi fa pensare al volo di un calciatore e oggi, scomparsi entrambi mi piace pensare che Nureev e Maradona fossero due Dei destinati solo a volare.
La sensazione che ha un ballerino è paragonabile a la corsa di un calciatore dietro la palla, prima di arrivare alla porta, allo sciatore che sente il vento passare attraverso le membra mentre scende una pista, a un nuotatore che arriva al traguardo dopo l’ultima vasca dopo l’ultima bracciata.
Sono proprio queste sensazioni che fanno di un ballerino o di un atleta la differenza anche in campo, anche in scena. Quello che manca è decisamente il calore del pubblico, l’odore tipico dei teatri del dietro le quinte, dei camerini degli abbracci dopo una prima, dei fiori, del clamore e del rumore. E Tutto questo inoltre è costruito sulla base di Scuole di lavoro di Sacrificio che oggi rimangono chiuse.
I teatri e i campi si sono silenziati come quando si silenziano i gruppi su wast app che non vogliamo più sentire e possiamo solo vedere. Sembrano però pronti ad accogliere qualcosa di Nuovo stanno lì ad aspettare qualcuno che le dia come rispose Billy Eliot nel film una nuova Elettricità.
Noi aspettiamo con loro fiduciosi che tutto tornerà a suonare e a risuonare ad illuminare senza torce comprate su Amazon, e senza vasche al posto del palco. Mi piace concludere questo tema citando Marta, vorrei che fosse lei a ricordarci l’importanza di quanto ci possa salvare fare qualcosa che amiamo davvero.
Marta C. Gonzalez è stata la prima ballerina del New York City Ballet negli anni 60, è malata di Alzheimer ma sulle note del lago dei Cigni di Tchaikovsky inizierà a danzare, i movimenti sono lenti e sentiti ed emozionano creando un nodo in gola. L’amore per questa disciplina non può essere rappresentata in maniera migliore.
Grazie Marta perché non ci sono modi migliori per sentirsi ancora vivi!
Testo di Sara Carletti
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