L’importanza della gentilezza. Perché essere gentili può salvare il mondo?

L’importanza della gentilezza. Perché essere gentili può salvare il mondo?

ITALIA – Nonostante tutto, il 2020 qualcosa di buono ce l’ha restituito. Penso a Sandro il barbiere o a Rachele, la ragazza che salva un uomo dal suicidio. Sono immagini forti, che ci restituiscono la voglia di meravigliarci ancora. Sono degli esempi perfetti di gentilezza, una qualità che non dobbiamo mai dimenticare.

Amoris Laetitia  non sono solo due semplici parole messe insieme per caso. Queste stesse parole, fanno pensare ad  una “quasi”  pozione magica descritta perfettamente da Papa Francesco nel 2016 e  rappresentano perfettamente  il vero significato della parola gentilezza .

“Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede permesso e non si è egoisti e si impara a dire grazie o quando in una famiglia uno si accorge di avere fatto una cosa brutta e sa chiedere scusa in quella famiglia ci sarà sempre gioia e pace”

In fondo papa Francesco con le sue stesse parole, in questa Sacra Dichiarazione parlava semplicemente di gentilezza e pergentilezza non si intende un modo cortese e mieloso per ottenere qualcosa da qualcuno  ma si intende quello stile gratuito e premuroso di attenzione al prossimo che non sempre abbiamo e che non sempre le persone hanno nei nostri confronti o nei confronti di qualcuno a noi caro.

ESSERE GENTILI MIGLIORA LA TUA VITA E FA BENE ALLA SALUTE

Quante volte vi sarà capitato di sera quando stiamo per addormentarci, di ripensare a qualcuno che non si è comportato bene con noi, in macchina, in un ufficio pubblico, mentre tentiamo di far bene il nostro lavoro, mentre stiamo affrontando una battaglia  e qualcuno vicino a noi non è gentile, quanto ci fa male ? e quanto ci far star  male anche il giorno successivo e forse anche l’altro ancora.

Se ripensassimo ogni sera ad un gesto di gentilezza ricevuto nell’arco della nostra giornata ci sentiremo meno stressati e forse anche più felici e sicuramente vivremo meglio e forse più a lungo.

Non basta pensare a chissà quali gesti ci possano far sentire meglio, basta davvero pensare ad episodi della nostra vita quotidiana: entrare in un bar e ricevere un buongiorno, qualcuno che ci augura buona giornata qualcuno che ci ha fatto passare avanti alla cassa di un supermercato solo perché ci ha visto con poche cose e forse perché ci ha visto stanchi,oppure  ripensare a noi guardandoci da fuori come se fossimo qualcun altro, noi che abbiamo aiutato un anziano in difficoltà.

E pensare che proprio questa categoria in un anno come quello del 2020 si è sentita quasi in difetto nell’ essere anziano, perché qualche cretino inizialmente ha pensato che se il Cororavirus avesse fatto fuori loro,  forse sarebbe stato poco male e invece oggi con la più straordinaria delle gentilezze facciamo vaccinare prima loro, prima di tutto e prima di tutti.

LA GENTILEZZA FA BENE A SE STESSI E AGLI ALTRI

gentilezza salverà il mondo

Facciamo vaccinare quei Signori che ci aprono la porta con un sorriso che ci raccontano storie mentre siamo in fila alla posta e ci intrattengono con la loro storia quei Signori che sono la nostra storia, la nostra educazione.

E allora quanto ci fa bene sapere che ci sono stati infermieri che si sono sostituiti a figli di quei Signori lì,  che non potevano vedere i propri cari in ospedale e proprio con loro che sono stati i più colpiti hanno avuto un occhio di riguardo,  facendosi chiamare con il nome di un figlio o di una figlia che non avrebbero potuto sentire e vedere più!

Quanto sono stati gentili con loro questi infermieri che hanno fatto della loro professione la loro vocazione, salvando loro in fondo stiamo salvando tutta l’umanità, perché sono loro che l’hanno tenuta in mano con garbo e gentilezza cercando di dare sotto voce sostegno ad un dolore che ha spezzato il fiato e che ha gridato forte senza far troppo rumore.

Il premio gentilezza dell’anno io lo darei a loro !

E pensare che un gesto così spontaneo come quello di avere un pensiero di riguardo verso l’altro sembrerebbe essere davvero poco innato, non è una dote caratteriale ma la si apprende dalla famiglia e anche dalla scuola.

E se penso che anche la scuola abbia una responsabilità a riguardo penso a Garrone personaggio del libro Cuore di E. De Amicis che rappresenta la bontà d’animo sempre pronto a prendersi le colpe degli altri e a proteggere i più deboli, il gigante (perché il più grande della classe ) e anche  il più gentile.

Insomma la gentilezza ha la voce bassa,  non sembra avere età, non scade a diciotto anni e non va in pensione, non ha un tempo  e rappresenta il gesto di gratitudine che ci hanno tramandato i nonni accompagnandoci a scuola che  oggi noi restituiamo andandoli a trovare, anche a distanza, salutando e sorridendo anche dietro la mascherina.

La gentilezza va allenata con gesti di gentilezza guardando l’altro come un complice non come un nemico ed è messa sicuramente a dura prova da relazioni fredde, utilitaristiche e prepotenti sfociate in comportamenti violenti come l’ultimo che  ha aperto le danze a questo  nuovo anno con i fatti di Washington e   non ci  fa di certo bene ripensarci.

A mio avviso a prescindere il voler trovare sempre a tutti costi qualcosa di buono in ogni anno, come si sta facendo per il 2020, anche con video retorici sui social e un po’ ovunque, questo è indubbiamente un anno che ricorderemo, ma quello che l’essere umano farà sempre è trovare un modo per salvarsi da solo e ovunque lo farà,  il modo migliore per farlo sarà quello di pensare a qualcun altro.

Avete visto Love Actually? Ecco, a volte mi capita di essere triste un po’ come il finale di questo film. Mi capita di pensare agli arrivi in aeroporto e alla gente che si abbraccia. È vero, quando sono cadute le Torri Gemelle nessuno ha inviato sul cellulare messaggi di odio e violenza, ma solo d’amore. Questo deve farci pensare che da questo anno così difficile ,non ci salverà solo un vaccino ma sicuramente ci salveremo anche un po’ noi ricordando che esistono gli altri.

NEL 2020 TRA MILLE DIFFICOLTA’, NON MANCANO ESEMPI DI GENTILEZZA ESTREMA

Se chiudo gli occhi, il mio 2020 si è chiuso con due atti di gentilezza profondi come quello di Sandro il Barbiere che ha fatto la barba a tutti  i vicini di ospedale pur essendo per primo lui ricoverato ed intubato e lo voglio ricordare quasi romanzandolo come il Barbiere Gentile.

E due occhi grandi scure con due ciglia lunghe come hanno tutte le ragazze di 25 anni come Rachele, la ragazza  che a Venezia  gli ultimi giorni di questo anno così strano si è lanciata sui binari del treno per salvare uno sconosciuto che tentava il suicidio, uno straniero.

Rachele ha salvato uno straniero in un anno in cui gli stranieri sono stati più stranieri di sempre , in un anno in cui invece gli infermieri non hanno fatto differenze sia con i malati sia tra loro perché anche degli stranieri infermieri hanno fatto la differenza

Forse un vaccino in questo nuovo anno di sicuro ci salverà dal Covid ma di sicuro Rachele con il suo gesto di gentilezza ha salvato tutti quanti noi.

Testo di Sara Carletti

Autore MyWhere

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